1- «Il suo profumo»

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Quando, dopo due ore e mezza di volo, Jimin scese dall'aereo e respirò a pieni polmoni l'aria di Tokyo, sorrise. Alzò gli occhi al cielo limpido, sereno, celeste e le sue labbra si distesero ancor più. Si sentiva già meglio, un piccolo peso in meno sul cuore. Si era imposto di dover incominciare una nuova vita. Niente più dolore, niente più delusioni, niente più Yoongi.
Lo avrebbe cancellato dalla sua mente e soprattutto dal suo cuore.
Si chiese il perché stesse soffrendo per una persona che a lui non teneva per niente.
Si chiese il perché avesse pianto per tutti quei giorni, fino a sentire la pelle tirare a causa delle lacrime secche.
Si chiese il perché dovesse andar dietro ad una persona che lo aveva solo usato, tutto il tempo.
E trovò la soluzione nell'andare via, nel non rincontrarlo più. Da quel giorno si sarebbe circondato solo di cose e persone che lo avrebbero fatto stare bene. 

Ed era certo che Hoseok ci sarebbe riuscito. Perché in fondo lui era il suo Ggambu. Avevano vissuto nello stesso quartiere fino all'età di quindici anni, fino a quando l'altro non dovette trasferirsi in Giappone con i suoi genitori. Erano cresciuti insieme, tra loro si era creato un forte legame. Prima di Jungkook era stato il suo amico speciale, quello con il quale aveva condiviso tutto, ogni minima cosa e sapeva di potersi fidare di lui ciecamente. Così quando gli disse di andare lì a lavorare per lui, non ci pensò due secondi, fece le valigie e partì.

Il parlare giapponese non sarebbe stato un problema, lo aveva studiato a scuola come seconda lingua e per trovare una casa, si sarebbe affidato sempre al suo migliore amico. Gli disse di avere già un piccolo appartamento monolocale da potergli dare tranquillamente.

Bene o male in qualche modo se la sarebbe cavata. 

Non si portò neanche molto dietro. Solo un borsone con le cose necessarie.

Quando le porte di uscita si aprirono, avanzò fuori, sapendo che tra quella marea di gente ci fosse Hoseok ad aspettarlo. Si guardò attorno un po' spaesato ma quando lo vide, il trambusto delle voci accalcate l'una sulle altre si affievolì e sorrise immensamente.
Si trovava appoggiato con la spalla ad una colonna ed in mano reggeva un cartello che recitava "Il mio bellissimo modello".

Scosse la testa divertito e leggermente imbarazzato, gli si avvicinò ridacchiando «Sei sempre il solito» Hoseok allungò una mano, scompigliandogli i capelli da sopra quel cappellino che portava «Ciao, pulcino» a quel saluto le guance di Jimin si colorarono appena di rosso «Mi domando dove siano finiti i capelli biondi»

«Mi ero stufato, volevo provare il nero» borbottò riaggiustandosi le ciocche uscite fuori posto. O forse semplicemente una motivazione in più per dare un taglio col passato. Hoseok annuì, prese il suo borsone, caricandoselo in spalla e fece scivolare un braccio dietro la schiena di Jimin «Sei bellissimo anche con questo colore» 

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora