5) Lap dance

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Mi ritrovo in piedi davanti ad Ander, che invece è seduto su una sedia, con i suoi e altri mille occhi di sconosciuti puntati addosso.

Questo perché poco prima ha chiesto a Tori, la proprietaria di questa casa, di potergli mettere a disposizione una delle sue stanze per farmi il provino. E chiunque abbia assistito a quella conversazione adesso si trova qui in veste di pubblico.

Non che la cosa mi importi. Ho smesso di preoccuparmi di sciocchezze come l'imbarazzo e la timidezza da anni ormai.

È molto meglio prendere la vita così come viene, ed essere sicuri di sé. Se non lo si è basta fingere finché non diventa naturale, tanto nessuno può capire la differenza.

-Nome e cognome- mi chiede Ander pronto a scrivere su un foglio di carta i miei dati.

-Nailea Thompson-

Lo vedo prendere nota.

-Età-

-Quello è un documento ufficiale, oppure lo hai trovato su un tavolo come una specie di sottobicchiere?-

Ander sbuffa sonoramente. -Sei tu ad avermi supplicato di farti un provino, perciò o ti fai andare bene il luogo e le modalità che abbiamo a disposizione, oppure ti presenti nei prossimi giorni direttamente al Purple- mi risponde con aria di sfida. -Ma avevo capito che fosse urgente, o sbaglio?-

Cerco di mandare giù qualunque tipo di risposta sarcastica e troppo diretta che voglia uscirmi di bocca. Non mi piace il tono che usa ogni volta che si rivolge a me, come se fosse un privilegio poterlo guardare, ma tengo a mente il mio obbiettivo personale.

-Diciannove anni-

Mi sorride compiaciuto e scrive ancora.

-Livello di Pole dance?-

Mi stringo nelle spalle. -Direi zero assoluto-

Chi fa pole dance a livello professionale non scherza, ci vogliono dei muscoli che io non mi sogno neanche per fare tutte quelle acrobazie, prese e volteggi sul palo.

Richard, per esempio, si allena da anni da quello che mi ha detto, perciò è una ballerina molto brava.

-Hai qualche esperienza pregressa in questo ambito?-

-Ho studiato danza classica dai tre ai tredici anni, e ho lavorato come cameriera in svariati ristoranti.-

Michael scoppia a ridere e si posa una mano sulla bocca per trattenersi.

-Richard ti ha spiegato che tipo di locale è, vero?- mi chiede Ander. -Non servono le scarpette, servono dei tacchi alti e, al posto del tutù, lingerie provocante. Non sarai una semplice cameriera, dovrai essere abbastanza sensuale da convincere i clienti a consumare le bottiglie più costose e ad accedere alla zona VIP. Ci saranno volte in cui ti sarà richiesto di spogliarti. Sei disposta a farlo?-

Annuisco senza esitare.

-Allora ti potrò giudicare solo sulla lap dance.- mi informa lui.

Noto gli invitati ubriachi che si preparano a tirare fuori il telefono per riprendere.

Richard mi fa segnali di supporto, per incitarmi a dare il mio meglio, Michael invece si trova in piedi dietro alle spalle di Ander con le braccia incrociate, come un bodyguard.

-Spogliati-

Quell'ordine inaspettato mi fa corrucciare le sopracciglia. -Come prego?-

Sbuffa prima di darmi una spiegazione. -Il provino richiede di indossare solo l'intimo, possibilmente abbinato, e i tacchi a spillo. Te l'ho appena spiegato, ricordi?-

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