Mine forever.

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Capitolo 14.

Mine forever.

Juliet's pov.

La sua mano si posò sicura sul mio fianco destro, lo strinse leggermente e mi avvicinò ancora di più a lui, i nostri petti si sfiorarono fino ad attaccarsi, e potevo sentire il calore provenire dal suo corpo, ma soprattutto riuscivo a sentire il battito del suo cuore, era forte ed aumentava sempre di più, come se stesse sentendo tante emozioni quasi intrattenibili.

Chiusi gradualmente i miei occhi e mi lasciai andare, non dando minimamente ascolto al mio inconscio che mi diceva di scappare via da quel mostro.

C'era un motivo, però, se io ero ancora lì e non scappavo, solo che ancora non volevo ammetterlo a me stessa.

La sua mano iniziò a muoversi lentamente sul mio fianco, creando così dei movimenti circolari molto rilassanti, rendendo quel momento ancora più piacevole per entrambi.

Portai entrambe le mie mani a circondare il suo collo, avevo bisogno di sentirlo ancora più vicino, avevo bisogno del suo contatto, volevo solo autoconvincermi che Justin provasse qualcosa di reale per me, che lui fosse una brava persona, alla fine.

Dopo poco però, con grande malincuore, ci staccammo, dovevamo entrambi prendere aria per il bacio troppo lungo.

E di nuovo, per interminabili secondi ci guardammo negli occhi.

Era abbastanza inutile utilizzare le parole perché con un semplice sguardo potevamo dirci tutto.

"Vieni con me" mi disse, con voce estremamente bassa, rompendo tutto il silenzio che si era creato.

Ero come incantata da lui, dal suo aspetto, dalla sua voce, quasi da tutto.

Ed annuii, non pensando neanche alle conseguenze.

Quindi Justin prese la mia mano ed iniziò a camminare velocemente, io lo seguii stando al suo passo e continuando a fissarlo, anche se lui non poteva vedermi.

Il suo profilo era perfetto, aveva quelle labbra morbide e dal dolce sapore, quello sguardo misterioso, quasi fragile e allo stesso tempo terrificante.

Era davvero incredibile il modo in cui in un momento potevo odiarlo, e quello dopo ammirarlo con tutto il piacere e la voglia possibile.

***

Justin alla fine mi aveva portata in una casa, sembrava abbandonata ma era comunque molto curata, c'era un grande giardino fuori, ma era completamente isolata, intorno vi era solo campagna e alberi.

Non sapevo a che scopo mi avesse portata lì, sinceramente, ma era una bellissima casa, grande e sicuramente costosa.

"Cosa.. cosa ci facciamo qui?" dissi all'improvviso, mentre scendevo dalla sua macchina, guardando la grande casa.

"Nessuno oserà toccarti qui" quando disse quelle parole rimasi un po' di soppiatto, esse mi facevano intendere che Justin aveva intenzione di rimanere lì per molto, e la cosa non andava bene perché io avevo una famiglia e per quanto potesse essere bello passare i pomeriggi interi con Justin, non potevi mai sapere il comportamento che avrebbe assunto il giorno dopo, perchè sì, Justin era abbastanza bipolare, ed era concesso avere paura, quando stavi con lui.

"Beh, tu.. intendi.. solo oggi, no?" cercavo di temporeggiare, avendo un po' paura della sua risposta, ed ecco, il terrore era ritornato, sapevo che non dovevo assolutamente fidarmi di lui.

"Ho bisogno che tu ci sia sempre, per me, ho bisogno di te nella mia vita Juliet, e non ho alcuna intenzione di condividerti con nessuno, starai qui con me, per quanto tempo non lo so, ma sicuramente parecchio" disse, girandosi verso di mee guardandomi negli occhi.

Non sapevo se dovevo essere spaventata per le ultime parole, o felice per le prime.

"N-no Justin, io ho una vita, ho mia madre, mia sorella, i miei migliori amici.. Non posso andarmene da un giorno all'altro senza dare alcuna notizia, per favore non-" non feci in tempo a finire che Justin afferrò con così tanta forza il mio polso che dovetti gemere dal dolore.

Iniziò a girarlo lentamente, la mia pelle e le mie ossa bruciavano.

"Stai zitta, devi fare quello che ti dico se non vuoi morire, rimarrai qui con me senza obiettare, i tuoi amici e la tua famiglia devono crederti morta, non voglio preoccupazioni quando cresceremo la creatura e ci creeremo una famiglia tutta nostra, mi hai capito?"

Poi, dopo vari secondi, iniziò ad allentare la presa sul mio polso, e il suo sguardo si fece più fievole.

"Mi dispiace juliet, ma lui è crudele, se ti lascio andare ti farà del male e io non posso permetterlo"

Unearthly. {J.B} (#Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora