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Era passata una settimana da quella sera disastrosa e Dahyun non era messa molto bene: se ne stava seduta su un marciapiede con una sigaretta tra le labbra, aveva i vestiti sporchi e non emanava un buon odore. I passanti le rivolgevano occhiate di pietà o disgusto, ma non le importava minimamente del pensiero degli altri.

Sentiva di aver perso tutto in un semplice e rapido sciocco di dita, al punto da averla portata a pensare di meritare quella misera esistenza intrisa di dolore e pessime decisioni. Avrebbe soltanto voluto sparire dalla faccia della terra senza lasciare la minima traccia del suo passaggio.

Come se le sfighe degli ultimi giorni non fossero state abbastanza, l'unica persona che non avrebbe dovuto vederla in quelle condizioni si era fermata davanti a lei, le mani sui fianchi e uno sguardo preoccupato "Dahyun? Che cavolo fai seduta a terra?"

"Sto facendo un trattamento alle chiappe, sedersi sull'asfalto fa bene alla salute e migliora pure la postura, ma non mi aspetto che una come te sappia certe cose"

"Smettila di fare la sarcastica e alzati immediatamente, puzzi da far schifo" le stava porgendo la mano "ti porto a casa"

"Non voglio tornarci, preferisco vivere come una barbona"

Sana si era abbassata alla sua altezza per guardarla negli occhi "allora ti porterò a casa mia per lanciarti nella doccia, che te ne pare?"

Quella volta Dahyun aveva deciso di accettare la mano tesa verso di lei, alzandosi lentamente per non cadere a causa della testa che girava. Non mangiava da almeno due giorni perciò non si aspettava di sentirsi in forma, ma trovava umiliante il modo in cui Sana avesse dovuto sorreggerla fino a casa di quest'ultima.

La ramata era un'ottima padrona di casa e ci aveva messo pochissimo a darle una pila altissima di asciugamani diversi "usa quelli che preferisci, non conoscendo le tue preferenze ho preferito prenderne di vari tipi. Questi colorati sono più morbidi, te li consiglio caldamente"

"Servono ad asciugarsi, non capisco" li stava osservando con uno sguardo confuso, soppesandoli con le mani.

"Quando hai finito dammi i tuoi vestiti, nel frattempo metterai questi" aveva preso un paio di jeans e una maglietta "dovrebbero starti bene, ma in caso contrario dovrai tenerli per poco tempo e ti basterà sopportare"

La faccia disgustata di Dahyun parlava da sé "non hai qualcosa di meno colorato? Il rosa è un colore che detesto e non rispecchia affatto il mio stile"

"Secondo me ti starebbe bene e no, non ti darò nient'altro. Non fare l'ingrata e vai a lavarti, nel frattempo preparerò qualcosa da mangiare" il suo finto tono autoritario la rendeva adorabile agli occhi della mora, la quale per evitare di discutere aveva eseguito gli ordini.

Soltanto il bagno di quella casa doveva valere quanto l'intero appartamento in cui era solita vivere e non poteva fare a meno di chiedersi se lei e Sana avrebbero mai potuto vivere assieme. Scosse la testa con forza, dandosi degli schiaffi sulle guance "concentrati, devi lavarti come si deve"

Era solita stringere il pugno sulla perla che portava al collo, le dava sempre un po' di speranza e di pace, le quali erano però seguite dalla tristezza di un futuro che non si sarebbe potuto avverare "sono davvero un rifiuto"

Stare sotto il getto d'acqua calda aveva contribuito a intristire i suoi pensieri, ma sentire l'odore del cibo era stato come un dolce richiamo a prendersi una pausa da quella che era la sua misera vita.

"Ti senti un po' meglio?" il tavolo era perfettamente apparecchiato e ricco di cose diverse da mangiare.

"SÌ, avevo davvero bisogno di rimettermi in sesto"

Hopelessly in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora