Capitolo 3

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// Jeff's pov \\

7:30 am
*driiin driiin*

Ed ecco di nuovo il suono di quella stramaledettissima sveglia, giuro che un giorno di questi la brucio. Chiudo gli occhi cercando di riconciliare il sonno ma appena il mio cervello ricominciò a funzionare, i ricordi di quello che dovevo fare quel giorno mi tornarono subito in mente: oggi avrei incontrato il cast della serie.

Mi alzo in fretta dal letto e poso il mio sguardo sull'orologio che segna le 7:45, —quando cazzo sono passati quei quindici minuti?— esclamo ad alta voce. Corro verso il bagno e mi preparo per bene cercando di domare il mio compagno cespuglio di capelli, pensando che avrei dovuto trovare per forza un giorno per tagliarli. Mi guardo un attimo allo specchio e noto che, nonostante tutto, oggi il mio aspetto non è del tutto maluccio ma cerco lo stesso di darmi una sistemata. Torno in camera e apro le ante dell'armadio, —e ora come devo vestirmi?! devo fare assolutamente una prima buona impressione...—.

Rovistando qua e là, riesco finalmente a trovare qualcosa di decente e una volta pronto, vado in cucina. Il mio stomaco chiedeva pietà, ieri non avevo cenato e ovviamente il pranzo che avevo fatto non era sufficiente per tutta la giornata. Decido di prepararmi un caffè che avrei accompagnato con una merendina trovata in un cassetto, —chissà da quanto sta lì— penso, ma c'era da accontentarsi, per il momento questo era quello che offriva la casa. Direi anche giusto dato che non andavo mai al supermercato per fare rifornimento.

Nel mentre che faccio colazione, prendo il telefono e scorro la home di instagram non trovando niente di interessante e nuovo. Apro i direct e inizio a leggere i messaggi dei fan, è sempre bello avere qualcuno che ti scrive cose carine ma, chiaramente, in mezzo a tutto ciò, vi trovavo anche messaggi non particolarmenti belli. Erano insulti mandati da persone che neanche conoscevo. Come fa la gente a scrivere cose così brutte a qualcuno che non conoscono? Questa era la domanda che mi facevo ogni volta che leggevo quello che mi mandavano i miei hater. Ormai ci ho fatto l'abitudine, ma fino a qualche anno fa ci restavo male quando vedevo ciò e, ogni giorno, mi chiedevo cosa avessi fatto per meritarmi quel trattamento.

Lascio continuare i miei pensieri fin quando non mi accorgo dell'ora: 8:20, —cavolo, se non esco subito di casa arriverò tardi— dico strillando. Il luogo dell'incontro distava quasi mezz'ora da dove vivevo io e se fossi uscito qualche minuto dopo, avrei sicuramente trovato traffico. Ho sempre odiato arrivare in ritardo e non ho di certo voglia di iniziare adesso, non sapendo l'importanza di questo incontro.

Prendo le chiavi, il portafoglio ed esco di casa. Entro in macchina e metto in moto pronto a partire. Durante il tragitto accendo la radio cliccando sulla mia playlist preferita e, mentre guido, canto le varie canzoni che si susseguono. Cantare e guidare contemporaneamente è la cosa che più amo fare quando sono sotto stress, questo riesce a liberarmi e a farmi sentire più rilassato.

Arrivo davanti l'agenzia per le 8:50 e, scendendo dalla mia auto, cerco di individuare con lo sguardo Mile in mezzo al gruppo di persone che vi erano all'ingresso. Quando finalmente lo trovo mi avvicino a lui salutandolo: —ciao straniero—. Il ragazzo in questione si gira a guardarmi ridacchiando, —alla buonora Jeff, ce l'hai fatta ad arrivare. Per un momento ho creduto che ci avessi ripensato e che non saresti più venuto—, al che replico —lo sai che non farei mai una cosa del genere, tantomeno a te—. In tutta risposta ricevo un semplice sorriso e un andiamo: l'ingresso si era liberato e ora potevamo entrare senza alcun disturbo.

Arriviamo davanti a una stanza e, tramite la vetrata che c'era, riesco a vedere le varie persone che vi erano dentro. L'ansia prende a impossessarsi di me e sento le mani iniziare a sudare, al che comincio a prendere grandi respiri e provo a calmarmi, —non posso fare brutta figura, non davanti a tutte queste persone— penso. Mile nota il mio nervosismo e dopo avermi dato una pacca sulla spalla mi sussurra che sarebbe andato tutto bene e che non c'era bisogno di preoccuparsi; dopo ciò apre la porta ed entriamo insieme dentro la stanza.

Mi guardo un po' intorno cercando qualche sedia libera e alla fine riesco a trovare posto vicino a un ragazzo. Non sembra molto estroverso, anzi, vedo come muove su e giù la gamba e come cerca di calmarsi piano piano. Ha i capelli neri portati a un lato con del gel, degli occhi scuri con un non so che di verde e un viso fino ma con dei bei lineamenti. Tutto sommato è un bel ragazzo, forse dovrei provare a fare amicizia con lui, potrebbe essere un inizio. Mi avvicino e lo saluto —sawasdee krap—. Al principio ricevo uno sguardo confuso ma dopodiché la persona ricambia il mio gesto —sawasdee krap—. La prima cosa che penso dopo aver udito la sua voce è che il ragazzo che avevo davanti non era del tutto thailandese, avevo un accento leggermente diverso, aveva un pizzico di inglese ma non saprei dirlo con certezza.

In risposta gli sorrido e proseguo: —mi chiamo Jeff piacere. Tu invece sei...?— Il ragazzo mi guarda nuovamente e risponde: —il mio nome è Wichapas, ma puoi chiamarmi semplicemente Bible—. Finalmente mi siedo accanto a lui e continuiamo a chiacchierare del più e del meno finché non entra Mile accompagnato da un altro uomo; neanche mi ero accorto che fosse uscito.

Il mio amico comincia a parlare e ci presenta la persona al suo fianco: —Sawasdee krap. Io sono Mile e questo accanto a me è P'Pond, direttore e regista della serie a cui tutti voi, me compreso, parteciperete.— Tutti restammo in silenzio e aspettammo finché l'altro uomo non prese la parola: —La serie, come ben sapete, si chiama "Kinnporsche" e parla della famiglia Theerapanyakul, una famiglia mafiosa. Kinn è il secondo figlio di questa famiglia e quando un giorno viene attaccato a sorpresa dai suoi nemici, incontra il giovane Porsche: uno studente che lavora part-time in un club. Inizialmente il ragazzo non vuole aiutare l'altro ma poi quando gli vengono offerti dei soldi in cambio, lo aiuta mostrando le sue abilità nei combattimenti corpo a corpo. Kinn vuole assumere Porsche come sua guardia del corpo e dopo vari tentavi ci riesce. Tra i due nascerà un sentimento forte che verrà messo a dura prova a causa delle difficoltà che dovranno affrontare. Questo è quanto, sapete i vostri ruoli e voglio che iniziate a fare amicizia tra di voi in modo da creare la chimica perfetta per la serie, specialmente le varie coppie che si andranno a formare— e con ciò P'Pond chiude il suo discorso.

Finalmente so di cosa parla la serie ma quello stupido che ho come amico ancora non mi ha detto cosa devo fare io in tutto questo. Vedendo come gli altri già iniziavano a parlare tra di loro, decido di andare da Mile e farmi spiegare una volta per tutte il mio ruolo, —questa sarà una lunga giornata...—.

;my sun  //jeffbarcodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora