<<ahhh, finalmente il mio letto>> dissi buttandomi con la leggerezza di un elefante nel letto singolo.
credo di non aver mai servito così tante birre in tutta la mia vita, quello di oggi è stato un turno estenuante. non vedevo l'ora di tornare a casa e risposarmi, la poltrona dell'ospedale è abbastanza comoda ma il mio letto è insostituibile.
mi misi un paio di boxer di mio padre (l'unica cosa che mi è rimasta di lui), mi tolsi il reggiseno e mi misi una canottiera.
stavo per chiudere gli occhi quando sento il campanello suonare.
<<che due coglioni>>imprecai ad alta voce incamminandomi verso la porta di casa.
<<mado chi è che rompe a sta ora ,sono le 10 di sera>>continuai aprendo la porta.
<<se vuoi me ne torno a casa>> disse il moro ridendo appoggiando il gomito allo stipite della porta.
tra le sue mani teneva una vaschetta di gelato alla vaniglia, il mio preferito.
<<si però prima mi dai il gelato, poi te ne puoi pure andare>>dissi ironicamente, o forse no.
fece il labbruccio fingendo un pianto.
<<eddai entra>> dissi facendogli segno con la mano di accomodarsi.<<film?>>chiese togliendosi le scarpe.
<<vabbene>> risposi tenendo tra le mani due cucchiai.
<<io volevo guardarmi questo>>disse digitando attraverso il nome del film nel mio account netflix.
<<the nun?>>domandai
<<si, mi sono cagato addosso guardando solo il trailer>>ammise ridendo
<<vai attaccalo>> dissi cercando di aprire la scatola del gelato.
imprecai <<aia, mi si è piegata l'unghia, fanculo>> dissi ciucciandomi il dito.
<<dai passa qua>>affermò il moro tendendomi il braccio.
con molta facilità e guardandomi con un sorriso sghembo aprì la confezione.
io tenevo in mano i due cucchiai.
mi sedetti a debite distanze, mi squadrò alzando un sopracciglio, mi affermò la coscia nuda e mi tirò verso di se, avvolse il mio collo con il suo braccio.
<<non riesco a stare lontano da te>>mi sussurrò, eravamo così vicini tanto che sentii il suo alito caldo che profumava di vaniglia farsi spazio tra le mie narici.
mi sistemai gli occhiali, lo guardai negli occhi, nel mentre lui accarezzava il mio collo avvicinandosi sempre di più alle mie labbra.
inclinó la testa verso destra, si leccò le labbra, io ero immobile come uno stoccafisso, quando un urlo proveniente dal film ci fece sussultare entrambi.
bestemmiò, si passò una mano tra i capelli che teneva legati in uno chignon basso.
<<ma vaffanculo>>aggiunse ridendo.
appoggiai la testa sul suo petto e presi una cucchiaiata di gelato.
dopo molti sussulti ed urli dallo spavento il film terminó.
lo vidi stiracchiarsi, strofinarsi gli occhi e sbadigliare.
mi alzai per buttare nella spazzatura la scatoletta vuota del gelato.
<<anas sei sveglio?>>domandai dalla cucina
<<sisi>>rispose con la bocca impastata alzandosi anche lui dal divano.
prese le chiavi dal tavolo della cucina ma lo fermai immediatamente.
<<sai forse è il caso che tu rimanga a dormire qui da me, non vorrei che magari avessi un colpo di sonno e..>>dissi timidamente lasciando in sospeso la frase.
mi voltai, lo sorpassai e mi diressi verso il bagno per lavarmi i denti.
<<irene che si preoccupa per me?! wow, dovevo registrarti>> rispose ridendo.
<<dimmi quanto devi essere cretino>>affermai ridendo pure io girandomi verso di lui portando le mani sui fianchi.
mi prese a sacco di patate e mi portò in camera.
<<dai anas>>urlai ripetutamente.
<<oh non urlare, già che è tardi, i tuoi vicini potrebbero sospettare qualcosa>>disse ridendo.una volta arrivata in camera mia mi misi a terra.
<<ah">>disse sorpreso guardando il mio letto singolo grattandosi il capo.
<<già, se vuoi dormo nel lett->>proposi.
<<sei seria? irene sei seria?>>domandò quasi infastidito.
<<non so magari>>dissi cercando le parole giuste, ma non le trovavo.
<<ma per favore>>disse togliendosi la maglietta rimanendo a petto nudo.
<<vado in bagno>>dissi avviandomi verso la stanza.
<<ti aspetto qui cherie>>affermò con voce roca.andai in bagno, mi lavai i denti, mi misi una crema per il viso e legai i capelli in un chignon spettinato lasciando giù i capelli ribelli, insopportabili.
andai in camera e vidi il moro smanettare con il suo telefono, non appena si accorse della mia presenza di alzò e venne nella mia direzione.
<<dobbiamo finire ciò che avevamo lasciato a metà>> affermò sistemandomi dei capelli dietro le orecchie.
arrossii, portai il mio sguardo per terra, mi abbassò la spallina della canottiera e intravidi la sua erezione nei pantaloni.
mi prese per i glutei e mi baciò appassionatamente.
cinsi la sua vita con le mie gambe e mi appoggiò sul letto continuando a baciarmi.
mi lasciò qualche succhiotto sul collo, lo vidi che si stava dirigendo verso la mia intimità,
<<anas no ti prego>>dissi con voce debole.
annuì e si distese di fianco a me.
mi girai e gli diedi le spalle.
mi tirò a se e mi disse <<notte ma petite>>
<<sogni d'oro an>>risposi.
<<sognare te? quello lo faccio già ogni notte>>affermò appoggiando la testa sulla mia spalla.
mi addormentai col sorriso stampato in faccia.
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