honey

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>genere: smut
>ship:iwaoi
>disclaimer: linguaggio esplicito
>words: 2893

***

Non sono un tipo mattiniero, anzi tutto il contrario.

Crogiolarmi tra le coperte durante i giorni di riposo è il mio sport preferito, dopo la pallavolo ovviamente.

L'odore di Iwazumi che si mischia al mio sulle lenzuola, il tepore caldo che di solito emanano le sue braccia avvolte intorno al mio corpo seguito dalla delicatezza dei baci che mi lascia sulla testa appena si sveglia.

Al contrario mio Iwazumi alle sette precise apre gli occhi. Di solito il fine settimana, gli unici due giorni dove riusciamo a vederci un po' di più, si alza e va a correre, fa una veloce doccia e ritorna nel letto in tempo per quando mi sveglio.

Stamattina al mio risveglio non c'era. Ho pensato subito che si fosse trattenuto di più durante la corsa mattutina e che quindi fosse rincasato tardi.

Pensai di trovarlo sotto la doccia, ma il bagno era vuoto e perfettamente immacolato.

Scesi al piano di sotto da cui proveniva un gran casino insieme ad un ottimo profumo che però non distinsi.

Sul divano del salotto vidi la canotta bianca di Iwazumi abbandonata al suo triste destino. Sudata e tutta stropicciata presto sarebbe finita nella lavatrice.

Le scarpe da ginnastica, piene di fango, accuratamente lasciate davanti alla porta d'ingresso.

Mi diressi in cucina dove dedussi avrei trovato il possessore di quei oggetti.

E infatti eccolo li, bello come sempre, davanti ai fornelli intento a cucinare quelli che dedussi fossero pancake.

I muscoli sono tesi avvolti in un grembiule a fiori. Lo osservo dallo stipite della cucina mentre si sposta freneticamente tra le pentole.

I capelli scuri sono tirati all'indietro dal sudore e piccole goccioline gli cadono dal collo alle spalle.

"Che cucini di buono?"

So di averlo preso alla sprovvista quando lo vedo saltare sul posto e girarsi di scatto con una mano sul cuore.

"Mi hai fatto prendere un colpo Toru"

Mi avvicino posando le mani sui suoi fianchi e mi sporgo verso le sue labbra in cerca del mio bacio mattutino.

"Tsk, che schifo. Non ti bacio finché non ti sarai lavato i denti signorino"

Mugugno in segno di offesa mentre lui si gira nuovamente verso i fornelli per poter finire di cucinare. Avvolgo lo stesso le braccia intorno alla sua vita e poso il mento sulla sua spalla.

"Quindi?"

"Pancake, soffici e nuvolosi come piacciono a te"

Ricordo la prima volta che ho mangiato i pancake di Hajime. Mi ero fermato a dormire a casa sua e la mattina mi aveva portato la colazione a letto. Cerano i pancake, la spremuta di arancia rossa che piace a me, il suo tè e una rosa gialla nel mezzo.

Ricordo di aver dato io l'aggettivo di "nuvolosi" ai suoi pancake. Gli dissi che erano talmente soffici e gonfi da farli sembrare delle nuvole. Mi ricordo anche che quella mattina volle imboccarmi lui, o almeno lo fece per le prime forchettate, poi si stufò e mi disse di continuare da solo perché gli faceva male il polso.

Sorrisi e aprii la bocca facendogli segno con la testa di voler essere imboccato.

"No no signorino, aspetti e ti siedi a tavola a mangiare" scosse la testa.

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