Mitsuba si accomodo' in mensa, prese il suo bento e lo mangio'.
All'improvviso fece uno sforzo di vomito e corse subito al bagno.
Vomito' sangue e fiori.
"Cosa..?"
Mitsuba sapeva bene cosa fosse.
"Quindi... Kou non mi ama piu'?"
Per chi non lo sapesse si dice che quando si vomita sangue e fiori significca che si prova un'amore non ricabiato.
"Quindi e' cosi'..? Potevo aspettarmelo."
Usci' dal bagno cercando di trattenere le lacrime e poi li vide.
Nene-San e Kou che si baciavano.
"No...No no no no... NO!"
Kou vede Mitsuba e rise.
"Come potrei amare uno come te? Sei effeminato, gay, arrogante, egocentrico e hai dei gusti orrendi."
Senza pensarci due volte corse a casa e si butto' sul letto a piangere.
"E se fosse tutto un piano di Tsukasa..?"
E purtroppo no. TSukasa non centrava nulla e lui lo sapeva bene.
Passarono giorni e giorni e MItsuba non uscise mai dalla sua stanza.
Non mangiava piu' e inizio' ad autolesionarsi.
All'improvviso origlio' una conversazione di sua madre.
"Si se lo venga a prendere. Odio mio figlio non lo sopporto piu' che fa il depresso e rompe piangendo."
Quella era la goccia che fece traboccare il vaso.
"Faccio davvero cosi' schifo?"
Mitsuba non voleva correre a scelte affrettate ma sembrava che tutti lo odiassero e poiche' aveva gia' fatto 30 perche' non fare anche 31?
Prese una corda e una sedia e il resto si sa gia' pero' venne interrotto.