A break from you

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Il ponte che collegava lo svago e l'essere attivo all'over-thinking e alla passività venne scandito dall' incessante e dolce cozzare delle ruote contro il manto stradale, il quale creò un ritmo continuo e riempitivo nelle orecchie dei due passeggeri che non conversavano mutuamente da un bel po'. La differenza tra ambedue era che quello alla guida si zittì forzatamente, mentre l'altro lo fece liberamente per scelta. Quest'ultimo perseguiva nel suo rimuginare da molto prima dei vani tentativi del guidatore di intrattenere un dialogo o almeno recepire un botta e risposta dal primo citato. Nemmeno il nominare le feste natalizie o i negozi dedicati a tale periodo fecero ritornare la parola a Wooyoung, sebbene fosse stato persino trascinato nei paraggi di essi, affinché la ghiottona e richiamante visuale delle vetrine ricche di decorazioni potesse influenzare l'ipotetica riuscita dell'idea della madre. In circostanze generali il piano avrebbe funzionato, senza intoppi, ma quando appunto succedeva il contrario, voleva dire che c'era qualcosa di serio dietro la malavoglia e di certo la donna non ci avrebbe rinunciato facilmente a conoscerne il motivo.

-Tesoro, non è che volevi ti comprassi qualcosa e non te la sentivi di dirmelo? Se è così, non c'è bisogno che ti senta rammaricato. - tentò per l'ennesima volta la madre, cercando di teorizzare una spiegazione plausibile, benché fosse difficile da attuare, vista l'età delicata in cui si trovava il ragazzo.

Lo studente sbuffò, però doveva aspettarselo. Lui aveva un carattere testardo e sicuramente lo aveva ereditato da lei, invero era come parlare con sé stesso. Forse, interloquirne con la donna lo avrebbe aiutato a capire meglio e sotto sotto non gli sarebbe dispiaciuto argomentare sul ragazzo che stava creando casini nella sua testa. Non era possibile che stesse vedendo in carne ed ossa il sosia della sua crush che per di più era un principe di secoli fa. Lo intimoriva meno il fatto che eventualmente avesse avuto contatti con il San storico in qualche era orsono, che averne con la copia viva e vegeta al presente.

-Mamma, per caso hai visto un mio coetaneo uscire velocemente dai camerini? - chiese, interrompendo quel silenzio. Sarebbe stato più gestibile fare domande, se la madre fosse venuta vicino agli stanzini, ma essendo un luogo per soli uomini, non andò in quella maniera.

-Quali dei tanti? - domandò a sua volta, la donna, dandogli un'occhiata dallo specchietto. 

-Quello bello. - rispose Wooyoung, affacciandosi con il viso al sedile del conducente, mantenendosi in equilibrio con l'aiuto delle dita conficcate nelle spugnette. 

-Bello eh? Ho capito chi intendi. Ha pagato qualunque cosa avesse provato, una camicia o che so io e se n'è andato. Certo che, se io avessi una ventina di anni in meno...- cominciò a dire la madre.

Il teenager spalancò gli occhi, facendoli riflettere sul vetro del prospetto della macchina. Quel ragazzo poteva anche essere affascinante, ma sua mamma generalmente non si esprimeva in quel modo nei confronti di uomini più giovani o almeno non davanti a lui.

-MAMMA! - esclamò Wooyoung scandalizzato, sebbene facesse abitualmente commenti peggiori.

-Che c'è? È tanto per dire, suvvia. Quindi dimmi, lo conosci? - ne approfittò la madre, per indagare, cogliendo la palla al balzo. 

-Non proprio. Diciamo che la conoscenza viene solo da parte mia. E' unilaterale. - rispose il liceale, sedendosi con un tonfo sul sedile, seguito da un sospiro. Non era nemmeno la vera spiegazione, però lo studente non poteva di certo riferire alla donna quello che gli passava per il cervello in quei giorni, dicendo schiettamente: "ehi mamma? Credo, che il tizio sia in realtà la reincarnazione di un re, che vedo nei miei sogni e penso di aver avuto una connessione con lui nella mia vita passata". Lo avrebbe di sicuro trasferito in qualche collegio.

So young, but not so royalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora