𝙘𝙝𝙖𝙥𝙩𝙚𝙧 𝙩𝙬𝙚𝙣𝙩𝙮𝙨𝙞𝙭 - 𝙞 𝙠𝙣𝙤𝙬 𝙬𝙝𝙖𝙩 𝙞𝙩'𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙤 𝙗𝙚 𝙙𝙞𝙛𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙩

215 7 2
                                    

"Mi chiedo per quale ragione questi idioti pensino a noleggiare film quando si vocifera di un assassino a piede libero!" sputa Robin indignata "Abbassa la voce, vuoi che Keith ti senta e ti licenzi?" la rimprovera Steve tra i denti, avvicinandosi a lei il più possibile per prevenire la possibilità che qualcuno sia in ascolto "Non me ne frega un cazzo di Keith!" sbuffa la ragazza, gettandosi a peso morto sulla sedia e andando poi a posare poco delicatamente gli stivali sul bancone "Sei un caso perso" sbuffa il collega, scuotendo il capo e voltandosi a guardare altrove, ormai arreso all'idea di non poter far nulla a riguardo.

Robin è la persona che più apprezzo.
È la persona più vera, sincera e leale che esista. So di potermi fidare, in qualsiasi momento e in qualsiasi occasione, perché una come lei neanche sa cosa sia il tradimento.
So anche di poterle dire qualsiasi cosa e che in cambio non riceverò mai una bugia. È quel tipo di ragazza che dirà sempre ciò che pensa e nel modo più schietto possibile, perché non conosce altri mezzi.

Le porte si spalancano ed il frastuono fa sobbalzare alcuni clienti nelle vicinanze, Steve e Robin compresi. Quest'ultime annunciano l'arrivo di Dustin, accompagnato da qualcuno che non vedo da tempo e che non mi sarei aspettata di vedere oggi  ...  Max.
Nessuno aveva sue notizie da tempo, circa dalla notte in cui son venuti in mio soccorso. I ragazzi l'hanno vista camminare lungo i corridoi della scuola, ma ognuno di loro afferma che non sia più la stessa.
Io, d'altro canto, non mi sono mai permessa di cercarla. Capisco cosa voglia dire dover affrontare un lutto, così come Steve. Sebbene odiasse profondamente Billy, le ha ugualmente elargito la libertà di concedersi tutto il tempo di cui ha bisogno nonostante fosse preoccupato per lei.

Dustin si lancia sul bancone, così come vi getta su tutte le sue cose, mettendo in allerta i sensi di Steve.
"Che vuoi fare?" gli chiede munito di cipiglio "Quanti telefoni avete?" "Due, più quello di Keith sul retro" risponde non proprio deciso e visibilmente spaventato da quel che accade attualmente nella mente del ragazzino "Bene, tre telefoni basteranno" egli balza da quest'altra parte, spostando Robin seduta dinanzi al computer ch'è improvvisamente costretta ad alzarsi, ma si fa comunque sentire con qualche bella ed enfatica imprecazione.

"Che diamine fai? Si può sapere?" si lamenta Steve "Installo qui la mia base operativa" dice con sicurezza mentre muove le dita rapidamente sulla tastiera "Quale base operativa? Ma di che parli? E molla quel dannato pc!" replica tutto d'un fiato, chiedendo poi spiegazioni alla rossa con uno sguardo che le lancia furtivo "Non potete starvene qui a giocare! È sabato e per di più è il giorno più affollato di tutti!" reclama la ragazza, risistemando alla bell'e meglio quel che è Dustin ha rovinato con i suoi modi di fare estremamente caotici "Lo capisco perfettamente, ma questo non può aspettare fino a lunedì!" "Cosa devi fare?" gli chiedo incuriosita, alzandomi dall'orlo del bancone per posizionarmi alle sue spalle "Devo contattare gli amici di Eddie" la sua risposta mi porta a guardare Steve per un secondo, prima di condurre l'attenzione su quel che compare sul display del pc "E contattare gli amici di Eddie sarebbe un'emergenza?" chiede Robin, spazientita e retorica "Sì, esatto!" quasi grida.

Steve è su di giri, borbotta parole a caso e di tanto in tanto sbatte qualche videocassetta qua e là.
"Preferisci che lo strangoli io o vuoi che conceda a te questo privilegio?" chiede alla collega "Facciamo a turno?" "Max!" esordisce a gran voce il ragazzino "Li aggiorni tu? Io non ho tempo!" le ordina distrattamente, troppo impegnato a maneggiare la tastiera "Aggiornarci su cosa?" gli chiedo, dimostrando di essere l'unica capace a mantenere la calma. L'unica che infondo nutre nei suoi riguardi almeno un briciolo di fiducia. Non è un completo svitato. Nell'insieme, Dustin sa sempre quel che fa.
"Non è stato Eddie ad uccidere quella ragazza".

"Chi è stato?"
"Prova a indovinare"

Quella voce.
Quella voce mostruosa, che ti scuote le viscere, che s'insedia nel corpo e ne avvelena gli organi.

the anagram of rozeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora