Lo vedo, in una delle 4 entrate della scuola, poggiato con la schiena al muro, che si porta la sua sigaretta alle labbra, che bacerei di nuovo.
Tentenno un po', quando alla fine decido di affrontarlo, così mi avvicino e mi accendo una sigaretta anch'io, lui mi guarda sorpreso, ma cerco di ignorarlo, <<Da quando fumi?>> Mi domanda <<Che problemi ti crea scusa>> scrollo le spalle, lui ride, poi butta la sua sigaretta ormai finita, e toglie la mia dalla bocca, lanciandola, <<Ehi!>> Sospiro <<Fumare fa male>> mi risponde puntandomi un dito contro, <<Da che pulpito!>> Mi difendo incrociando le braccia al petto, <<Io posso>> mi risponde con un ghigno in faccia, <<Perché mi hai lasciata così l'altra sera>> gli domando, lui distoglie lo sguardo cercando di evitare la domanda, poi torna a guardarmi, percorrendo con gli occhi tutto il mio corpo, finché arriva hai miei, che lo avvicinano, poi alle mie labbra che decide di baciarle, con la stessa foga della scorsa sera, mi prende per la vita tirandomi a sé, un gemito scappa a entrambi bisognosi di qualcosa di più, il nostro bacio viene intensificato con le nostre mani che vagano gli uni sul corpo dell'altro.
Il suono della campanella ci porta alla realtà <<Devo andare>> mi riferisce staccandosi con difficoltà, ma le sue mani sono ancora poggiate nelle mie natiche, <<Solo un altro po'>> lo supplico, ma di tutta risposta ricevo un semplice bacio sulla fronte, prende lo zaino affianco a noi e vola via, così mi faccio forza, staccandomi dal muro per andare in classe.
<<Ehi Sofia, dove eri?! Ti sei persa la figuraccia di Laura>> dice la mia amica ridendo, mi riprendo in fretta cercando di non dare sospetti, sedendomi, <<Che è successo?>> Mi domanda Laura che invece ha captato tutto dal mio sguardo pensieroso, <<Riccardo mi ha baciata di nuovo, ma stavolta è stato ancora più bello ed emozionante>> gli spiego.
Ovviamente avevo già parlato di Riccardo alle mie amiche fin dal primo giorno che lo incontrato.
<<Woow la ragazza si sta innamorando>> Laura mi lancia uno sguardo di intesa, susseguito da un morso di labbra sensuali, <<È presto per dirlo>> mi difendo ghignando Laura sbuffa ridendo <<Sofia ce ne parli ogni secondo>> mi ricorda Elisa <<Va bene, avete ragione, mi sto prendendo una cotta>> cerco di minimizzare il tutto, <<E che cotta!>> Mi prende in giro la mia amica, così sussegue una risata insieme.
Uscite dalla scuola ci diamo appuntamento al solito bar.
Quando ci sistemiamo in un tavolo sento dalla tasca dello zaino che mi arriva un messaggio, senza perdere tempo mi precipito a vedere chi potrebbe essere, con stupore leggo il nome di Riccardo:
Non ti ho vista all'uscita della scuola
Mi commuove il fatto che mi stesse aspettando, così rispondo:
Con le mie amiche prendiamo dalla parte posteriore quando decidiamo di andare al bar, ci viene più vicino
<<Sofia!>> Laura urla il mio nome, quasi che mi fa balzare in aria, <<Cosa prendi tu?>> Mi domanda, indicando il cameriere che si sofferma a guardarmi meglio, sorridendo, <<Ehmm...si scusate, prendo un insalata>> rispondo a disagio, posando il telefono nella tasca dei pantaloni,<<Una bella ragazza come te non dovrebbe permettersi così poco, piacere Dario>> mi porge la mano, che afferro con un po' di insicurezza <<Sofia, va bene l'insalata tranquillo>> lo rimetto al posto con uno sguardo intenta a studiarlo.
Dopo una buona mezz'oretta fa capolinea all'entrata Riccardo, lo riconosco subito.
<<Ciao bro, tutto apposto?>> Si stringe in un abbraccio fraterno col ragazzo di poco fa...Dario, quando poi si volta a guardare me, <<Quello è Riccardo?>> Mi domanda Elisa.
<<Sembra proprio così>> rispondo con un tono pensieroso <<Scusatemi un attimo>> mi alzo dal tavolo per andare verso Riccardo, il quale mi fissa avanzare con un sorriso beffardo, <<Dobbiamo parlare>> gli annuncio passando a un soffio dalla sua spalla, senza però fermarmi o ridimensionare il mio ritmo.
Poco dopo mi raggiunge nel corridoio che porta al bagno <<Che succede?>> mi domanda, <<Che cazzo ci sei venuto a fare?!>> riconosco il mio accanimento verso di lui, senza nemmeno essere certo sia qua per me, ma l'ira si sovrappone alla razionalità <<Sono venuto a salutare il mio amico, che c'è di male?>> aimé ha ragione.
<<Un tuo amico?>>
<<Sì, Dario>>
<<Quindi non sei venuto per me?>> Gli domando con lo sguardo basso <<Avresti voluto fosse stato così?>> Mi sussurra alzandomi il viso con due dita <<Forse...>> Sussurro facendomi piccola.
Ecco che riparte la connessione non appena oso guardarlo nei occhi, sento che il mio fiato si sincronizza col suo, mi diverto a fantasticare che anche i nostri cuori lo fanno, le sue labbra sfiorano le mie, le accarezzano ma non le bacia, aspetta una mia reazione, donandomi invece una frustrante tortura.
Fanculo!
Mi piombo sulle sue labbra mordendole, di conseguenza lui reagisce tirandomi verso di sé, fa passare una mano tra i mie capelli afferrandoli, l'altra invece scende sul mio seno, facendomi scappare un gemito, che lo fa ringhiare, <<Cazzo!>> si tira indietro di scatto, quasi perdo l'equilibrio, sospiro più frustata che mai, <<Fanculo basta, ora sono io ad andarmene>> con determinazione mi dirigo verso l'uscita, quando mi tira dal braccio con tale forza che gli finisco di sopra, in pochi secondi mi riprende a baciare, in modo selvaggio, quasi incontrollato, di conseguenza mi inarco contro di lui, in modo da poterlo sentire sul mio corpo, <<Non giocare con qualcosa che non saresti capace di controllare>> mi sussurra staccandosi, questa volta lentamente, da me, <<Perché pensi che non ne sarei in grado? Mi sottovaluti?>> domando con un cenno di sfida, <<Mai>> mi rivela con determinazione.
Stavolta sono io a mettere distanza, perché come una lampadina che si illumina sopra la mia testa, mi assalgono dei dubbi:
<<Sei fidanzato?>> Gli domando
<<Cosa?! No>> esclama
<<Perché ogni volta che mi baci ti ritrai e finisci per scappare, e chissà quando ci rivedremo>> incrocio le braccia al petto, <<Sofia ti assicuro che non sono fidanzato, semplicemente ci sono cose di me che non conosci, ti farei solo del male>> si giustifica.
<<Non so niente di te perché ogni volta che siamo nella stessa stanza finisce così!>> sospiro, portandomi le mani sul volto <<Hai il telefono con te?>> Mi domanda, io annuisco una volta essendo certa, lo estraggo. <<Dammelo>> lo prende e digita qualcosa sullo schermo, dopo me lo ripassa, <<Vuoi davvero avventurarti in questo inferno? Va bene, qui c'è il mio numero>> passo da guardare lui allo schermo del telefono confusa, <<ora torniamo dagli altri>> così dicendo ci avviamo.
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Da quando ci sei tu...
Chick-LitQuesta storia parla di Sofia, una ragazza di 17 anni, con vori disturbi con cui ci fa la lotte ogni giorno, a starle accanto però ci sono le sue due migliori amiche Elisa e Laura, ma a volte non basta. Il padre di Sofia è un cardiochirurgo, la madre...