-Wooyoung. –
-Wooyoung, svegliati. –
-WOOYOUNG! -
Due occhi enormi, che ricordavano il cacao più pregiato, si spalancarono, colti alla sprovvista dal penetrante richiamo. I sopracitati tentarono, il più in fretta possibile, di adattarsi alla luce, che aveva schernito la realtà dei sogni, in cui essi erano stati rinchiusi. Sul viso, di un certo giovane, proprietario di questi ultimi, era visibile una piccola chiazza chiara, quella che comunemente e solitamente si definiva "bava". Inoltre, se si spostava lo sguardo di qualche centimetro più su, si poteva incontrare una vera e propria striscia di puro rossore, costituita da diverse sfumature; ciò era dovuto al fatto, che il ragazzo si fosse letteralmente addormentato sul libro, che aveva utilizzato, durante la lezione precedente; il che giustificava anche la presenza dello schizzo biancastro, nelle vicinanze.
-Woo, sei diventato sordo? La spiegazione è finita da un pezzo. Sta per entrare l'altra classe, se ti trovano qui i docenti, sei nei guai. Muoviti. –
Il corvino, dalla capigliatura, che di certo non passava inosservata, a causa delle ciocche color panna, annesse alla parte inferiore del capo, si sentiva come stordito, perso, catapultato in una dimensione diversa, non appartenente a lui. I suoni, attorno a sé, erano ovattati e rimbombavano, come un eco irregolare. L'ultima volta, che aveva avuto una sensazione così nauseabonda, era stata durante la festa di compleanno, del suo migliore amico, Yeosang. Aveva bevuto, invero, dannatamente tanto, da non riuscire a stare in piedi e da sentirsi come su una giostra, ancora in movimento. Con lo stesso giramento del capo e lo stesso cipiglio, di quella sera, si guardò intorno e notò, senza chissà quale sorpresa, che la sala bibliotecaria, in cui si trovava, era effettivamente vuota, almeno per quel momento.
-Mi sento fuori dal mondo, come se la mia mente e il mio corpo fossero due cose diverse, distanti. - biascicò, il diciassettenne, non appena ebbe modo, di metter insieme due parole di senso compiuto, allungando poi una mano verso il proprio helix, giocandoci, mentre le iridi non erano ancora in grado di mettere a fuoco la stanza.
-La tua testa non è mai stata tanto connessa, sai? Non credo ti faccia molta differenza. - commentò il suo compagno di studi, Changbin, la cui capigliatura era tessuta da ciocche dal colore verde-fluo. Lui era un tipo, che parlava solo quando era necessario, sennò comunicava con lo sguardo o con minimi gesti.
-Di certo è più sveglia della tua, simpaticone. - affermò con un falso sorriso, Wooyoung, puntando gli occhi sulla figura, che aveva dinnanzi a sé.
-Comunque, credo di aver fatto uno strano sogno. C'entrava una specie di principe o qualcosa simile. - aggiunse.
Il coetaneo incrociò le braccia, osservandolo con un'espressione alquanto disgustata in volto. Si adagiò con una gamba sola su uno dei lunghi tavoli, che si trovavano alle sue spalle, frattanto che la sua gemella portava la maggior parte del peso, della sua massa corporea.
-Non ti avranno influenzato troppo quei drama, che guardi la sera, prima di dormire? - chiese, ma affermando allo stesso tempo. Il termine "drama" venne pronunciato, con un pizzico di disprezzo, dovuto al suo odio, per quel genere, che fosse televisivo o meno.
-Se te ne vedessi uno, magari saresti meno rompiscatole, dovresti pro- si interruppe, il giovane dalla chioma oreo, fissando le pagine del libro, che aveva dinnanzi a sé, laddove aveva schiacciato un pisolino, precedentemente. Si era alzato in piedi, qualche istante prima, cominciando a riporre gli oggetti di cancelleria, nel suo zaino, notando, solo in quel lasso di tempo, la riproduzione pittoresca, del soggetto della sua mente.
-È lui! - esclamò, indicandolo sulla carta, con un solo dito visibile, mentre il resto della mano rimaneva coperto, dal tessuto della felpa oversize.
Lo studente più basso, calandosi di poco con il busto, diede un'occhiata alla facciata, del foglio in questione, alzando un sopracciglio, con fare interessato. Quasi come una reazione ironica del fato, la luce fioca proveniente dall'esterno, si manifestò sulle fattezze del soggetto, del quadro stampato, rendendolo degno del suo titolo famigliare, alias re sole.
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So young, but not so royal
FanfictionTra le pagine di un libro, durante una semplice lettura, si possono vivere un milione di vite, si può combattere lo scorrere del tempo e si può anche amare ciò che non esiste, ma ad un caro prezzo. ["Chiunque viva secondo i propri mezzi, soffre di m...