𝙘𝙝𝙖𝙥𝙩𝙚𝙧 𝙨𝙞𝙭𝙩𝙚𝙚𝙣 - 𝙬𝙚𝙖𝙠𝙣𝙚𝙨𝙨𝙚𝙨𝙨

267 5 0
                                    

"Lani, sei tu?" chiedo a fatica, sento il cuore alla gola e non ho il controllo del mio stesso corpo. Anche il solo respirare è un'impresa impossibile. Dall'altra parte della linea non sembra esserci alcuna forma di vita, soltanto un gran silenzio che per me suona come un frastuono tonante. Posso giurare che era lì  ...  la voce della mia ragazza era lì. "Lani, sono io, Steve! Sto bene!" insisto, ignorando l'espressione confusa di Eleven e le sue troppe domande "Ti hanno rapita? Ti tengono in ostaggio? Avanti, sono io, parlami!
Se mi dici dove sei io.. giuro che verrò a cercarti, amore mio, e ti riporterò a casa".

L'assenza di risposte mi uccide, manda in fumo l'ultimo neurone sano rimastomi  ...  mi fa perdere lucidità.
"LANI, PORCA PUTTANA! RISPONDIMI! SO CHE SEI TU!" sbraito, tenuto per un braccio dalla ragazzina che adesso è spaventata "RISPONDIMI! RISPONDIMI! RISPONDIMI! RISPONDIMI!" ripeto all'infinito, fino a quando la linea non cade e quel che sento è soltanto un triste " tu.. tu.. tu.. ".

Provo a richiamare, ma lo stesso suono si ripete e mi fa perdere qualsiasi barlume di umanità rimastomi..

Grido, lanciando il telefono poco lontano dalla testa del bastardo. Mi piego nuovamente su di lui ed afferro il colletto della camicia che indossa, caricando su quest'ultimo per potergli assestare una testata sul naso. "Steve, basta!" mi richiama la ragazzina che prova a spostarmi, ma invano. "DOV'È? DOV'È?" ogni parola va di pari passo con un pugno, che lo indeboliscono uno dopo l'altro "Steve! Ti prego! Lei è morta.. è morta!" mi supplica, provando a tenere lontano lo sguardo dalla faccia insanguinata dell'uomo "DOV'È ZHELANIE?" egli non riesce a rispondermi, seppur adesso ci stia provando, poiché la sua voce è ridotta ad un sibilo "Steve, andiamo.." sussurra, aiutandomi a sollevarmi dal corpo dolorante dal quale non distolgo lo sguardo "Semmai dovessi riuscire a sopravvivere.." gli punto il dito contro, lo sguardo assetato di vendetta e l'espressione di chi non ha paura "Di' a chi la tiene prigioniera che lo troverò, in un modo o nell'altro, e mi implorerà di ammazzarlo" sputo ai suoi piedi, carico di odio "Ma non sarò così misericordioso".

ZHELANIE'S POV:

"Lani?"

Non rispondo, non ne ho la forza.
Riconoscerei la sua voce tra migliaia.
Solo essa, come ora, fa compiere le capriole al mio cuore  ...  questa volta s'impegna a farlo sprofondare in un tonfo sonoro che rimbomba tra le pareti del petto.

"Sono io, Steve! Sto bene!
( ... ) Giuro che verrò a cercarti, amore mio, e ti riporterò a casa".

Mi siedo sul pavimento, la schiena trova appoggio sul muro, e resto in silenzio, immobile, ad ascoltare il suono più bello che esista. Piangerei se potessi, ma devo restare impassibile. Queste, se voglio tornare da lui, sono emozioni che devo celare, reprimere  ...  annientare, anche quando il ragazzo perde la pazienza. Allora guardo il vuoto, incassando il dolore come se ogni sua parola fosse un pugno in pieno petto.

Sento i passi in avvicinamento della Pearson e malgrado vorrei crogiolarmi nelle sue promesse, nell'amore che prova per me, devo riagganciare, privandomi della cosa più sensazionale che la vita abbia mai deciso di regalarmi.
"Andiamo, Zero, oggi è un nuovo giorno e sai cosa ti aspetta" mi avverte ed io annuisco, risollevandomi obbediente per poterla seguire.

Ella mi scorta nella stanza che ormai posso dire di conoscere alla perfezione. Al centro vi è collocata la solita vasca attorniata da cavi elettrici. Infatti, durante l'allenamento, l'accesso è consentito soltanto a me, nessun essere umano potrebbe sopravvivere se qualcosa dovesse accidentalmente andare storto.

Vado ad indossare la mia solita tuta bianca con la quale, grazie ad appositi dispositivi applicati all'interno di quest'ultima, riescono a tenere sotto controllo ogni mio parametro vitale.
Soltanto quando gli appositi scienziati si sono accertati che tutto sia pronto, si può cominciare. L'ultima cosa che faccio, prima d'immergermi, è indossare la cuffia sui capelli rasati e gli occhiali isolanti che hanno lo scopo di rendermi prigioniera di me stessa.

the anagram of rozeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora