fever

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>genre: fluf
>ship: todobaku
>disclaimer: quiet bakugo
>words: 2216

"Cazzo la gente non si sa proprio fare i cazzi propri" il biondo sdraiato sul letto sbuffa buttando il telefono sulle lenzuola sotto di lui.

Che Katsuki non sopportasse la gente ormai era noto a tutti, me compreso.

"Sentiamo, cos'hanno detto questa volta?" massaggio il segno viola sulla sua coscia sinistra con la pomata per alleviare il dolore.

"Qualcuno ha visto un segno di corde sui miei polsi e adesso sparlano su un mio possibile kink sul dolore e su quanto io debba essere carino da sottomesso"

Guardo le sue cosce segnate dalle cinghie e alzo un sopracciglio: "E hanno torto?"

"No, però dovrebbero imparare a farsi i cazzi loro. Non sono cose che li riguardano"

Sorrido continuando a massaggiare i lividi che gli ho provocato poco prima.

"Non vuoi che la gente sappia che tu sia mio? Che ti piace essere legato, sculacciato e sottomesso completamente a me? E che non sei per niente carino sorto di me completamente impotente, che anzi al contrario sei tremendamente sexy"

Arrossisce puntando lo sguardo verso la libreria.

"Stai zitto idiota"

Lascio ricadere le sue cosce sul materasso stendendomi poi affianco a lui.

Chiudo gli occhi e mi accoccolo a lui.

Lo sento muoversi affianco a me, lo sento scalciare il lenzuolo arrotolato al fondo del letto, e poi prendermi tra le sue braccia.

È morbido e caldo.

Katsuki odia questo, ma sa che a me piace, e anche se non vuole mai ammetterlo mi ama e farebbe tutto per me, o meglio, quasi tutto.

"Ti amo lo sai vero"

Ecco questa è una di quelle cose che odia fare; esprimere i suoi sentimenti. Nonostante i due anni di relazione fatica ancora a dirmi quelle due paroline che a me piacciono tanto, anche se siamo totalmente da soli.

L'unico momento in cui si lascia totalmente andare è durante le nostre scene, dove pur di compiacermi si butterebbe anche giù da un ponte.

"Zitto e dormi" so che non sta cercando di allontanarmi e so anche che mi ama e che quelle non erano le vere parole che voleva dirmi.

Passo le mani sui suoi bicipiti e mi stringo ancora di più a lui.

Ci vuole poco prima che in sonno prenda il sopravvento.

Il mattino dopo Bakugo non ce, come tutte le mattine.

Sgattaiola via sempre poco prima delle sveglie così da poter andare nella sua stanza che pochi minuti dopo verrà invasa da Kirishima e Denki, per un caloroso risveglio che il biondo si risparmierebbe volentieri.

Gli occhi pizzicano un po' per via del sonno e il naso mi cola.

Sento freddo ovunque anche se non dovrei.

Ho sonno, il che è strano. Ieri non siamo andati a dormire tardi, nonostante lo spettacolino.

Mi lavo faccia e denti e mi vesto con molta lentezza.

Qualcosa non va, lo sento. Non è da me avere sonno ed essere così lento, figuriamoci avere freddo.

Riesco a trascinarmi fino al salotto del dormitorio, e poi in cucina dove Mina e Momo chiacchierano davanti ad una tazza di caffe.

"Todoroki-kun gradisci un po' di caffe?"

"Ci sono anche due biscotti, siamo riuscite a non farli mangiare tutti a Denki"

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