Capitolo 11

158 12 23
                                    

Germania era appena tornato a casa e si sedette sul divano, non aveva alcuna intenzione di muoversi, non ne aveva neppure le forze. Neanche per fare i compiti si alzò e semplicemente rimase lì fermo immobile a pensare.

Si ricordò di URSS, il padre di Russia, lui conosceva suo padre, avevano fatto pace dopo la guerra e comunque erano amici... forse poteva aiutarlo.

Si alzò e andò a casa del suo amico e bussò alla sua porta. Suo padre andò ad aprire e lo salutò e lo fece entrare, si sedettero entrambi sul divano.

"Come mai sei qui Germania? Russia non è in casa, è andato da sua sorella Ucraina"
Chiese URSS.

"N-non sono qui per Russia, sono qui per lei signore... ho bisogno del suo aiuto"
Rispose Germania guardandolo negli occhi.

"... per tuo padre? Lo so, stavo preparando un piano anche io"
Rivelò il sovietico sospirando.

"C-cosa? Davvero?"
Chiese stupito il ragazzo.

"Esatto, vieni con me nel mio ufficio"
Disse e lo accompagnò in una stanza piena di schemi sulle pareti e librerie. C'era una piccola scrivania sotto la finestra, che era stata oscurata in modo che all'esterno non si vedesse nulla.

"Wow... da quanto tempo stai lavorando?"
Chiese il tedesco e URSS ridacchiò.

"Da quando avevano arrestato me... ormai sono passati anni, ma non mi è mai andato a genio ONU... è troppo manipolabile quell'uomo... soprattutto da quando sono arrivati UE e ASEAN"
Disse URSS mentre prendeva un foglio con degli appunti e un libro di psicologia.

"Sono confuso... che stai dicendo?"
Fece Ger, URSS si mise un paio di occhiali e iniziò a leggere.

"Ecco qui... quando fanno gli interrogatori cercano di causarti forti attacchi di rabbia in modo da poterti accusare di essere pericoloso... sei d'accordo?"
Chiese l'adulto girandosi verso Germania, che abbassò lo sguardo preoccupato. Effettivamente aveva ragione.

"Quindi... ha fatto tutto apposta..."
Sussurrò il tedesco guardando il foglio. URSS gli accarezzò una spalla.

"Esatto, ma tu sei stato fortunato... era già nel suo piano non metterti in carcere"
Continuò il maggiore.

"Ma tu come fai a sapere tutte queste cose? E perché me le stai dicendo?"
Chiese Germania confuso.

"Io lavoro lì, ma sono in un'altra area del carcere, sono una guardia. E riguardo al perché te lo sto dicendo... Ricordi tuo fratello? Mi sono pentito di quello che gli ho fatto... e voglio fare qualcosa per sdebitarmi e chiedere scusa... sia a te che a tuo padre"
Confessò URSS guardando a terra. Germania si asciugò le lacrime.

"L-lo so... e so anche che sei cambiato, io ti ho già perdonato... ma forse mio padre no, è un gesto nobile il tuo sai?"
Disse Ger con gli occhi lucidi e un sorriso. URSS si girò per non far vedere che piangeva e si asciugò le lacrime.

❄︎❀❄︎

Capitolo a cazzo senza senso 🤪🤪🤪

Alla prossima!!
Ciaoo!

𝑰𝒅𝒆𝒂𝒍 𝑾𝒐𝒓𝒍𝒅 (CountryHumans Story) [SEQUEL{2}] CANCELLATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora