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Sognare l'oggetto dei propri desideri tra le braccia di qualcun altro non era mai stato un problema per Tzuyu, ma lo era diventato da quando Mina le aveva aperto la porta dell'appartamento di Nayeon e Jeongyeon. Si era detta di non essere stata vittima di un colpo di fulmine, eppure ogni ricordo che aveva della sera in cui l'aveva vista per la prima volta le dimostrava sempre il contrario di quanto avesse pensato.

Si era innamorata per la prima volta in tutta la sua vita e, nonostante il dolore provocato dal lungo periodo trascorso lontana dalla ragazza col viso costellato di nei, era certa che in un ipotetico riavvolgimento del tempo avrebbe fatto tutto di nuovo pur di riaverla tra le sue braccia.

Anche se la paura provocata dal sogno che l'aveva svegliata e il letto vuoto non erano stati il massimo "Mina?" chiese a bassa voce, come per paura di non poter ricevere alcuna risposta. La sua mano era ferma sul cuscino che aveva utilizzato la mora "ditemi che non è stato un sogno anche questo"

"Scusa, avevo bisogno di lavarmi la faccia" Mina era tornata in camera ed era più bella che mai nonostante avesse indosso soltanto una maglietta che Tzuyu non ricordava nemmeno di avere nell'armadio "non guardarmi con gli occhi spalancati, mi spaventi"

"Sei davvero qui?"

"In carne ed ossa, a quanto pare" le aveva rivolto un breve sorriso, impegnandosi subito dopo per raccogliere il suo costoso vestito rosso "per fortuna non si è rotto, è più delicato di quanto sembri"

Tzuyu l'aveva raggiunta per darle un caloroso abbraccio "se si fosse rotto te l'avrei ricomprato, ti sta troppo bene e dovresti indossarlo anche in altre occasioni"

Stare di nuovo tra quelle braccia equivaleva al paradiso per la ragazza più bassa, la quale non aveva atteso neppure un secondo prima di ricambiare la stretta "lo indosserò per te, se ti piace così tanto"

"Mi piaceresti anche vestita con dei sacchi dell'immondizia addosso"

"Adesso stai esagerando" quel momento di leggerezza le aveva dato il coraggio per sciogliere l'abbraccio e guardarla negli occhi "dobbiamo parlare, dimmi tu quando ne hai voglia"

"Dammi solo qualche minuto per svegliarmi del tutto, abbiamo rimandato fin troppo questa conversazione" le baciò il naso prima di dirigersi in bagno. Quel breve tempo che aveva richiesto era necessario a far calmare almeno un po' l'ansia che le stava stritolando lo stomaco.

Tuttavia i suoi sforzi si erano rivelati vani nel momento in cui aveva visto la persona che amava intenta a preparare dei toast per colazione, facendo aumentare il suo battito cardiaco in un modo che non credeva possibile.

Mina era stata la prima a sedersi a tavola e a dare un morso alla sua colazione "innanzitutto volevo scusarmi per non averti dato la possibilità di farti spiegare la questione della scommessa, mi sono lasciata sopraffare dal dolore e mi sono comportata da immatura. Mi dispiace tanto"

Tzuyu era inizialmente rimasta senza parole, però si sentì in dovere di dire la sua "apprezzo le tue scuse, ma non sei tu a doverti scusare e lo sappiamo entrambe. Sono stata io a ferirti"

"Allora ti chiedo scusa per aver perdonato Chae e non te, va meglio così?"

"Decisamente, non esiste che mi lasci battere da quell'evidenziatore sbiadito. Scusa, non è una bella frase da dire dopo quello che è successo"

"Non preoccuparti, ho capito cosa intendi" la calma trasmessa da Mina era avvolgente e contagiosa "ti ho perdonata e non ritengo tu sia il tipo di persona che si approfitta dei sentimenti degli altri; credo di sapere chi sia la persona con cui sto parlando e questa consapevolezza mi sta spingendo verso di te. Voglio stare con te"

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