Il Brasile è la somma meravigliosa di ogni possibile contraddizione: in ogni uomo veramente brasiliano scorre un sangue ricco di fermenti europei, africani, indios, meticci, ed è proprio questo che rende il Brasile così magicamente colmo di luci ed ombre, così fragile, allegro, violento, e tuttavia così impossibile da dimenticare.
(Jorge Amado)Ci accomodammo su un Suv di colore nero metallizzato. Io mi sedetti davanti e Luda, dietro. Prima di salire sull'automobile Gabriel ci diede un giubbino antiproiettile da indossare. Il nostro autista personale ci sorrise, come solito alla Gassman, mostrandoci che sotto la sua camicia hawaiana lo indossava pure lui. Mi chiesi se quell'uomo conoscesse il significato della parola tristezza e se mai qualche volta nella sua vita avesse pianto, oppure se fosse mai stato corrucciato, come sarebbe stata la sua espressione.
Infine, se avesse articolato, nella sua vita, almeno qualche frase di senso compiuto, perché fino a quel momento non lo avevo ancora sentito parlare.<<Come ben sai, Giulio, nelle Favelas le sparatorie sono all'ordine del giorno, soprattutto perché noi andremo nelle zone più degradate dove c'è tanta miseria e disperazione. Così avremo più possibilità di adescare persone giovani ancora più vulnerabili. I vetri del Suv sono tutti antiproiettile>> mi disse la giovane russa con i suoi occhi azzurri di ghiaccio.
<<Certo, è meglio tutelarsi>> le risposi con un lieve sorriso. Per l'occasione Luda portava addosso già una camicia di jeans e mi diede da indossare una camicia di cotone scura, nuova, ancora confezionata. Mi tolsi la polo per indossare il giubbino e sopra di esso la camicia. Stando seduto non riuscii a resistere alla tentazione di non guardare, con la coda dell'occhio, la giovane russa. Essa si tolse la camicia per indossarlo anche lei e notai che portava il reggiseno. Il giubbino antiproiettile aderiva perfettamente al mio busto ed era leggero. Pensai che un indumento così, non fosse nemmeno in dotazione nelle forze dell'ordine brasiliane e forse addirittura nemmeno in quelle della CIA.Uscimmo dall'autorimessa sotterranea del palazzo di Marcelo e in pochi minuti eravamo già nella Favela di San Paolo.
<<Quando scenderemo dall'auto, mi raccomando, ricordati che ci dovremo comportare da veri e propri sposini. I ragazzini, come già accennato da Marcelo sono molto furbi, si accorgerebbero subito se dovessimo avere dei tentennamenti nei nostri comportamenti.>>
Feci cenno di sì con la testa volgendola leggermente verso di lei che mi parlava dal sedile posteriore. Attraversammo strade strettissime rasentando auto parcheggiate che sembravano vecchie di almeno trent'anni. Forse perché i vetri del nostro Suv erano leggermente oscurati, le baracche sembravano senza colore, le vedevo quasi tutte in bianco e nero. Capii che eravamo ancora in una zona del quartiere relativamente tranquilla, dai gruppetti di bambini che avevano al seguito persone adulte che avevano le sembianze di genitori oppure parenti o amici fidati. Piccoli maschietti e femminucce vestiti in maniera abbastanza decorosa e anche grandi, in gruppi di quattro, cinque, sei, che si fermavano a osservare il nostro lento passaggio, come se vedessero la processione di una divinità sconosciuta.Accostammo anche nei pressi di una piccola piazza dove c'era un mercato e almeno si intravidero delle bancarelle di frutta e verdura; dei colori che ravvivavano un ambiente desolatamente cupo di sporcizia e miseria. Ma i bambini che ci guardavano al nostro passaggio erano sorridenti, nonostante la triste situazione in cui riversavano. <<Estamos em São Camilo, a área mais perigosa (Siamo a San Camillo, la zona più pericolosa).>> Disse Gabriel rallentando sensibilmente la velocità del Suv e indicandoci, con la mano destra, parecchi fori di proiettili sulla fiancata in legno di una baracca. In quel momento fui pervaso dallo stupore per aver finalmente sentito la voce di Gabriel che aveva addirittura formulato una frase di senso compiuto. Aveva un tono di voce profondo e rassicurante ma non tanto sufficiente a calmare una forte agitazione, che mi stava travolgendo fino a portarmi in uno stato di panico incontrollabile.
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IL MARE FRA DI NOI
Romantik"IL MARE FRA DI NOI" è un romanzo rosa drammatico che rispecchia il divario inevitabile che potrebbe esserci fra un uomo e una donna. Per certe coppie il divario potrebbe essere considerevole quanto il mare... "Adesso devo andare. Sapevi benissimo...