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Le farfalle vivono in media un mese, alcune specie muoiono solo dopo poche ore, altre sfiorano l'anno di vita.
Un po' come il loro amore, così intenso, così effimero.
Carlos e Sol vivono un sentimento intenso, viscerale, di quelli che s...
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Agosto é quasi giunto al termine, ma sull'isola di Mallorca le temperature non accennano ad abbassarsi. Sol si é recata in ufficio quella mattina per tentare di non torturarsi la mente con i pensieri su Carlos, teme che tra loro sia davvero finita. Non lo sente da quella sera, sembra essere sparito dalla faccia della terra, grazie a delle conoscenze in comune sa solo che è ritornato a Madrid.
Quelli dovrebbero essere i suoi ultimi giorni di riposo prima di tornare nella capitale spagnola per ultimare le pratiche di trasferimento per l'ufficio di New York, ma più ci pensa e più le si stringe lo stomaco. Vive con un costante senso di nausea, che la accompagna da quando ha appreso di aver compiuto una scelta sbagliata, troppo impetuosa e impulsiva, che l'ha portata a distruggere tutto ciò che c'era di bello nella sua vita.
Non è quello che vuole e la disturba sapere di star facendo esattamente ciò che ha progettato suo padre, perché per tutta la vita ha ubbidito come un bravo soldatino, sperando solo di poter aver un futuro più libero e ora si ritrova con le mani legate, scontenta e con un peso sul petto.
Per lei la carriera è sempre stata davanti a tutto, il primo obiettivo, l'unico motivo per non scappare lontana da casa sua. Ha sempre pensato che l'amore fosse qualcosa di futile, irrazionale, una perdita di tempo immotivata, ma in quel preciso istante, dopo averlo conosciuto così da vicino, si chiede se non è quello che le hanno voluto far credere.
E si risponde che deve essere così, non c'è altra spiegazione, perché quello che ha provato e prova ancora per carlos è così forte e reale, che si sente morire alla sola idea di doverci rinunciare così rapidamente.
Non si sarebbe mai aspettata di riuscire a scattare per un sentimento che ha creduto sempre così stupido. Non si sarebbe mai aspettata che l'amore per Carlos le avrebbe dato la forza di muoversi a passo svelto verso l'ufficio di suo padre e affrontarlo una volta per tutte, fregandosene di tutto ciò che ha costruito con fatica in tutta la vita.
È troppo giovane per rinunciare a qualcosa di così potente, troppo innamorata per lasciarlo andare.
«Sono stanca» esordisce, piantando i palmi sulla scrivania di Rodolfo e facendo rimbalzare qualche penna, ordinatamente sistemata nel porta pastelli sulla scrivania.
Suo padre sobbalza, colto alla sprovvista da quell'atteggiamento così poco da lei. Non è abituato a vederla prendere una posizione così forte, non nei suoi confronti. Nonostante ciò però alza lentamente lo sguardo dalla pratica che sta firmando e lo sposta su di lei con una calma snervante, che preannuncia la tempesta in arrivo.
«Sei in vacanza, tesoro mio, come fai ad essere stanca?» le chiede, con gli occhi puntati nei suoi e il tono sarcastico.
È chiaro che abbia compreso perfettamente a cosa si riferisca, è solo subdolo il modo in cui le sta dando la possibilità di rimangiarsi tutto e tornare sui suoi passi. La soledad di qualche anno fa avrebbe tremato e se ne sarebbe andata con la coda tra le gambe, consapevole che c'è una posta troppo alta il gioco, ma quella che in quell'istante lo sta fronteggiando con una sicurezza felina ha molto di più da perdere e non ha paura di affrontare l'uomo che per tutta la vita l'ha cresciuta in una spirale di freddezza e diligenza.