6- «Per scappare da te»

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Una buona vista non era mai stata la caratteristica portante di Yoongi. Soprattutto da vicino. Sembrava impossibile leggere quelle minuscole lettere a computer. Almeno fino a quando non gli diedero un paio di occhiali da vista. La salvezza, li chiamava. Il mondo sembrava molto più nitido insieme a loro.
Non che li usasse tutti i giorni a tutte le ore, ma solo lo stretto necessario. E badate bene, la mattina, quando arrivava nel suo studio la prima cosa che faceva era indossarli. Controllava la posta e poi poteva anche decidere se metterli da parte.
Fu proprio una di quelle mattine che per un attimo credette di aver bisogno di un cambio di lenti. Tentò di sforzarsi ancor più, assottigliò gli occhi, corrucciò la fronte e rilesse quel nome "Jung Hoseok".

Qualche campanello di allarme suonò nella sua mente. Come avrebbe potuto non farlo? Ma la sua memoria da pesce rosso non giovava affatto...eppure era tutti i giorni lì, sulla pagina social del fotografo «Aspetta- lui»

I meccanismi nella sua testa cercarono di mettere insieme più informazioni possibili. Quella persona aveva bisogno di un avvocato. Avevano indicato lui. Quella era una richiesta formale per prendere in carico la situazione. Sarebbe dovuto andare in Giappone «Giappone...» bisbigliò, piegando la testa di lato e pensando.

Sgranò gli occhi quando ricollegò quel nome a quello di Jimin. Il suo cuore batté all'impazzata quando capì che accettando quel lavoro, lo avrebbe rivisto. E le sue mani si strinsero in due forti pugni realizzando l'assurdità di quella presa in giro. Sul serio? Il lavoro di tutti quegli anni per star lontano da lui, buttato all'aria? 

Le vene del suo collo si ingrossarono, sospinto da una rabbia repressa da mesi. Sembrava tutto una grande presa in giro. Perché? Esattamente, perché proprio lui, tra i migliaia di avvocati?? Con quale faccia si sarebbe presentato adesso?

Lanciò i fogli al di là della scrivania con immensa frustrazione ed essi si liberarono nell'aria «Dannazione!»

«Incomincia a far troppo caldo» Taehyung si passò lentamente il dorso della mano sulla fronte. Sentiva di star incominciando a sudare. In quella tromba di scale faceva caldo, troppo caldo. E dannazione -osservava Jungkook davanti a sé, che lo teneva per mano e lo continuava a trascinare senza fatica- quel ragazzo saliva quelle scale come se stesse in realtà andando in discesa.

«Ti lamenti sempre, sono solo un paio di rampe di scale» gli rispose di fatti, bloccandosi di blocco, sentendo che l'altro avesse un po' di fiatone. Glielo avrebbe potuto concedere, in fondo mancava solo un piano per arrivare dal loro avvocato. 

Taehyung incrociò le braccia al petto, distaccandosi dal suo ragazzo, mettendo su un tenero broncio «Disse quello che ha il fiatone anche solo per aver buttato la spazzatura»

«Hey, non colpirmi nei punti deboli» ribatté l'altro, insomma, ultimamente gli toccava buttare tanti tanti sacchi pesanti tutti insieme, non era colpa sua. Taehyung cercò di trattenere gli angoli della bocca che virarono verso l'alto senza il suo consenso, riprendendo a parlare «E comunque mi riferivo al fatto che qui dentro sembri una sauna. Tutto questo per firmare delle dannate carte»

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora