Buio totale. Questa era la descrizione di ciò che vide nei suoi sogni quella notte, ossia il nulla. Non una sola chiazza di luce si era presentata in multiple ore di dormita e di ricerca della sua comfort zone notturna.
Non era né la prima né l'ultima volta che accadeva, anzi era l'ennesima per usare un termine appropriato. Wooyoung sapeva bene che di certo non poteva sognare il principe a comando o tutte le notti che voleva, come se stesse guardando una serie su Netflix e potesse mettere play o pausa a suo piacimento, ma ciò non toglieva il fatto che fosse una bellissima via di fuga da una realtà che gli stava stretta nelle recenti settimane. Se il subconscio prendeva il sopravvento nei sogni, allora perché non ci ritrovava il giovane erede al trono al loro interno? Era ormai la sua crush adolescenziale ed oltretutto era collegato alla sua vita passata. A Wooyoung pareva che il cervello volesse prenderlo in giro col metterlo al corrente di chi era precedentemente, dandogli persino dei dettagli a riguardo, quando avrebbe potuto farne tranquillamente a meno, visto il blocco che si era verificato in seguito e poi era sempre stato consigliabile non indurre mai la propria persona alla guida di esperienze antecedenti, perciò a che gioco stava giocando? Il suo scopo era forse quello di ricordagli che non avrebbe mai colmato quel vuoto, una volta essendone venuto a conoscenza? Perché, se era quello il suo vero obiettivo, allora ci era perfettamente riuscito; ad uno come al liceale difatti, non venivano attacchi di tristezza inspiegabili o improvvisi sbalzi di umore legati al malcontento, nemmeno ne aveva conosciuto il significato della definizione, finché non ci si era incatenato dentro. La vista del San principesco aveva toccato le corde di qualcosa che lo aveva segnato e che non gli permetteva di godersi appieno la tangibilità che prendeva parte alle sue giornate. Ciò che lo rendeva felice antecedentemente al cento percento, ora pareva avere la metà dell'effetto su di lui. Era apatico verso le abitudini che costituivano il suo io, perché da quell'io mancava un pezzo di sé e chissà da quanto, visto che ne aveva preso coscienza soltanto adesso. L'unica via che connetteva Wooyoung al suo essere attuale era la scuola, invero era il solo luogo in cui si sentiva meglio e non così perso, grazie alle lezioni di storia, ma quella mattina non aveva idea del fatto che persino lì l'incantesimo stava per terminare. Un accenno di presa di coscienza riguardante quel cambiamento lo ebbe nell'istante in cui fece il suo usuale ingresso dal portone principale dell'edificio educativo e percorse l'area degli armadietti.
Il diciassettenne era avvezzo alle occhiate di qualche studente curioso o interessato seriamente a lui, però nell'aria c'era qualcosa di differente dall'innocente sbirciare o ficcare il naso nei suoi hobbies; addirittura avrebbe definito tale comportamento invadente e derisorio a causa della tensione che lo circondava e del vociferare perpetuo che seguiva ogni suo passo. Non era in grado di capire perfettamente cosa stesse dicendo quella massa di chiazze colorate, scurite e spente dalle loro stesse divise, che tra l'altro, aumentavano l'aura degli sconosciuti gesti. Nessuno gli si avvicinava abbastanza però, per poter chiedere cosa stesse succedendo o semplicemente domandare cosa avessero da fissare tanto; una classica scena da film vintage in poche parole. Per non parlare di Changbin che nemmeno si trovava nei paraggi.
Le sensazioni negative che scrivevano le caption degli ultimi aggiornamenti sulla sua esistenza non facevano altro che peggiorare l'atmosfera, perciò scuotendo la testa, decise di proseguire dritto in classe. Non aveva voglia di andare a scrollare la home di quella sua pagina non gestita da sé stesso, bensì dal suo subconscio.
Prese posto al banco pieno zeppo di sue memorie e neanche a farlo di proposito che la vista si focalizzò su delle iniziali che aveva inciso in un momento di noia: una "W" ed una "S" legate da un "+";
-Wooyoung e San? Che romantico. A quando le nozze? - chiese un compagno di sezione, sporgendosi oltre la sua spalla. Era stato fin da sempre un burlone, perfino durante le interrogazioni.
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So young, but not so royal
FanfictionTra le pagine di un libro, durante una semplice lettura, si possono vivere un milione di vite, si può combattere lo scorrere del tempo e si può anche amare ciò che non esiste, ma ad un caro prezzo. ["Chiunque viva secondo i propri mezzi, soffre di m...