Mr Bari e le meduse

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potevi evitare quella faccina...
23.59

Perché?
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È carina
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hai scatenato il panico su Twitter come sempre
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Vabbè mica hanno capito
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si invece
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Macché
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Mica hanno capito che me lo hai regalato tu
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Sottone
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Christian si ritrovò a sorridere come un bambino di due anni mentre pensava al modo in cui quel regalo fosse venuto spontaneo al piccolino.

Era felice da morire, mentre se ne stava in camera da letto a pensare agli occhioni blu di Mattia e alla speranza bambinesca del suo ragazzo mentre gli porgeva quell'orsachiotto e lo fissava di sottecchi.

Ridacchiò quasi, immergendosi nei ricordi di quella giornata emozionante che avevano trascorso insieme.

Era riuscito a convincere la famiglia a raggiungere casa Zenzola per poter salutare il suo "migliore amico" prima dell'esame di maturità, il 12 Luglio, e fargli forza, ma la realtà dei fatti è che aveva il bisogno di festeggiare i due mesi di fidanzamento, e gli mancava troppo per lasciar passare altro tempo.

Quando si era presentato - inizialmente da solo - davanti casa di Mattia, aveva percepito il cuore battere a tremila, come quello di una ragazzina quindicenne innamorata con la paura di non essere ricambiata. Ma il biondo lo ricambiava, lo ricambiava eccome.

Il barese, appena si era trovato il suo ragazzo, bello come un sogno, davanti ai suoi occhi, era sbiancato e poi aveva iniziato a saltare per la felicità, aggrappandosi a lui e quasi facendolo cadere all'indietro.

«Chri! Sei qui! Che- che fai qui?»

E solo sentire il suo nomignolo pronunciato da quelle labbra morbide lo aveva fatto sciogliere come un ghiacciolo al limone al sole.

«Come che faccio? Mi mancavi»

Rispose con nonchalance, come se non avesse convinto i genitori a percorrere una quantità industriale di chilometri solo per salutare il suo amichetto.

Gli lasciò un bacio tra i boccoli biondi lucenti e poi si staccò per guardarlo negli occhi liquidi.

Il piccolo si era sporto per baciarlo, ma il moro lo aveva chiaramente respinto solo con lo sguardo, mimando un "non qui" con le labbra, spezzando un po' il cuoricino del minore, il quale comprese solo dopo qualche secondo il perché di quel rifiuto: insieme a Christian c'erano anche i genitori ed Alexia.

«Voi- voi... ciao! Ma- no vabbè, i nostri si stanno per incontrare per la prima volta, Chri!»

Ed era un bambino con quella luce negli occhi, i capelli arruffati - probabilmente per il sonno, considerato che fossero le dieci di sera e che quello fosse un dormiglione - e le labbra gonfie, mentre cercava di realizzare che il proprio fidanzato e la sua famiglia fossero lì, a fargli una sorpresa.

what the hell were we? [os zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora