Come le selle delle moto

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Erano insieme per la terza volta, a Bergamo, di nuovo dal maggiore, e la situazione non poteva andare meglio.

Avete presente quando sentite che sta per succedere qualcosa, che qualche cambiamento è nell'aria e tutti se ne rendono conto ma nessuno ha il coraggio di farlo notare ad alta voce?

A quei due stava accadendo esattamente questo.

Il loro modo di approcciarsi era cambiato radicalmente, senza che ci fosse stato un evento che avesse effettivamente stravolto il loro rapporto, eppure tutti attorno a loro sembravano rendersi conto di quello che stava succedendo, tranne i diretti interessati.

E va bene, in effetti incontrarsi ogni due settimane a casa dell'uno o dell'altro era un tantino ossessivo, ma non era colpa loro: quella era una necessità che avevano e nessuno può controllare i propri desideri.

Christian ci aveva riflettuto un po' su, e aveva compreso che ogni volta che aveva incontrato qualche ragazzo di Amici fuori dal programma, era stato contento di condividere qualche ora -o giornata- insieme, ma nulla che si spingesse oltre al "mi ha fatto piacere rivederlo, mi era mancato".

Invece con Mattia era stato diverso. Il piccolo lo aveva raggiunto a Bergamo due giorni dopo la sua eliminazione, senza neanche dargli il tempo di ambientarsi nuovamente in una realtà a cui si era sottratto per sei mesi. Era entrato prevaricatore nella sua vita quotidiana e avevano trascorso insieme quella settimana, in cui erano stati sommersi e bombardati da messaggi di amore e affetto da parte dei fan.

La seconda reunion era stata altrettanto urgente per entrambi, che si erano sorpresi ad aver sentito una mancanza tanto forte l'uno dell'altro dopo solo quattordici giorni. Quindi, lasciando una tavolata pasquale, il moro si era fiondato a Bari, sconvolgendo lo stesso Raimondo che si era dichiarato sbigottito per la frequenza con cui i due si incontrassero.

Il maestro Todaro quando aveva incontrato Christian a Roma e si era fermato con lui a prendere qualcosa al bar, aveva affermato che il rapporto tra i due "polli" fosse alquanto particolare, lasciando interdetto il bergamasco.

Poi si era spiegato, con quel suo solito modo ironico, alludendo al fatto che lui non affronterebbe un viaggio di novecento chilometri ogni due settimane neanche per vedere la moglie, figurarsi un amico. E poi aveva concluso dicendo che il suo migliore amico abita a Roma, a venti minuti di macchina da lui, eppure si vedono molto meno spesso dei due ragazzi.

Luca stesso quando Christian era arrivato a casa sua a ideare qualche passo per il balletto di Bandana, aveva fatto una battuta, qualcosa come "ma Matti non lo rivedi più? Sono nove giorni che non vi vedete, non saranno un po' troppi?" ed il moro neanche aveva percepito il tono canzonatorio del cantante, e aveva risposto "infatti domani sera lo vedo, e poi viene a Bergamo da me".

Quella situazione era diventata surreale per tutti, tranne che per loro due, che continuavano a comportarsi come se tutto fosse normale. La stessa mamma Anna era rimasta un po' spiazzata quando aveva saputo che avrebbe dovuto accogliere -non che le dispiacesse- Mattia in casa per... boh? Un giorno? Una settimana? Due settimane? Ma non aveva la maturità quello? Ai suoi tempi si rischiava la bocciatura con troppe assenze, che le cose fossero cambiate?

No, non erano cambiate, e Mattia rischiava la bocciatura, ma semplicemente usufruiva del metodo delle scimmiette "non-parlo-non-sento-non-vedo" e continuava a programmare viaggi con il suo frate.

Si era respirato qualcosa di diverso nell'aria, quando si erano incontrati a Roma per la terza volta, perché nessuno smetteva di fare battutine sul loro eccessivo bisogno di vedersi perché infondo erano passati solo dieci giorni e loro appena si erano incontrati avevano iniziato a piangere, abbracciandosi e non lasciandosi per svariati minuti.

what the hell were we? [os zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora