L'appuntamento (Parte 5)

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Alla fine basta poco, magari per alcuni sarebbe inimmaginabile dormire in due in un divano in mezzo a un garage, per noi è stato tutto, ci bastavano i nostri corpi, e quella piccola coperta.

Ovviamente Riccardo mi ha dovuta accompagnare di corsa a casa alle 5 del mattino, la prima volta che salgo sulla sua moto, stringermi a lui mi ha riempito il cuore, mi sentivo al sicuro, soprattutto con le sue carezze sulla mia gamba di tanto in tanto.

Una volta a scuola dopo aver raccontato tutto alle ragazze, in classe, mi dirigo verso Luca, che abbraccio talmente forte, quasi da rompergli le ossa <<Da dove viene tutta questa felicità?>> mi domanda con un pizzico di allegria <<Grazie per aver trovato Riccardo su Instagram, da quando c'è lui mi sento sempre bene!>> sospiro, mentre Luce mi regala uno dei suoi miglior sorrisi, <<Non c'è di che>> dice baciandomi la fronte.

Dopo la scuola mi precipito a salire sull'autobus, prendo un posto per me e uno per Riccardo.

In realtà non ne abbiamo parlato molto di quello che proviamo gli uni per l'altro, non so nemmeno cosa siamo...

<<Piccola>> mi bacia la guancia Riccardo, <<Piccola e veloce aggiungerei, ti volevo salutare ma correvi troppo velocemente verso l'autobus, cerchi di evitarmi?>> mi domanda ghignando, <<No, in realtà prendeva posto per te>> gli strizza l'occhio Laura, Elisa ride, io abbasso lo sguardo imbarazzata, Riccardo entra nella mia visuale sorridendo, <<grazie>> mi stampa un bacio delicato sulle labbra.

Una volta arrivata alla mia fermata sbuffo <<Devo andare>> il mio tono e carico di delusione, quando sto per uscire dalla porta dell'autobus un braccio mi tira verso se, mi aggrappo al mio sconosciuto per evitare di cadere, alzo lo sguardo e tiro un pugno sulla spalla a Riccardo <<Stupido! Così mi farai cadere, che vuoi fare?>> lui di tutta risposta mi bacia, <<Ti tengo con me>> mi strizza l'occhio e torniamo ai posti di prima.

Scrivo un messaggio alle mie amiche:

Cambio di programma, mi hanno rapito ;)

Poi avviso anche a mia mamma che non tornerò a pranzo.

<<A cosa devo questo rapimento?>> domando

<<È il nostro primo appuntamento da fidanzati>> l'ultima parola mi lascia un attimo pensare, sapere che mi reputa la sua ragazza mi scioglie il cuore, avere la conferma che il mio amore è ricambiato mi strappa un sorriso, talmente evidente che anche Riccardo lo nota <<che ho detto?>>

<<Beh, è bello sapere che i sentimenti sono ricambiati>> mi spiego.

<<Avevi qualche dubbio?>> Ghigna, io rido, <<Scendiamo>> mi prende la mano e mi porta dentro un mondo di avventure.

Come primo punto siamo andati a pranzare al sushi, una volta usciti prendiamo la moto e dopo una mezz'oretta di strada arriviamo alla spiaggia, ora capisco tanta insistenza di portare una tovaglia.

Ci posizioniamo per terra, seduti sopra questa tovaglia, avvolta dalle sue forti braccia, sentendo il suo fiato regolare sul mio collo, mentre mi regala dei teneri baci sulla nuca, mi sento al sicuro, serene come non mai, e per la prima volta non sento il bisogno di un taglio che lacera le mie insicurezze, non sento il petto pesante, l'inizio di un attacco di panico, oggi a pranzo non ho sentito colpe addosso.

<<Sai, ho passato una giornata bellissima, non ho pensato altro che noi, mi hai fatto del bene>> sentivo il bisogno di confessarglielo.

Di tutta risposta lui mi guarda, sorride, <<Mi fai del bene anche tu, non puoi capire quanto>> mi riferisce, stampandomi un bacio delicato e pieno di dolcezza, sono la prima a distaccarmi lentamente:

<<Mi è venuta un'idea>> dico sorridendo, lui si acciglia, senza ulteriori spiegazioni mi spoglio, <<Sofia! Sei pazza ti vedranno>> nel tono di Riccardo percepisco preoccupazione, si guarda più volte in torno, <<Allora fai presto a seguirmi>> rido, scappando in acqua, orami è sera, l'acqua è calda e mi immergo con dolcezza e eleganza in profondità, risalendo dopo qualche spinta per arrivare dove l'acqua e più alta.

L'attimo dopo Riccardo mi segue <<Tu sei pazza>> ride, <<Io non ho paura di niente>> schiaccio un occhio riferendo al primo messaggio che gli ho mandato, lui percepisce, e mi guarda dalla testa hai piedi, sentirmi così vulnerabile un po' mi mette angoscia, ma decido comunque di fidarmi, così mi lascio studiare da due occhi bellissimi, <<Sei fantastica piccola>> ancora quel nomignolo che mi fa esaltare, Riccardo si avvicina e mi bacia, in modo dolce, poi bisognoso, tocca tutte le mie curve, mi graffia leggermente la schiena, e mi tira a se come a voler unire i nostri corpi, il bacio si fa sempre più focoso, le nostre bocche si divorano, rubiamo l'anima l'una dell'altro, vogliamo essere una cosa sola, <<Piccola mi fai impazzire>> sussurra con quel poco di distanza che serve per parlare, la sua voce, un po' roca, soffocante e disperata mi eccita ancora di più, ha bisogno di me quanto io di lui, il mio basso ventre lo chiama, il mio stomaco si contrae, e un brivido si disparge lungo tutto il mio corpo, <<Ti voglio>> sussurro sofferente e bisognosa di altre sue carezze feroci, <<Sei sicura? Non riuscirò più a fermarmi una volta iniziato>> mi sussurra all'orecchio, mordendone il lobo, <<Si>> ansimo.

Voglio di più

Mi continuo a ripetere.

Voglio andare fino in fondo

Mi convinco.

Con quest'ultima mia affermazione Riccardo accende nuovamente la danza tra le nostre lingue, la sua mano passa sul mio seno, sfiorandomi il capezzolo, con l'altra mano mi spinge verso di lui, dimmodo da sentire la sua erezione contro il mio ventre, un gemito fugge oltre la mia bocca, lui mi prende in braccio, incrocio le gambe nella sua vita, aggrappandomi al collo con le braccia, la sua bocca mi abbandona per qualche istante, una scia di lunghi e delicati baci si crea sul mio collo, quando torna a guardarmi si fionda sulla bocca, allo stesso tempo lo sento dentro di me, mi penetra con delicatezza, e un ritmo dolce, ci culliamo insieme come le piccole onde intorno a noi, gemiamo insieme, e continuano a divorarci, le spinge sono decise, i baci pieni di passione, i nostri respiri si uniscono, e sue mani vagano su tutto il mio corpo, prendendone piano piano, sempre di più, possesso, mi incuvo verso di lui, che ringhia <<Ti prego non farmi questo>> sembra una supplica, ma sento della sfida nel suo tono, sfioro le sue labbra, tese come la corda di un violino <<Prendimi di più>> lo sfido, intercetto nei suoi occhi un lampo di desiderio, così le sue spinte si fanno più vivaci, le sue mani corrono in tutto il mio corpo, giocando con ogni centimetro, una delle sue mani si fionda nella mia intimità, concedendomi un piacere che mi pervade dallo stomaco in sù, ansimiamo all'unisono, finché non arriviamo all'apice del piacere immenso insieme, ridimensionando poco a poco il ritmo, riprendendo respiro.

Restiamo qualche attimo così, l'uno abbracciato all'altra, cullandoci, con qualche tenera carezza lungo la schiena, e diversi baci sui nostri colli.

Torniamo alla nostra tovaglia, rivestendoci, senza accorgercene è calato il buio intorno a noi, siamo semplicemente immersi nella nostra complicità, nei nostri sguardi, nel nostro mondo.

<<Devo riportarti a casa>> mi riferisce, una volta avvicinato per darmi un bacio a stampo, inizialmente metto il muso, ma rassegnata annuisco, dirigendoci alla moto.

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