Dread.

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Unearthly -capitolo 7.

 

" Dread "

 



Juliet's pov.

" Ti prego, Juls, apri la porta " ed era l'ennesima volta che mia madre bussava a quella dannata porta, pregandomi di uscire o almeno di mangiare qualcosa.

Ed il mio ennesimo rifiuto si intuì dal silenzio assoluto che percuoteva quella stanza buia, vuota, piena di lacrime.


Erano passati sette giorni, sette, da quell'assurda situazione, da quella rivelazione surreale, sette giorni che non mi facevo viva a scuola, sette giorni che non rispondevo a nessuno, sette giorni che non toccavo nulla da mangiare.

 

Non volevo più uscire, non volevo più andare a scuola, non volevo incontrare quel pazzo psicopatico.


Ed in quel momento ero stesa sul mio letto, con gli occhi aperti, fissavo il nulla, ero come paralizzata, scioccata, non riuscivo a muovermi, il mio unico impulso era quello di urlare, buttare fuori tutto il mio terrore, vomitare le mie paura, lacrimare le mie preoccupazioni.


Ero esausta, di tutto, di tutti, volevo solo andare via, non ero esagerata, no, ero solo spaventata, non avevo idea di cosa mi sarebbe capitato, entro quanto tempo, se era tutto uno scherzo, e lo speravo.

Volevo sono svegliarmi da un brutto incubo, e iniziare la mia solita e monotona giornata.


Non avevo forze, non uscivo da quella stanza da giorni, lo facevo solo per andare in bagno, e non mi succedeva da quando mi avevano fatto quell'orrenda notizia 'tuo padre è morto'.


Mamma sapeva che c'era qualcosa che non andava, sapevo che io assumevo quelcomportamento solo quando mi capitava qualcosa di triste, di forte, di traumatico, e infatti così era stato.


Ma di certo non potevo dirle di cos'era accaduto in quello stanzino, di certo non potevo raccontarle che un pazzo voleva mettermi incinta per consegnare 'suo figlio' al diavolo, no, non a lei, non alla persona che amavo di più.


Mia madre non meritava di soffrire, lei era una persona bellissima sia dentro che fuori, e io non volevo che soffrisse a causa mia.


Cos'avrei fatto, ancora non lo sapevo, ma non volevo consegnare il mio corpo, ormai privo di alcuna forza, a quel maniaco, avevo paura, ero terrorizzata, ma non volevo ammetterlo, era per quello che il giorno dopo mi sarei messa in forze, e sarei andata a scuola, fingendomi ancora più forte di prima e sicura di me, lui non doveva vedermi così, non volevo che mi credesse così piccola e indifesa, era l'ultima cosa che avrei voluto, non lo avrei mai lasciato entrare, di nuovo, nella mia testa, non volevo ancora dargli questa soddisfazione.. o almeno, ci avrei provato.


Con tutte le forze che avevo, mi alzai da quel letto, volevo andare in bagno, volevo buttarmi sotto la doccia.


Non appena aprii la porta una fitta luce quasi mi accecò gli occhi, ormai non ero abituata da più o meno una settimana a non vedere la luce del sole, o qualsiasi altra luce.

Unearthly. {J.B} (#Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora