CAPITOLO 10

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"Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai."
(Oscar Wilde)

Nel grattacielo con la camera azzurra con vetrina sul piano strada e terrazzo all'ultimo piano, ho un appartamento open space di circa 80 metri quadri, tutto per me. Quando mi ha accompagnato Gabriel in ascensore, ho visto che si trova al quindicesimo piano. Naturalmente tutto pagato da "papà Marcelo". E ora sono finalmente tranquillo, a letto, nel più totale silenzio a riposare e pensare. Penso ancora a Lucilla, all'Italia e già mi mancano. Maledetta nostalgia che ti attanaglia il cuore e non riesci proprio a farne a meno. Probabilmente, se rimanessi qui in Brasile per sempre, me la porterei dietro per tutta la vita, come compagna inseparabile. Se penso di provare la nostalgia mi viene da ridere per non piangere; non so veramente a quale delle due emozioni propendere. Comunque è assurdo che io provi rimpianto per una vita noiosa e vuota. Malinconia per un Belpaese ormai senza più né arte né parte. E poi con mia moglie mi sentivo una e vera propria zoccola. Lei, tutto sommato, aveva ancora desiderio sessuale di me, invece io no e per non farla soffrire mi sforzavo ad andarci insieme, per soddisfarla in qualche maniera. Insomma, facevo l'amore con lei ma mi dava fastidio, alla stessa stregua di una battona. Sono rimasto sul terrazzo con Mariana fino al tramonto. Nel tardo pomeriggio c'è stato un mega party dancing topless. Tanti giovani si sono messi a ballare. Io invece ho fatto da spettatore, prima di tutto perché sono negato a ballare e poi anche perché mi sono sentito molto stanco. Mariana, non appena è partita la musica si è tolta il reggiseno del bikini e ha insistito tanto che ballassi con lei, ma io non ho ceduto. E così lei e altre giovani donne, insieme a uomini virtuosi, hanno ballato con le loro tette penzolanti al ritmo di canzoni molto coinvolgenti: mix di musica brasileira e disco. Il party music è durato molto e quando la musica dancing è passata a musica soft, pian piano la gente se n'è andata tutta via e siamo rimasti soli, io e Mariana, a rimirare, dal parapetto del terrazzo, il tramonto del sole. Invece Gabriel, insieme ad altro personale, faceva ordine e pulizia ai tavoli.

<<Che bel tramonto che si vede da qui Mariana... grazie tesoro per tutto quello che stai facendo per me... >> le ho detto con tutto il mio amore e sincera gratitudine. I suoi meravigliosi occhi verdi hanno assunto, con i primi bagliori della notte delle tonalità azzurrognole. Ho osservato il meraviglioso tramonto e lei negli occhi, per alcuni secondi, finché l'ho baciata con passionevole trasporto. La vista del panorama da lì è meravigliosa: il cielo dalle sfumature blu cobalto, misto a rosso fuoco, si è riflesso sui numerosi alti edifici con le lucine gialle.

<<Eu te amo, eu te amo, eu te amo>> mi ha detto tre volte Mariana. Ma io non me la sono sentita di dirle altrettanto ti amo. Affetto e tanta attrazione sessuale sì, ma fino al punto di dirle ti amo, no! A mio parere, dire "ti amo" a una persona va fatto verso la fine di un rapporto che è evidentemente duraturo nel tempo, fino alla vecchiaia. Nel momento in cui un rapporto è durato e si è sicuri che è stato veramente per sempre e allora sì che si può dire "ti amo". E se poi, nel frattempo, non si è fatto in tempo a dirselo, perché si lascia il mondo per sempre, che importanza ha? Chi rimarrebbe invece in vita non ha nulla da rimpiangere se ha provato veramente amore nel suo cuore e lo ha dimostrato con i fatti alla sua dolce metà. Così eccomi qui, sereno, sdraiato a letto a riposare ma non riesco ad addormentarmi. È sicuramente colpa del fuso orario e l'eccitazione della giornata: troppe emozioni concentrate in poche ore e anche preoccupazione per il mio comportamento troppo incosciente! Oggi ho fatto sesso con Mariana, nella camera azzurra, senza usare il preservativo. Sono stato proprio un pirla! E mi viene il dubbio che la mia amante brasiliana mi nasconda qualcosa. Sì, certo, ogni donna nasconde un segreto che magari non lo saprai mai. Ma quando siamo stati, io e lei, sul terrazzo a rimirare il tramonto, abbracciati stretti, come due fidanzatini, è arrivato Gabriel con lo smarthphone:

<<È per te Mariana. >>

La mia amante ha preso l'apparecchio in mano e si è allontanata da me affinché io non sentissi. È poi ritornata da me, dopo un paio di minuti e con un sorriso evidentemente forzato mi ha detto:

<<Desculpe meu amor. Devo andare via. Ci vediamo amanhã de manhã. Gabriel ora ti accompagna nel tuo apartamento que fica no edificio.>>
Io le ho risposto:

<<Ok, no problem.>> Ed eccomi qui, sereno, pensieroso e non riesco a prendere sonno.

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