// Jeff's pov \\
Dopo una buona ventina di minuti, sono finalmente arrivato davanti all'agenzia. Esco dalla macchina e mi dirigo velocemente verso l'ingresso pensando di essere in netto ritardo. Quando arrivo mi accorgo invece di essere in perfetto orario —wow, sono sempre più stupito da me stesso— dico sottovoce affinché nessuno mi senta. Cerco con lo sguardo il mio amico e la fatidica persona che avrei dovuto incontrare quel giorno ma di loro nessuna traccia, —strano... sarà meglio che chiami Mile per avvisarlo che sono arrivato— e proprio quando sto per prendere il telefono si avvicina a me un ragazzo.
Non mi sembra molto grande, anzi tutto il contrario, gli darei massimo 16 o 17 anni, —aspetta forse è lui Barcode— penso spalancando gli occhi stupito dalla persona che mi ritrovo davanti. Me lo immaginavo completamente diverso rispetto a come lo vedo adesso: è poco più basso di me, ha i capelli disordinati e dei grandi occhi neri, indossa una felpa marrone e un paio di jeans del medesimo colore. Cerco di osservare meglio il suo viso e noto che i suoi lineamenti sembrano ancora quelli di un bambino e che insieme ai suoi occhi da cerbiatto gli donano un'espressione alquanto adorabile, —sembra davvero piccolo così— mi ritrovo a pensare ridacchiando. La persona davanti a me mi guarda stranita e con una faccia che non riesco a decifrare e, solo in quel momento, mi rendo conto di non averlo neanche salutato né tantomeno di essermi presentato, chissà cosa penserà di me.
// Barcode's pov \\
Dopo aver aspettato per non so quanto tempo, decido di alzarmi dalla panchina e giusto in quell'istante noto un ragazzo che si avvicina verso l'entrata dell'agenzia. A vederlo da lontano sembrerebbe proprio P'Jeff ma non ne sono del tutto sicuro, d'altronde l'ho visto solo in foto e mai di persona. Decido lo stesso di andargli incontro, male che va faccio finta di niente e continuo a camminare come se niente fosse. Sì, questo sarebbe stato il mio piano.
Prendo coraggio e a passo svelto mi avvio verso la mia meta. Quando sono di fronte a lui noto che non smette di fissarmi e la cosa mi mette parecchio a disagio, soprattutto dopo averlo sentito ridacchiare per non so cosa, —oddio forse ho qualcosa in faccia e non me ne sono accorto, adesso cosa faccio?—. Preso dal panico incomincio a toccarmi il viso cercando di non farlo notare troppo, cosa che ovviamente fallisco. P'Jeff mi guarda mortificato e inizia a parlare, —scusami tanto, non ti ho salutato e non mi sono neanche presentato. Deduco tu sia Barcode, giusto?— senza dire niente annuisco e lui va avanti, —io sono Jeff, piacere di conoscerti e scusa di nuovo se ho continuato a fissarti, non era mia intenzione—. Dal suo sguardo posso notare che è davvero dispiaciuto per quello che è successo, così decido di sorridergli e di tranquilizzarlo. —Tranquillo P', non importa, non è questa grande cosa—, il ragazzo mi guarda e nonostante la sua espressione sia la stessa di prima, mi sorride.
—È decisamente carino in questo momento— mi ritrovo a pensare dal nulla e subito mi maledico per quello che sto pensando, —smettila Barcode, ne abbiamo già parlato, lui ha 27 anni e tu solo 17— ripeto a me stesso. Perché sì, avevo già avuto questi pensieri. Li avevo avuti dalla prima volta che avevo visto una sua foto; da quell'attimo in poi non ho fatto altro che pensare a come sarebbe stato incontrarlo di persona, vederlo faccia a faccia. Non facevo che pensare a questo momento, a quando l'avrei finalmente incontrato, —no, adesso basta, devo smetterla con questa cosa o andrà a finire male, me lo sento—.
P'Jeff continua a guardarmi e il panico inizia a impadronirsi di me, non so cos'altro dire o fare e da quel che vedo anche lui sembra parecchio agitato. Alla fine mi decido a parlare per smorzare l'imbarazzo che si era creato dopo tanto silenzio, —P', per caso tu sai perché P'Mile non è ancora arrivato?— lo vedo riflettere un po' prima di ottenere una risposta, —non saprei, lo stavo per chiamare ma poi ti ho visto arrivare. Provo a mandargli un messaggio adesso, è strano faccia ritardo...—. Detto questo, tira fuori il telefono dalla tasca e lo vedo premere varie volte sullo schermo prima che rivolga di nuovo lo sguardo verso di me, —ha detto che sta arrivando, ha avuto un contrattempo. Se vuoi possiamo andare in un bar qua vicino e cercare di conoscerci meglio mentre lo aspettiamo, ti va?—. Spalanco gli occhi e nuovamente entro in panico non sapendo cosa dire, sarei stato DA SOLO con P'Jeff, il ragazzo al quale non ho fatto altro che pensare in queste ultime settimane, non so se il mio cuore può reggere tutta questa eccitazione. Dopo non so quanto tempo che sono rimasto zitto, mi decido a rispondere con la voce che trema leggermente, —certo P', qualsiasi cosa tu voglia fare per me va bene— e gli sorrido cercando di non fargli vedere il mio nervosismo abbastanza ovvio.
P'Jeff ricambia il mio sorriso e comincia ad avviarsi invitandomi a seguirlo. Faccio un solo passo e già rischio di cadere malamente di faccia, fortunatamente non è successo e soprattutto lui non se ne è accorto. Come posso passare un'intera giornata con lui senza combinare casini o mettermi in imbarazzo? Questo sarà decisamente un lungo giorno e dimenticate quando ho detto che sarebbe stata una grande giornata perché ora so per certo che non lo sarà. Maledetto sia tu Jeff Satur e la tua dannata bellezza. Ti odio.
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Spazio autrice
Ed eccomi tornata, scusate se vi ho fatto aspettare tanto per questo capitolo ma mancava l'ispirazione e non sono stata benissimo in questi giorni. Cercherò di preparare gli altri capitoli prima così da farvi aspettare di meno. Come sempre, grazie per le letture, siamo quasi a mille e sono davvero contenta per tutto l'appoggio che date alla storia, non mi sarei mai aspettata ciò. Grazie<33
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;my sun //jeffbarcode
FanfictionJeff Satur, attore e cantante di 27 anni. Gli viene offerta la proposta di entrare a far parte del cast di una nuova serie chiamata "Kinnporsche" nel quale dovrà interpretare Kim, fratello minore della famiglia Theerapanyakul. Prima della proposta...