Capitolo 1.

238 29 9
                                    

~"The world is full of monsters with friendly faces." -Tumblr.~
----------------
"Che la mia vita abbia inizio " Pensai.
Scesi dalla macchina e mi guardai intorno. Voltandosi di spalle alla casa si vedeva l'oceano.
Perfetto,già mi piace questa casa.
Non ebbi però il tempo di guardare ciò che si trovava alla mia destra e alla mia sinistra che mia madre,con la sua solita voce stridula (e,lo ammetto, anche col volume abbastanza alto) mi richiamò. "Cel non restare lì imbambolata! Aiutaci con le valiglie e che caz.. cavolo!"
Mia madre e la sua fissa del non dire parolacce davanti a me. Ma secondo lei sono una santa?
"Sì arrivo!" Urlai,e sospirai subito dopo.
Dopo aver portato le valigie nel (quello che presuppongo sarà,dato che la casa non è mobiliata) nuovo salotto.
"Mamma,ma quando arriveranno i mobili e tutti gli scatoloni che abbiamo lasciato a Londra?" Chiesi,in preda alla curiosità.
"Dovrebbero arrivare domani,tesoro.
Perché intanto non vai su e scegli la tua stanza? Ce ne sono quattro,ma due saranno quelle per gli ospiti e una è la nostra."
Alla faccia della Madonna,quattro stanze da letto?
"Okay mamma,vado."
Così ripresi il mio adoratissimo Eastpak nero (con,ovviamente, molte frasi delle mie band preferite) e salii le scale di legno,che parevano abbastanza pregiate.
Mi chiedo quanto abbiano pagato i miei per questa casa enorme,ma che già adoro.
Entrai nella prima camera a sinistra: l'unico tipo di mobilia rimasto era un letto matrimoniale. Guardai attraverso la finestra: c'era una vista dei grattacieli e delle strade di Sydney. Poi tornai a guardare la stanza. Uscii dalla porta poco convinta: non mi piaceva ma,conoscendo ai miei loro sceglieranno questa,ne sono sicura.
Dopo aver visto le altre due stanze che avevano il bagno interno (mi chiedevo perché la prima stanza non lo avesse,ma non ho trovato risposta anche sforzando la nocciolina che ho in testa chiamata cervello) ed esserne uscita poco convinta, entrai nell'ultima stanza a destra in fondo al corridoio. Come nelle altre stanze qui c'era un letto matrimoniale e aveva il Bagno interno,ma mi colpirono le pareti. Erano blu,blu mare. Depositai il mio zaino accanto al letto e mi buttai su quest'ultimo.
Questa sarebbe stata la mia stanza, e niente e nessuno mi avrebbe smossa di lì. Dopo dieci minuti ricordo di aver chiuso gli occhi,ed il buio. Mi ero addormentata stremata,ma il letto era veramente comodo e stranamente ero in piene forze.
Così saltai giù dal letto e scesi le scale.
"Buongiorno tesoro! Dormito bene?"
E questa come cazzo fa a sapere che ho dormito?
"Se ti stai chiedendo come lo so è perché hai i capelli arruffati e gli occhi socchiusi e perché prima sono entrata in camera tua per chiederti se volevi mangiare qualcosa, ma eri così tenera mentre dormivi che sarebbe stato un peccato svegliarti."
"Grazie mamma" sbadigliai. "Che ore sono? Dov'è papà?" "Sono le 14,papà è in garage. Tesoro,che ne dici se ti vesti e andiamo tutti insieme a salutare i vicini?"
Mi guardò con lo sguardo entusiasta e non potei dirle di no.
"Okay mamma,Okay. Mi vesto e andiamo."
Così, svogliatamente, mi trascinai nel mio bagno in camera. Mi feci una doccia,mi avvolsi nell'asciugamano e misi l'intimo che mi ero portata nello zaino,insieme ai vestiti di ricambio e al trucco (e per trucco io intendo matita e mascara o semplicemente un pò di eyeliner).
Mi misi i miei Skinny Jeans neri,strappati sul ginocchio destro e sulla coscia sinistra, la mia canottiera dei Nirvana e le mie All Stars completamente nere. Poi andai in bagno e mi misi un pò di matita,che mise in risalto i miei occhi azzurro chiaro (e lo ammetto,adoravo i miei occhi, uguali a quelli di mia madre) e scesi.
"Mamma,andiamo?"
"Okay tesoro andiamo. Aspetta un momento"
Prese il suo Samsung Galaxy S3 Neo (Sì,mia madre è un tipo molto moderno) e "Andy caro,muoviti!"
"Arrivo Gemma,calmati cara!"
Dopo 10 minuti di attesa,io ed i miei eravamo davanti alla villa alla destra della nostra. Mia madre suonò e dopo qualche secondo ci aprì una donna sui 50 anni(più o meno come mio padre,che ne aveva 52) con un caloroso sorriso.
"Buongiorno, noi siamo i nuovi vicini di casa e abitiamo alla villetta alla vostra sinistra"
Wow mamma,che presentazione emozionante.
"Siamo la famiglia Parker,molto piacere. Io sono Gemma,lui è mio marito Andy e lei è mia figlia Celeste."
"Oh piacere signori Parker, accomodatevi pure,noi siamo la famiglia Clifford."
Entrammo in casa Clifford, era molto accogliente. La prima cosa che vidi era un ragazzo,e la prima cosa che notai furono i suoi capelli blu. Dio mio,sono bellissimi.
"Michael tesoro,vieni qui dai nostri nuovi vicini."
Micheal si alzò dal divano e ci guardò,per poi rivolgerci un grande sorriso. Sembrava un ragazzo molto simpatico e dolce,nonostante fosse vestito con uno stile punk rock. Adoravo già questo ragazzo.
"Perché non uscite e non vi conoscete un pò? Domani inizia la scuola,così conosci già qualcuno,eh Celeste?" Disse la signora Clifford.
"Se per suo figlio non c'è problema è okay." Dissi, un pò imbarazzata. Sì, ero timida con tutti,all'inizio.
"Per me non c'è problema Celeste" sorrise Michael. "Andiamo?" "Okay" sorrisi.
Forse non sarebbe stato poi così male vivere qui.
-----------------------------------
*due ore dopo*
"Hahahahahahah Mikey dimmi che mi prendi per il culo ti prego! Come cazzo hai fatto a cadere e spiaccicarti lo zucchero filato in faccia?!" Ormai piangevo dal ridere,questo ragazzo è troppo esilarante. Non ridevo così da quando Victoria ha avuto l'obbligo di urlare davanti a tutti che aveva limonato con il suo cane (cosa ovviamente non vera o mi sarei uccisa dal ridere in quel momento).
"Sì, Calum mi ha fatto lo sgambetto e mi ha riso in faccia. Quando sono tornato a casa ho dovuto farmi una doccia e lavarmi la faccia 10 volte. Comunque Cel sono le 20,ti andiamo a casa?"
"Okay"
Dopo 15 minuti eravamo davanti casa mia.
"Allora a domani unicorno blu,alle 07:45 qui davanti. A domani" e lo baciai sulla guancia. Entrai in casa,cenai,feci una doccia,lo zaino e andai a dormire. Mi avrebbe aspettata una lunga giornata domani.
------------------------------------
*Il giorno dopo*
"DRIIIIN"
"MA PORCA PUTTANA!" Urlai,e tirai un cazzotto alla sveglia (che era a tutto volume,mi chiedo perchè sono così scema)messa sull'altro cuscino dato che non avevo ancora il comodino.
Erano le 07:00, così mi alzai e andai in cucina. "Buongiorno mamma"
"Ciao tesoro, papà è a lavoro e ora vado anche io. Vuoi un passaggio?"
"No grazie,vado con Mikey."
"Okay,a più tardi" Mi baciò sulla guancia e uscì.
Io feci colazione,mi feci una doccia veloce,lavai i denti,mi vestii con i miei jeans neri strappati su entrambe le ginocchia, la mia maglia dei Green Day rossa,la mia camicia a quadri rossi e neri,le mie vans tutte nere,misi un pò di eyeliner,presi il mio Iphone 5,le cuffiette (che anche se non uso porto sempre dietro) e scesi. Erano le 07:45 quando ero accanto a Mikey,camminando per andare a scuola.
"Sono in ansia Mikey. È il mio primo giorno al Norwest Christian College."
"Tranquilla,andrà tutto bene."
Dopo 20 minuti ero in segreteria a ritirare il mio orario.
"Sono Celeste Myriam Parker,sono nuova e vorrei il mio orario scolastico" Dissi alla donna sulla 60 dietro la cattedra.
"H..i..l..m..n..o..p..Parker,ecco qui." Mi rivolse un sorriso affettuoso, che ricambiai.
"Grazie mille."
Mi avviai in cerca della mia classe,la 4.A,ma improvvisamente sbattei contro qualcuno e caddi, insieme ai miei libri.
"E che cazzo" borbottai.
Alzai gli occhi e Mio Dio,ciò che vidi era un ragazzo alto (anche se ero seduta capii che anche se mi fossi alzata,data la mia statura di 1,60 cm,gli sarei a malapena arrivata alla spalla),con un ciuffo biondo all'insù,un piercing al lato destro del labbro e.. oddio.
Mi persi subito in due occhi azzurri come il mare,più scuri e profondi dei miei.
"Guarda dove cammini la prossima volta!" Aveva una voce profonda e roca.
"Ehi,sei tu che mi sei venuto addosso!" Controbattei arrabbiata.
Lui mi alzò da terra per il colletto della mia maglia e mi sbattè contro gli armadietti,che fecero un forte rumore metallico.
"Ragazzina,mettiti contro tutti,ma non contro di me."
"E scusami, tu saresti?" Non so con quale faccia tosta e coraggio lo dissi,ma ormai avevo parlato. E non sapevo,dopo aver sentito la risposta; se esserne intimorita o no.
"Ragazzina,io sono Luke Hemmings. Non provocarmi o sono cazzi tuoi."
E se ne andò.
Un pò intimorita mi incamminai anche io riensando a quel nome.
Luke Hemmings.
BANANE
Rieccomi qui,con il primo capitolo della mia prima storia. Spero davvero che vi piaccia,per scrivere questo coso ci Hi messo due ore (dalle 15 alle 16:50) ma ci ho messo davvero tanto impegno,spero vi piaccia.

Celeste||Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora