PRIMA PARTE

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𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗅'𝗂𝗇𝗂𝗓𝗂𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝖾𝗌𝗍𝖺𝗍𝖾

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𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲
𝗅'𝗂𝗇𝗂𝗓𝗂𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝖾𝗌𝗍𝖺𝗍𝖾

𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗅'𝗂𝗇𝗂𝗓𝗂𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝖾𝗌𝗍𝖺𝗍𝖾

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Eravamo in macchina diretti verso la casa estiva
«as long as i'm here, no one can hurt you» cantammo io e Belle all'unisono
«don't wanna lie here, but you can learn to.
if i could change the way that you see your self, you wouldn't wonder why to» continuammo
«they don't deserve you» gridammo indicandoci
«Steven spegni la musica ti prego» lo implorò nostra mamma
«dai, non eravamo così pessime» gli canzonai
«non eravate così pessime? Eravate stonate come due campane» rispose spegnendo la musica ed io scoppiai a ridere.
Eravamo arrivati nella casa estiva, essa risultava ogni anno sempre più imponente, lì passavamo le estati anche quando eravamo piccolini, non appena Susan uscì da casa Fisher la mamma corse ad abbracciarla
«ragazzi venite! Sono arrivati» gridò Susan ai suoi figli, Jeremiah uscì da dietro le siepi
e mio dio, era diventato un figo
«Abby!» gridò prima di corrermi incontro e sollevarmi
«mio dio sei diventata un vero schianto!» io sorrisi imbarazzata
«mi sei mancato tanto» lo riabbracciai, non appena ci staccammo Jeremiah andò a salutare Steven e dalle stesse siepi da cui era uscito Jeremiah, uscì Conrad, sembrava serio, non intenzionato ad abbracciarci, prima si avvicinò a me
«ehi Conrad» lo salutai, lui sorrise e mi sollevò facendomi girare intorno
«siete cresciute» sussurrò
«cosa vorrebbe dire questo?» chiesi quasi offesa, lui notò il mio sguardo e scoppiò a ridere «niente niente» poi andò a salutare Belly, intanto io ascoltavo i discorsi di Jeremiah e Steven
«seriamente volete lavorare in estate?» chiesi guardandoli male
«si, ma oggi c'è la festa in spiaggia» io sorrisi
«vengo anche io, ho preso un vestito fichissimo ti giuro, vi innamorerete di quel vestito-» cominciai ma venni interrotta
«Abby, non ci pensare neanche, tu non vieni hai quindici anni, e questa festa-» lo interruppi a mia volta
«chi sei tu per dirmi cosa fare» incrociai le mani sotto al seno ed aspettai una risposta
«allora chiedilo alla mamma» rispose ed io sorrisi «certo che lo farò» dissi e Jeremiah scoppiò a ridere
«ti giuro Jer, amerai il vestito» continuai gesticolando mentre lui mi guardava ridendo
«sbaglio o è l'ora di buttare Abby e Belly in piscina?» chiese Steven, in quel secondo Jeremiah mi alzò da terra e di corsa mi buttò in piscina mentre cercavo di dimenarmi
«Jeremiah» gridai ridendo, ma poi cadde anche Belly e, guarda caso, proprio addosso a me
«ahia! Chi è stato a lanciarmi addosso mia sorella!?» gridai
«è stato Conrad» gridò Steven
«vabbè dai, qualcuno mi aiuta a risalire?» chiesi dolcemente, Conrad si avvicinò a me e mi posò la mano, ma, non appena l'afferrai, lo trascinai assieme a noi nell'acqua, cominciammo a ridere e scherzare, poi rientrammo in casa fradici
«quand'è che finirà la vostra tradizione del buttare Abby e Belle dentro la piscina?» chiese
«mai» disse Jeremiah dandomi un bacio sulla testa
«sei fottutamente bagnata» rise
«chissà perché» risi con lui
«Abby, sei diventata bellissima» mi disse Susan abbracciandomi
«confermo» gridò Jeremiah dall'altra stanza
«Jeremiah stai zitto» risposi ridendo.
Entrai nella mia stanza e mi guardai intorno sorridendo
«Ehi Abby, vieni a nuotare con me, ti prego» io mi girai
«chiedilo a Belly» gli risposi
«gliel'ho già chiesto, ma ha detto di avere da fare» ah
«ah quindi io sono la tua seconda scelta?» buttai, così, ironicamente
«no, ma credevo che lei avrebbe accettato» io gli feci il dito medio
«oi, così mi offendi» rispose buttandomicon sè sul mio lettino, io caddi sopra di lui che mi diede un bacio sulla fronte
«dai perfavore, perfavore, perfavoree...» mi implorò ancora attaccato a me
«ok, al diavolo, mi cambio e scendo» cedetti.
Mi misi un costume a pezzi nero e uscii fuori di casa dovw Jeremiah mi stava aspettando
«quindi avresti preferito nuotare con Belly che con me?» gli chiesi
«oii, no, mai nella vita, noi due siamo migliori amici» disse
«chi e chi?» gli chiesi non capendo
«tu ed io» rispose
«dai, ora facciamo una gara di corsa, a chi arriva per primo al mare» propose
«no, io non vincerei mai e..» mentre lo avevo visto concentrato nel mio discorso presi la corsa
«ehi Abby! Non vale!» gridò, ma in pochi secondi mi raggiunse e mi prese per i fianchi buttandomi con sé in acqua
«ah si? Non vale? Mi hai raggiunto dopo pochissimi secondi» gridai ridendo
«mi sei mancata patata» sussurrò al mio orecchio abbracciandomi forte
«anche tu Jeremiah» risposi.
«Steven se guardi quel telefono un'altra volta, giuro che te lo butto via» la mamma rimproverò Steven
«vogliamo vedere le vostre belle facce, sapete, come una volta» continuò Susan
«steve» lo richiamò Jer rubandogli il telefono e lanciandolo sul divano come un vero baschettista
«Boom! Canestro!» si pavoneggiò
«ora si che sei un gran fico» lo derisi
«lo so» sussurrò facendomi l'occhiolino io feci finta di svenire per poi fargli il dito medio sorridendo mentre lui imitò una persona offesa
«ok, abbiamo capito, ti stai allenando» disse stufo Steven
«sei solo geloso della sua prestanza fisica» lo canzonò Belly
«e in più, fratello, ti sei fatto fregare di brutto» lo derisi e mio fratello scoppiò a ridere
«va bene ok, ma tu Conrad, quando inizi gli allenamenti?» chiese Steven a Conrad
«ha abbandonato il football» rispose Jeremiah al posto del fratello
«davvero? Non ci posso credere!» sussurrò un po' deluso mentre Conrad annuì
«Steven smettila, è una sua scelta» lo rimproverai ricevendo un sorriso da Conrad
«puo sempre cambiare idea» disse Susan
«non lo farò» rispose prontamente
«oh Belly e Abby, quasi dimenticavo!» Susan si alzò dal tavolo ed io scambiai uno sguardo stranito con Belly
«vi ho preso questi» disse passandoci una busta
«cos'è?» chiese nostro fratello
«è un biglietto per la festa delle debuttanti» specificò Susan
«forse ho capito.. quello dove fingiamo di essere prostitute per beneficienza? Ooo mi piace!» commentai
«Abby!» mi rimproverò mia madre
«No, Abby è quello ambientato negli anni novanta con vestiti bianchi e fighi»
«i vestiti bianchi non sono mai fighi» commentai
«Quando una ragazza diventa maggiorenne viene presentata alla società» disse Susan
«io non ho diciott'anni, ne ho quindici» dissi
«io non ce la vedo Abby con dei vestiti anni novanta» commentò Steven
«Ma neanche Belly eh» continuò Conrad
«bene, io e Abby ci andiamo» disse
«Belly ti prego no» sussurrai sbattendomi una mano sulla faccia
«sei davvero pessima» rispose Jeremiah
«Prima serviva per trovare marito» io feci una smorfia
«un marito? Prostituto? Bleah» commentai
«togliti dalla testa la roba delle prostitute!» mi rimproverò Belly
«ora serve per trovare lavoro»
«uccellini sperduti in cerca di lavoro» commentai nuovamente
«ehi, Abby, so che la roba non ti entusiasma più di tanto, ma fallo per me» alzai gli occhi al cielo «ok, accetto, sarò una gran figa, aspettate, però stasera mamma posso uscire al falò?» gridai
«no, hai quindici anni e tutti si ubriacano uno dietro l'altro» rispose e Steve scoppiò a ridere
«ti sembro così irresponsabile da ubriacarmi ad una festa? Dai mamma, ho accettato la roba per trovare lavoro la credenza più religiosa che esista» cercai di convincerla
«ha ha ha, sapevo che ti avrebbe detto di no» rise Steven
«tanto ci vado comunque» sussurrai a me stessa sorridendo.


WILLOW, jeremiah fisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora