the ocean

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>genre: smut
>ship: bokuaka
>disclaimer: smut, sesso in pubblico
>words: 1706

(Si consiglia di leggere prima la prima parte per capire meglio contesto e personaggi)

Prima della passeggiata sul lungo mare andammo a fare un giro sul pontile, dove un due di ragazzi suonava intrattenendo il pubblico.

Mi appoggiai di peso su Kotaro ascoltando quella dolce melodia che si abbinava perfettamente alla situazione corrente.

E dopo essermi quasi mezzo addormentato sulla spalla di Bokuto scendemmo in spiaggia togliendoci i sandali.

Ormai il sole aveva lasciato spazio alla notte e al buio pesto.

La spiaggia era illuminata a tratti solo dalla luce che proveniva dai lampioni della strada.

Chiusi gli occhi ascoltando le onde del mare infrangersi sui miei piedi e godendomi il tepore della mano di Bokuto stretta alla mia.

"Ti stai rilassando abbastanza?" chiese.

"Aaaah, prima si"

"Oh mi scusi" ridacchio lasciandomi un bacio sulla tempia.

"Sto così bene qui con te. Vorrei tanto che questo momento non finisse mai" mi fermai per poterlo abbracciare e guardare negli occhi.

"Piccolo"

Un leggero schiocco sulle labbra.

Le sue mani sui miei fianchi strette al punto giusto. Le mie braccia avvolte dietro il suo collo.

Le sue labbra sono morbide sulle mie. Delicate ma decise.

"Vuoi fare una pazzia con me?" si allontana di poco, quel che basta per soffiarmi sulle labbra.

"Dipende, quanto pazza?" un ghigno.

Non pensavo di poter essere così audace.

Ogni volta con lui scopro lati di me che non mi sarei mai immaginato esistessero.

"Che ne dici di, noi che ci imboschiamo da qualche parte qui sulla spiaggia e facciamo sesso"

Esplicito.

"Cazzo, sei fuori di testa. Ci potrebbe vedere chiunque"

"E quindi? È il brivido della pazzia"

È un brivido anche quello che attraversa la mia schiena quando sfiora le labbra sul mio orecchio soffiandoci dentro, mentre con una mano vaga per la schiena ancora coperta.

"Io lo so che me ne pentirò. Merda non ci credo che mi sto facendo convincere a fare questa cosa"

Intravedo una scintilla nei suoi occhi quando mi solleva.

Non percepisco dove mi sta portando. Non mi guardo neanche intorno. Fisso lo sguardo sulla sua mascella rigida e ben definita.

Accarezzo i suoi bicipiti massicci stretti nella camicia.

Mi appoggia con la schiena su una roccia. Gli spuntoni un po' più appuntiti mi schiacciano le scapole da sotto la maglietta.

Le sue labbra sul mio collo mentre con le mani esplora il mio corpo sotto la mia maglietta.

Mi tiene su col bacino.

La sua erezione contro il mio culo. Dura come il marmo.

Sfilo con un po' di difficolta la sia camicia che finisce da qualche parte sulla sabbia.

Con la mano sinistra prende a giocare con i miei capezzoli mentre la destra scende verso il mio inguine.

Accarezza la leggera peluria sotto la maglietta e poi la posa sul mio pacco.

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