22- «Che essere insulso»

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Jimin dopo essere tornato da sole due settimane in Corea del Sud, aveva già trovato lavoro. Sembrava essere un po' il proseguo del precedente. Jimin si era ritrovato ancora una volta nei panni del modello.
I scatti che Hoseok gli aveva fatto nel mese precedente, erano finiti nelle mani di molte altre agenzie fotografiche e per Jimin non ci volle molto per capire come fosse potuto accadere e chi aveva messo una buona parola di mezzo.
Il suo cuore si scaldò e non poté fare a meno di rivolgere un dolce pensiero al suo migliore amico.

Il lavoro lo faceva sentire realizzato. Gli piaceva il pensare che Yoongi fosse fiero di lui, che nell'esatto momento in cui avrebbe visto una sua foto su di un cartellone, potesse dire: "guardate e ammirate, quello è il mio ragazzo."

E non erano sue semplici fantasie, proprio no, Yoongi era il suo fan numero uno, quello che anzi lo incitava ad andare, lavorare, crescere professionalmente.

E Jimin era semplicemente stupefatto.
Dove si era nascosto quel tipo di Yoongi per tutto quel tempo?
Gli sembrava di stare scoprendo una persona nuova. Una bellissima, amorevole e affascinante persona. Ed ogni giorno tutto confermava la sua scelta, andava a supportarla e quell'inevitabile angoscia per il futuro sembrava attenuarsi in Jimin, sempre più certo di aver fatto la scelta giusta.

Quando quel giorno Jimin finì di lavorare, all'uscita dallo studio trovò la macchina nera di Yoongi parcheggiata, pronta per caricarlo e poi sfrecciare via. Jimin sorrise alla sua vista, corse verso Yoongi ed aprì lo sportello «Oh, oggi ho il mio taxi privato» esclamò pavoneggiandosi e buttando il proprio sedere sul sedile morbido.

Yoongi gli rivolse un sorriso tranquillo e con un cenno della testa lo invitò ad entrare «Sali, forza» accorgendosi mezzo secondo dopo che l'altro fosse già entrato da solo.

«Grazie per la sorpresa» gli disse Jimin, tornando serio, sporgendosi e baciandolo sulla guancia. Adagiò sulle proprie gambe la giacca e notando che nessun rumore di motore arrivasse alle sue orecchie, tornò a fissare curioso Yoongi, per capire il perché non partisse.

Il diretto interessato però una scusa buona l'aveva eccome. Anche per quella ragione era passato a prendere Jimin a lavoro. Doveva parlargli e quale miglior occasione del tragitto fino a casa «Aspetta di vedere quella vera e propria allora» asserì con una punta di ironia, piccolo particolare che Jimin non colse.

Conseguenza di ciò fu la sua bocca spalancata dallo stupore. Credendo che Yoongi avesse una sorpresa per lui «Oh mio Dio così mi sale l'ansia»

«Bene, saremo in due. Mi sentirò meno solo» commentò Yoongi mettendo in moto la macchina e levando il freno a mano. Fu in quel momento che Jimin capì che qualcosa non andasse «Ohh, non è una bella sorpresa giusto?» chiese subito dopo per sicurezza.

Yoongi inserì la prima marcia e si inoltrò in strada. Da una parte cercava di recuperare tempo, dall'altra parole con cui spiegarsi «Ti sto per chiedere un aiuto enorme»

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora