mia mamma era in coma, stava peggiorando sempre di più.
i dottori mi avevano detto che la sua aspettativa di vita stava diminuendo.
poteva morire anche tra una settimana.
l'unica cosa di cui avevo bisogno era anas, avevo bisogno di un suo abbraccio.
quando ritornai a casa sua, invece l'ho beccato a pochi centimetri dalla bocca della sua ex.
che dovrei pensare? dovrei credergli? bah non so sinceramente.decido di passare a casa mia, prendere dei vestiti comodi e la roba per il lavoro dato che avrei passato la notte in ospedale.
sento la necessità di parlare con qualcuno, non mi importa che mia madre adesso non mi può ascoltare.
mi cambio, mi metto comoda, mi siedo sulla poltroncina e incomincio a sfogarmi.
<<sai mamma, ho conosciuto un ragazzo, è un po' una testa di cazzo però mi fa stare bene. quando sto con lui mi fa dimenticare tutto questo, tutto il dolore, la sofferenza che stiamo passando in quest'ultimo periodo.
in sua compagnia sono in un altro mondo, solo io e lui.
mi fa sentire amata e protetta, tutto ciò che papà non ha mai fatto.
te lo prometto, quando ti risveglierai, te lo farò presenterò>>dissi tra un singhiozzo e l'altro.era tardi, io ero distrutta. saranno state le 3, avrei dovuto svegliarmi alle 7, chiusi gli occhi e crollai in un sonno profondo.
••••
vengo svegliata dal fastidioso suono della sveglia, afferro il telefono e mi accorgo che sono in ritardo, che strano.
vado in bagno e velocemente mi lavo faccia e denti.
mi vesto con le cose di lavoro e mi faccio una coda alta lasciando giù le bangs.
il tram che mi avrebbe dovuto portare fino al bar sarebbe arrivato tra 2 minuti.
do un bacio a mamma e scendo le scale di velocità.
la fermata non distava molto dall'ospedale, ma appena uscii dall'edificio vidi la vettura in lontanza avvicinarsi. corsi più veloce che potei ma lo stronzo dell'autista nonostante avesse visto che mi stavo sbracciando, tirò dritto, non si fermò.
arrivai davanti alla fermata, appoggiai i palmi della mani sulle ginocchia per riprendermi dalla corsa quando sentii un clacson suonarmi.
mi alzai e mi voltai di scatto, era la mercedes di anas.
<<dai irene sali che ti do un passaggio>>disse abbassando il finestrino dell'auto.
<<grazie>>risposi timidamente aprendo la porta.
<<ho provato a chiamarti tutta la sera>>se ne uscì guardando la strada.
<<il telefono era scarico>>dissi freddamente.
in realtà era carico, eccome che lo era, non avevo voglia di rispondere alle sue telefonate.
si limitò ad annuire <<non ho fatto altro che pensarti irene>> disse stringendo il volante facendo diventare le nocche bianche.non risposi, che cosa avrei dovuto dirgli? sei un coglione? avrei dovuto fargli la ramanzina da ragazza gelosa? nah, è grande abbastanza certe cose dovrebbe capirle da solo.
<<te lo giuro, doveva soltanto prendersi dei vestiti, sarebbe andata via subito>>continuò.
silenzio.
<<irene cazzo rispondimi>> urlò dando un pugno al volante tanto da farmi sussultare.
<<cosa devo dirti anas? sono entrata e stavate per baciarvi>>dissi trattanendo le lacrime.
bestemmiò <<è stata lei>> disse con lo stesso tono di voce.
<<se non fossi arrivata probabilmente te la saresti scopata pure>> risposi.
mi guardò con occhi spenti, vidi la sua faccia assumere un'espressione delusa, triste, malinconica.
<<è così che la pensi eh? che quando tu non ci sei io posso andare con un'altra? come possiamo stabilire un rapporto serio se tu la pensi così?>>disse facendosi scappare una lacrima.
<<adesso dai la colpa a me?!>>dissi gesticolando
<<se penso ciò ci sarà un motivo? ti ricordo che la prima volta che siamo usciti, che ci siamo baciati,che mi hai detto tutte quelle belle cose, tu alla sera sei andata a letto con un'altra. come pensi che ci sia stata? te lo sei chiesto? io avevo bisogno di te ieri sera, avevo bisogno del tuo affetto, delle tue coccole, delle tue labbra, ma sono tornata e ti ho visto affiatato con la tua ex>>dissi tutto d'un fiato facendo scivolare qualche lacrima sulle mie guance che eran diventate rosse dal nervoso che avevo in corpo.
sta volta fu lui a stare zitto, non rispose, lo vidi solamente asciugarsi le lacrime con i polsi.
portò la sua mano sul mio interno coscia incominciando ad accarezzarmela delicatamente.
<<irene io non voglio che tu abbia questi dubbi, lo so sono stato stronzo e coglione, ma non voglio che tu dubiti sui sentimenti che io provo per te>>disse mantenendo lo sguardo fisso sulla strada.
<<io senza te non posso stare>>continuò.
le lacrime continuavano a scendere copiose sulle mie guance.
ero sorpresa dalle parole che mi aveva appena detto, non l'ho mai sentito così, non si era mai aperto così tanto, non si era mai reso così vulnerabile davanti a me.
nel mentre stavo scendendo dalla sua macchina dato che eravamo arrivati a destinazione prese parola <<je t'aime ma cherie>>disse guardandomi da piedi a capo.
sorrisi tristemente e chiusi la porta.🎨ciaoo come state?
irene e anas chissà se riusciranno mai ad avere una relazione stabile senza litigare.
vi ringrazio molto per i voti che lasciate i capitoli💘
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