"Fabien" ...
Il suono di una semplice e sola parola, interpellata da quel bambino, pieno di energie, riuscì a risultare potente e vigoroso, tanto da ottenere direttamente un passaggio percepito sia all'interno delle orecchie, sia attraverso il cuore battente, nella gabbia toracica, della figura dalla chioma cresciuta.
Nostalgia, felicità, tristezza, rassegnazione, disorientamento, vago rimpianto, ma soprattutto malinconia, questo percorse l'animo di Wooyoung, il quale continuò a palpare il proprio corpo, sentendo il sudore farsi a piccoli cumuli intorno ai polpastrelli, che vagavano sulla pelle, già ricoperta di quest'ultimo, però alla ricerca di cosa? Il ragazzo non lo sapeva esattamente; era come se si sentisse fuori luogo e non inteso nella maniera di un semplice modo di dire, ma come se quella frase fosse vera al cento per cento e lui ne fosse l'esempio fatto persona. Per la prima volta nella sua vita, non si sentiva a casa e quello che gli suggeriva la mente era fuggire; nemmeno durante le sue fasi adolescenziali più ribelli aveva voluto una cosa simile e il massimo della sua sparizione era stato dormire da un amico.
-Wooyoung!? Sei svenuto nel sonno o cosa? Mi hai fatto trasalire. Eri pallido e ti agitavi, credevo ti stesse per venire qualche attacco, anzi quello stava per salutare me. - disse Changbin, inginocchiandosi di fronte al giovane, per tastarlo e verificare la sua temperatura corporea.
Il liceale non aveva notato la presenza dell'amico, sebbene fosse stato tutto il tempo tra le mura della sua stanza. Può darsi che fosse stata tutta colpa del suo estraniarsi dalla realtà, che gli era stata, fino a quel momento, familiare, sicura e cara. La sua figura era completamente ricoperta delle conseguenze della sudorazione eccessiva, ma si portò lo stesso le coperte del letto su di sé, come se fossero una sorta di protezione, contro quello che doveva affrontare durante il suo strano risveglio. Una sottile barriera, che gli permetteva di rimanere ancora nella fase, che procedeva la completa ripresa di coscienza dal sonno.
-Sto bene. È solo che ho fatto un sogno molto strano, direi fuori dal comune. - rispose il ragazzo.
-Fammi indovinare, riguarda sempre il regnante, che hai visto nel libro, vero? Non è che ti sei preso una cotta per un dipinto, sfigatello? - disse l'usuale ospite di casa, avendo una sorta di déjà-vu nell'ascoltare l'affermazione dell'altro.
-Non siamo in Harry Potter. I quadri non si muovono o hanno una propria vita, devo dirtelo. Non voglio che ti illuda. - aggiunse il più basso, ritornando al suo stato ironico, forse sollevato nel vedere Wooyoung riprendere colorito, a poco a poco.
Il ragazzo dalle ciocche lunghe e corvine gli dedicò un'occhiataccia, tirandogli il primo cuscino, che gli capitò sottomano. Per la seconda volta, Changbin era riuscito a tirarlo fuori da quella sua trance, ma il coetaneo non era del tutto sicuro di volerne uscire. Non poteva tornarci, magari solo per cinque minuti? La tentazione era tanta e Wooyoung n'era lentamente trascinato, forse aveva letto troppe quote di Oscar Wilde, laddove si consigliava di lasciarsi andare ai desideri; non a caso, le sue iridi vagarono per tutta la stanza, alla ricerca di un appiglio, per una qualsiasi scusa e la trovò, fortunatamente, non appena posò lo sguardo sulla finestra, che mostrava l'oscurità del giorno.
-Credo di aver intravisto le sagome dei miei genitori, là fuori. Devo riscaldare loro la cena. - mentì o per meglio dire, anticipò, dato che sarebbe accaduto lo stesso entro un'ora.
Il ragazzo dalle meches verdi non si fece domande, vista la loro usuale procedura. Era, invero, proprio in quel modo che Changbin capiva quando andar via e non dare troppo fastidio ai signori Jung, anche se loro avevano sempre insistito nel farlo rimanere, considerandolo come un secondo figlio. Era l'amico, che non sopportava dare del lavoro in più a qualunque genitore; lui era il classico burlone, sempre pronto allo scherzo, persino freddo, se serviva, ma con un buon cuore.
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So young, but not so royal
Fiksi PenggemarTra le pagine di un libro, durante una semplice lettura, si possono vivere un milione di vite, si può combattere lo scorrere del tempo e si può anche amare ciò che non esiste, ma ad un caro prezzo. ["Chiunque viva secondo i propri mezzi, soffre di m...