24- «È bello vederti»

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Inaspettatamente Jimin si era abituato a quel nuovo stile di vita in modo straordinariamente veloce. A ventiquattro anni si era anche ritrovato ad essere padre, farsi carico di una bambina, condividere quell'impegno con Yoongi, in più la responsabilità di cercare lavoro. Si alzava presto ogni mattina, buon propenso e pieno di intenzioni giuste nel mandare il proprio curriculum a molte aziende, allegando photo-book che aveva realizzato in collaborazione con Hoseok. 

Inaspettatamente si era ritrovato tra le mani una base di partenza per costruire tutta la sua vita. Non se ne era nemmeno reso conto ma tutte le parole, quelle sante parole, che Hoseok spese per lui, si erano realizzate. Ancor più quando in moltissime agenzie risposero in modo positivo alla sua domanda lavorativa. Il sapere che lui fosse quel Jimin, quello che aveva collaborato con l'astro nascente nella fotografia di moda, Jung Hoseok, gli aveva spianato la strada. Tutti lo volevano, tutti richiedevano le sue prestazioni e nessuno voleva farselo sfuggire.

Ed allora quando Jimin prese a lavorare, ricostruendo la propria indipendenza economica, aveva un solo pensiero per la testa che lo portava a sorridere come non mai, perché la consapevolezza che Hoseok avesse avuto ragione, lo faceva star bene.

Solo qualche mese fa avrebbe potuto ritenersi un disperato e lo si era perfettamente evinto dalla frustrazione fuoriuscita in Giappone attraverso le sue frasi «Sto solo cercando il mio equilibrio. Non ho mai saputo cosa fare di preciso, vago senza meta. Ho avuto sempre una vita allo sbando. Mi sono diplomato per il rotto della cuffia, l'università...cavolo, lasciamola stare, l'ho odiata con tutto me stesso. Negli ultimi quattro anni ho accettato qualsiasi lavoro mi capitasse tra le mani e quello che ho guadagnato l'ho speso in feste e festicciole, tutto all'insegna del divertimento. Poi ti guardo e mi dico: cavolo Jimin, che diavolo stai combinando? Lui si sta costruendo la vita che ha sempre voluto, sta realizzando il suo sogno. Tu invece? Ti ubriachi, vai a letto con il primo che capita e cerchi di rattoppare un cuore già di per sé mal funzionante.»

Da una parte aveva mostrato il peggio di sé; sì, ma lo aveva fatto con la persona più preziosa del mondo: Hoseok. Era restato lì ad ascoltarlo straparlare, lamentarsi, piangersi addosso ma non vi era stata una volta che si fosse permesso di dirgli che fosse tutta colpa sua. Anzi, lo aveva spronato a rialzarsi, a farsi valere, senza fretta ma con consapevolezza «Il fatto che tu non sia portato per lo studio non vuole assolutamente dire che tu non sia una persona valida. Ascolta, ogni persona ha i suoi tempi. Non puoi biasimarti per non aver sentito il bisogno fino ad oggi di dover dare una sistemata alla tua vita. È okay, è un processo naturale. Si cresce. Magari, certo, c'è chi lo fa prima e chi dopo. Ma l'importante è arrivare a questa consapevolezza. Parti da questo, hai la forza di volontà per farlo, racimola le idee e crea un progetto a breve termine. A breve termine perché è più facile perseguire l'obiettivo e poi aggiungerai pian piano dei pezzetti, sempre più checkpoint da raggiungere e prima che tu te ne accorga, avrai veramente costruito la tua base di partenza»

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora