otto

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anas' pov
venni svegliato da alcuni rumori provienti dal bagno, mi alzo, mi infilo i boxer e vado in bagno.
apro la porta e vedo la ragazzina nuda, appena uscita dalla doccia.
<<anas! si bussa prima!>>disse arrossendo.
<<eddai dopo quello che è successo ieri sera non dovresti imbarazzarti più>>risi.
<<scemo! dai passami l'asciugamano!>>continuò ancora più rossa.
allungai la mano verso di lei e nel momento in cui lo stava afferrando lo tirai verso di me.
<<dai cretino>>esclamò ridendo.
glielo avvolsi e me la baciai con passione.
<<dove devi andare?>>domandai aggrottando le sopracciglia.
<<da mamma>>rispose abbassando il capo.
<<verrei con te solo che devo andare in studio da amine>>dissi con tono dispiaciuto uscendo dal bagno.

bevvi un bicchiere di caffè e mangiai una pastina, la vidi arrivare, bella come non mai.
<<guarda che oggi dovresti prendere la pillola>>la informai con la bocca piena di cibo.
<<si adesso la prendo, comunque mi fa male un po' la pancia quindi dovrebbe arrivarmi il ciclo in giornata>>mi rassicurò
<<vuoi che ti prenda qualcosa, non so le robe che prendete voi quando avete male>>dissi gesticolando
lei rise <<stai tranquillo, ce le ho già>> mi accarezzò la schiena con le sue unghie.
<<hai visto che hai fatto ieri>>continuai con tono malizioso.
si sistemò gli occhiali segno che era imbarazzata, la tirai a me facendo combaciare i nostri petti.
<<ti fa male?>>domandò.
<<no, anzi>>dissi con un sorriso sghembo soffiandole nelle labbra.
<<beh io vado>>disse aprendo la porta di casa
<<dove pensi di andare>>mi alzai dalla sedia <<ti porto io>>continuai.

••••

<<oh fra ma spacca un sacco>>dissi dando un pugnetto sulla spalla di amine.
<<grazie, non vedo l'ora che esca>>rispose con gli occhi brillanti.
<<sarà al top, te lo meriti neima>>sentenziai abbracciandolo.
<<non vedo l'ora di farlo uscire, non puoi neanche immaginare la mia felicità>>disse annuendo.
<<sta sera facciamo qualcosa?>>domandò.
<<old fashion?>>risposi ridendo.
<<che domande sono fra, ci becchiamo la>>mi salutò.

tornai a casa e mi feci una doccia, cercando dei vestiti mi sono accorto che elena aveva lasciato degli abiti.
la chiamai
~senti hai lasciato alcuni abiti qui da me, passa a prendermi che non voglio avere roba tua qua da me~ 
non le lasciai il tempo di rispondere che le riattaccai il telefono.
dopo neanche 10 minuti suonò il campanello, come al solito più nuda che vestita.
<<sta volta non funziona>>la avvertii.
<<seh dai ed io ci credo>>disse ridendo come una cretina.
<<li sopra ci sono le tue robe>>dissi indicandole la borsa contente i suoi vestiti.
mi accesi una canna e mi sedetti a terra nel piccolo terrazzino.
poco dopo mi raggiunse e si mise il mio braccio sotto la sua spalla.
<<mi manchi sai>>disse.
<<a me no, ora sto bene così>>risposi con tono freddo.
la vidi avvicinarsi alle mie labbra pericolosamente.
improvvisamente la porta di casa si aprì.
<<anas sono qui>>sentii la voce di irene chiamarmi.
non feci in tempo ad alzarmi che lei era già dietro di noi.
era distrutta, aveva gli occhi rossi, aveva fumato sicuro qualcosa, erano gonfi probabilmente sveva appena finito di piangere.
aveva lo sguardo vuoto, perso, confuso.
probabilmente le avranno detto qualcosa riguardante sua mamma, ed io invece di abbracciarla, baciarla, coccolarla e proteggerla,
ho fatto il coglione per l'ennesima volta.
<<i-io>>dissi cercando scuse valide.
<<ho capito, ma d'altronde non siamo neanche fidanzati, puoi fare ciò che vuoi>> disse facendo le spallucce sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
si voltó per andare via ma la presi per il polso, la feci girare in modo da avere un contatto visivo.
<<non è come pensi, aveva lasciato della roba qua e le ho detto di venirsela a prendere>>dissi con tono fermo.
stette in silenzio.
<<io torno a casa>>disse con voce tremante dirigendosi verso la porta di casa.
<<vuoi che ti accompagno?>>chiesi accarezzandole il volto.
scosse la testa in segno di negazione con gli occhi lucidi.
<<ero venuta qui a fare un salto, avevo bisogno di parlarti, ma non importa, fa niente, tra 3 minuti ho il tram>>disse aprendo la porta di casa.
<<ci becchiamo>>aggiunse.
<<sta sera vengo da te>>la informai.
<<no, voglio stare sola, vai a divertiti tu>>disse facendosi scivolare una lacrima.
stava per uscire di casa quando a grandi falcate la raggiunsi per cercare di baciarla ma lei si scansò.
<<ti prego, credimi, io voglio solo te>>dissi stavolta anche io con la voce tremante.
<<ci si vede>>ripetè abbassando lo sguardo per poi scendere le scale di velocità.

se io vado tu che fai? // anasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora