𝙘𝙝𝙖𝙧𝙩𝙚𝙧 𝙩𝙝𝙞𝙧𝙩𝙮𝙩𝙝𝙧𝙚𝙚 - 𝙨𝙥𝙚𝙘𝙞𝙖𝙡 𝙠𝙞𝙙𝙨

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Tutti dormono, chi steso comodamente e chi accattorciato sulla poltrona o sul pavimento. Io, al contrario, non riesco a giovare di tale privilegio. Dopo aver messo su una farsa riguardo ciò che ho visto nel momento in cui Vecna mi ha trascinata e imprigionata nella mia mente, non posso smettere di pensare a quel che è accaduto realmente. Non riesco ad immaginare che Henry sia lì fuori a nascondersi come un ratto, mentre aspetta di colpire i miei amici e la mia città. Non riesco a realizzare che sia stato lì fuori per tutto questo tempo e che mi abbia cercata solamente adesso.. proprio ora che le cose cominciavano ad andare per il verso giusto, dopo anni di pene e agonia. Mi sono riunita alla mia piccola Jane, mi sono circondata di veri amici e sono promessa sposa a Steve Harrington  ...  ma Henry è tornato ed è qui per demolire ogni cosa, inclusa la mia felicità.

Ho lo sguardo fisso al soffitto mentre continuo a ripetermi che per tenerlo al sicuro dovrò mentire alle persone che mi vogliono bene  ...  perché né ieri, ne oggi e né domani potrei tradirlo. Non è nella mia natura.

Un suono robotico mi fa sobbalzare dal divano e quasi subito provo a svegliare Steve che fino a pochi secondi fa dormiva beato sulla mia spalla, ma è stato privato così tanto del sonno che neanche si è mosso di un centimetro nel momento in cui mi sono spostata. Sono sul punto di riprovarci però, se non fosse per una voce che mi ferma dal farlo.
"Ehi, Dustin! Qui è Eddie l'esiliato! Ci sei?" corro alla ricerca del Walkie Talkie, guidata dalla voce del ragazzo intento a richiamare più volte l'attenzione del proprio amico che, al contrario, non batte ciglio. Una volta trovato l'oggetto posso finalmente interrompere la cantilena di Eddie, rispondendo con tono bassa ed il fiatone "Sono Lani, tutto bene?" seguono pochi secondi di silenzio, sostituiti poi prontamente dalla voce squillante del riccio "Roze, ehi! Mi servirebbe una consegna di cibo piuttosto in fretta, a meno che non vuoi che esca allo scoperto" risponde con la sua solita ironia "No, no, no.. non farlo. Resta dove sei, arriverò il prima possibile" "Oh" lo sento ridacchiare "Allora qualcuno nel profondo tiene davvero al vecchio inquietante Munson" "La solitudine ti fa male" scuoto il capo divertita, lanciando un'occhiata a Steve ancora dormiente "Se sarai tu il mio fattorino, vorrei azzardarmi a chiederti una confezione da sei della mia birra preferita, fredda, si dice che aiuti a ragionare più lucidamente" "D'accordo, se proprio v.." passando lo sguardo in rassegna nello scantinato di casa Wheeler, esso ricade sul divano vuoto dove poco prima si trovava Max "Devo andare, non muoverti!" "Non ti azz.." lancio il Walkie Talkie in un punto impreciso del pavimento, correndo a svegliare Dustin che prendo a percuotere priva di qualsiasi parvenza di grazia "Svegliati! Andiamo!" così facendo, sveglio anche gli altri che non tardano ad agitarsi. "Uo-oh! Che succede?" grida il ragazzino "Eri tu di guardia! Dov'è Max?" "È proprio l.." voltandosi in direzione del divano e scoprendo che sopra non vi sia nessuno, balza in piedi e corre verso le scale "Cazzo, cazzo, cazzo!" biascica mentre pronuncia questa imprecazione fino a quando non scompare dietro la porta, seguito subito dopo da Lucas, Nancy e Robin, la quale voce squillante risuona in ogni stanza della casa: "Disagiato, era proprio qui!".
Steve ride basso, mentre mi si avvicina per posarmi le mani sulle spalle "Hai dormito un po'?" mi chiede, carezzandomi la guancia con la sua delicatezza "Un po', sì" "Mh, sai che potrei fiutare una bugia anche se ti trovassi all'altro capo del mondo" risponde con un mezzo sorriso, per nulla arrabbiato "È difficile riposare nel frastuono di tutto questo caos, è come se la mia mente non smettesse mai di lavorare" mi lascio andare sulla sua spalla traendo un bel respiro che mi aiuta a scaricare una piccola parte di tensione accumulata, facendomi cullare dalle sue carezze e dalla sua voce melodica "Tutto questo avrà fine, come sempre, e torneremo a vivere le nostre vite, per quanto normale possano definirsi" insieme ci concediamo una risata, dopodiché torno a guardarlo per potergli posare un bacio sulle labbra alle quali, ultimamente, non dedico le dovute attenzioni.

"Steve, adesso devo andare" "Perché?" mi chiede stranito, l'espressione di chi non avrebbe voluto sentire tali parole "Eddie ha bisogno di provviste" "E perché devi essere proprio tu a portargliele?" "Lo capisco meglio di chiunque altro e sono l'unica, oltre a Dustin, della quale si fidi davvero" "Verrò anch'io con te" ribatte infastidito "Forse non è il caso" "Allora porterai Dustin" "Steve, santo cielo, non è il momento di essere gelosi!" ribatto, ma senza alcun velo di rabbia, prendendo poi le sue mani tra le mie "Ho bisogno che ti fidi di me, è l'unica possibilità che abbiamo per provare ad uscirne" "Ti odio quando hai ragione" sbuffa sonoro "Però, ti prego, torna presto, okay?" mi supplica sottovoce "Non saprebbe gestirti se Vecna dovesse.. beh, hai capito" "Oh, Steve.." "Non voglio che incontri la stessa sorte di Chrissy, non voglio dover farti visita al cimitero, non di nuovo" mi lascio sopraffare dall'impulso di baciarlo, per mettere un freno alle sue angosce e sostituirle con brevi attimi di pace. Inoltre, so che Vecna non mi ucciderà. Non potrebbe.
"Tornerò prima che tu possa avvertire la mia assenza, d'accordo?" "Impossibile, ne sento già il peso".

the anagram of rozeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora