26/04 ~ Cuore elastico

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Si infilò velocemente il cappotto.
Non ne scelse uno troppo pesante, aveva avuto già modo di appurare che la temperatura esterna fosse abbastanza gradevole per poter evitare qualsiasi tipo di indumento caldo.
Afferrò il telefono riversato sul pavimento e lo posò in tasca con ancora l'instagram aperto, senza nemmeno gettarci un occhio.

"E dov'è che vai?"

La madre ritornò ad interrogarlo non appena lo vide spuntare nel corridoio.

"Non lo so, ma ho bisogno di uscire"

"Puoi stare in balcone"

Il ragazzo sbuffò per l'ennesima volta.

"Mi serve camminare, mi rilassa" continuò a darle spiegazioni.

"Va bene, sta' attento" rinunciò la donna.

"Mh" seppe dirle prima di uscire dalla porta di casa.

Questa volta il sole gli sfiorò la pelle, il calore che percepì lo rilassò all'istante, ogni muscolo del viso si distese a contatto con esso: fu una sensazione di assoluto benessere.

Non aveva mentito, sentiva la necessità di fare quattro passi: l'aria aperta l'avrebbe aiutato a ripulire la testa dai brutti pensieri, quelli che gli divoravano la ragione, che quasi lo conducevano alla follia.

E la causa di quella follia portava un solo nome.

Lasciò in poco tempo il vialetto della propria abitazione ritrovandosi già con i piedi sul ruvido marciapiede che costeggiava la strada.

Si guardava intorno ammirando ciò che di bello gli stava riservando il mondo fuori da quelle solite quattro mura: la familiarità di quel posto l'aveva sempre aiutato, ogni volta lo faceva ritornare ai vecchi tempi ricordandogli i tempi felici dell'infanzia.

Tempi ormai irraggiungibili, ma vivi nei suoi ricordi.

Ciò lo tranquillizzava da ogni suo malumore, e questa volta provò a fare lo stesso.
Non aveva completamente la certezza di farcela di nuovo, ma un modo l'avrebbe trovato.

*********

Posò le mani sulle cosce gravando lì tutto il peso delle spalle.
Il petto si muoveva rapido a ritmo dei continui respiri dovuti all'affaticamento.

La madre aveva appena fermato la musica assumendo un'espressione visibilmente entusiasta.

"Bravissimo tesoro, sei pronto" disse avvicinandosi di più a lui.

"G-grazie má, speriamo vada bene domani" auspicò con la voce ancora spezzata.

"Sta' tranquillo, andrà magnificamente" lo confortò la donna.

"Sei così talentuoso, ti saprai far apprezzare anche questa volta, ne sono certa" rivelò sorridendogli carinamente.

"Mh, vedremo" lasciò l'argomento.

"Senti un po', uhm.." inzió la madre accigliando lo sguardo.

Il ragazzo incominciò a fissarla con fare interrogativo, di cosa stava per tirare fuori dalla bocca di certo non ne era a conoscenza, ma fu cuorioso di poterla ascoltare.

"Giorgia...
Vedi, è così carina"

Non ebbe nemmeno il tempo di spiccicare le prime parole, Christian le stava già voltando le spalle per recuperare la sua roba e uscire dalla scuola.

"E quindi?" chiese totalmente disinteressato.

"Sembra proprio il tuo tipo, sai?" azzardò subito a dire.

Christian alzò gli occhi al cielo, afferrò l'asciugamano posata sullo zaino e la strofinò sul viso eliminando il sudore che gli scorreva incessante in volto.

Devi solo aspettarmi  [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora