Sugo e tonno

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Smut🔴

Mattia non poteva negare di essere alquanto irritato dall'atteggiamento della sorella di Christian.

Da quando era arrivato a Bergamo, quella non faceva altro che separarlo dal fratello, con qualche scusa palesemente improvvisata, oppure lo obbligava a scattare mille fotografie insieme.

Ora, non è che Mattia spiccasse di furbizia, ma aveva intuito subito che ci fosse qualcosa che non stava andando per il verso giusto.
Alexia lo riempiva di abbracci e il biondo non era mai stato amante di tutto quel contatto fisico.

Eccetto per una persona...

E quella ragazza, inoltre, non era fidanzata? Perché era così appiccicosa con lui? Perché si metteva sempre in mezzo per allontanare o evitare che i due amici si toccassero più di tanto?

Alexia aveva raggiunto il limite quando a cena, dopo che lui e Christian avevano passato tutto il tempo in cucina per quella banalissima, ma -a detta del maggiore- deliziosa pasta al sugo e tonno, gli aveva impedito di imboccare il moro, afferrandogli il polso con prepotenza -gesto che non passò inosservato a nessuno dei due amici.

Insomma, se a quei due piaceva toccarsi, abbracciarsi, imboccarsi e fissarsi negli occhi, che diritto aveva lei di interromperli sempre e mettersi al posto del fratello?

Per carità, Mattia si era pure affezionato ad Alexia, era simpatica e divertentissima, ma lei non era Christian.

Il momento del verdetto sul piatto preparato dal bergamasco doveva essere un momento esclusivamente loro, e invece quella si era intrufolata nel video e aveva pure gestito la dinamica di quel momento. Ma chi si credeva di essere?

Si alzò dal divano verso mezzanotte e mezza, seguito subito dal maggiore che aveva percepito il fastidio -per motivi ancora non chiari- negli occhi del biondo, e aveva finito di preparare la valigia.

Era la loro ultima sera lì, e ancora il biondo non aveva trovato un modo per far capire all'altro ragazzo quanto fosse cotto di lui. Del tipo che se mamma Giulia gli avesse permesso di restare a Bergamo ancora un po', lui ci sarebbe rimasto tranquillamente fino a giugno, fregandosene dell'esame di maturità.

Quella terza reunion era stata per il biondo un continuo tentativo di lanciare segnali al maggiore, ridendo a ogni singola battuta egli facesse oppure fotografandolo costantemente, nemmeno fosse una ragazzina con gli ormoni a palla.

Beh, forse... in effetti era un ragazzino con gli ormoni a palla, per Christian.

Per questo si era buttato a letto, frustrato, infastidito dalla cecità del moro, che sembrava essere sveglio e perspicace eppure non aveva colto neanche un segnale di interesse.

Si immerse in quel letto caldo, morbido e che profumava di Christian, coprendosi interamente con il piumino, per poi essere affiancato subito dal proprietario della casa, che si infilò nel lato interno di quel lettone.

Erano rimasti in silenzio per svariati minuti, ascoltando uno il respiro soave dell'altro, mentre il biondo dava le spalle al maggiore, troppo arrabbiato ed innervosito da quella situazione per guardarlo in faccia.

«Tutto bene, Matti?»

Il tono della sua voce aveva assunto una nota canzonatoria, sembrava quasi star deridendolo o peggio, provocandolo.

what the hell were we? [os zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora