11- «Sono uno sciocco, vero?»

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Erano più di due giorni che Jimin parlava poco e niente. Sempre presente a lavoro, svolgeva i suoi doveri ma restava molto sulle sue senza essere il solito ragazzo solare che tutti avevano imparato a conoscere. Era strano vederlo in quel modo, soprattutto per Hoseok che vide quel drastico cambiamento d'umore da un giorno all'altro...da quando il suo avvocato era arrivato. Non se lo sarebbe mai aspettato, ma come avrebbe potuto prevedere che quei due si conoscessero di già? E detto sinceramente non sapeva neanche bene come comportarsi, che soluzione mettere in atto per ripristinare l'equilibrio precedente. 

Avevano appena finito di lavorare e come sempre Hoseok fece salire Jimin in macchina con lui per tornare insieme a casa. Non avevano parlato, neanche una parola durante il primo pezzo di strada. Ogni tanto Hoseok gli lanciava qualche occhiata per assicurarsi che l'altro stesse bene, ma Jimin persisteva nel mantenere lo sguardo oltre il finestrino, con un'aria pensierosa e forse anche dalle sfumature malinconiche.

 «Sicuro di stare bene?» gli chiese allora Hoseok, che di non sentirlo parlare non ne poteva più. Odiava quella strana atmosfera tra loro e sapete cosa? Pensò anche che non fosse giusto. Adesso che Jimin si era aperto con lui, gli era andato in contro, doveva cambiare tutto e sprofondare in una situazione peggiore di quella iniziale.

Jimin si voltò velocemente verso di lui, con il respiro sospeso di chi era appena tornato con la mente alla realtà. Sbatté un paio di volte le palpebre, come per riprendersi e poi tirò su un sorriso forzato «Sì Hobi, perché non dovrei?»

Il più grande tamburellò l'indice contro il volante della macchina, per niente convinto da quella risposta «L'altro giorno è successo un po' un casino o sbaglio?» 

Jimin capì perfettamente a cosa Hoseok si stesse riferendo e la sua bocca si schiuse appena, si aspettava che quella domanda gli sarebbe arrivata prima o poi ed infatti eccola lì. Giustificata, certo, non avrebbe potuto negargli la risposta, non dopo avergli fatto una testa tanta con tutto quel suo mal d'amore «Ero solo sorpreso, tutto qui»

«È lui, giusto? È lui quello che ti ha spezzato il cuore» non risultò posta come una domanda, bensì come un'affermazione. Hoseok ne era sicuro, non aveva mai visto Jimin reagire in quel modo eccessivo a qualche persona, ma con Yoongi davanti era come se un pulsante fosse stato premuto in lui. E poi, li aveva ascoltati, era stato lì in ascolto -lungo le scale che dividevano i loro appartamenti- per molto tempo. Aveva sentito tutto e si era fatto un'idea più chiara.

Jimin annuì serio e tornò con lo sguardo davanti a sé, lungo l'asfalto che correva sotto di lui «Le strade che la vita percorre, mi stupiscono ogni volta di più» ragionò a voce alta ed Hoseok trovò la conferma che cercava in quelle parole ed in fondo si sentì anche un po' responsabile di quel suo malessere. Lo aveva voluto lui un avvocato, e quando gli avevano proposto Yoongi, lo aveva scelto «Sei andato via dalla Corea del Sud per non vederlo ed invece te lo ritrovi tra i piedi»

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora