[completa]
Le farfalle vivono in media un mese, alcune specie muoiono solo dopo poche ore, altre sfiorano l'anno di vita.
Un po' come il loro amore, così intenso, così effimero.
Carlos e Sol vivono un sentimento intenso, viscerale, di quelli che s...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Stordirsi in discoteca fino a tardi. Per Sol è sempre stato qualcosa di impensabile, credeva di non poterci mai passare, ma dopo due giorni di mal di testa incontrollato ed ogni metodo sulla faccia della terra per provare a reagire, non sa più come dare una scossa alla sua vita. Si sente spacciata. Immobile di fronte ad un destino che non sente suo.
Quando Luna le ha proposto di andare in uno dei club più esclusivi di Mallorca, per distrarsi e non pensarci per tutta la notte, le ha detto subito di sì.
Perché senza Carlos al suo fianco non c'è rumore che possa riempire il vuoto del silenzio che lui ha lasciato.
E tanto vale allora farsi inondare le orecchie dalla musica scadente, le narici dall'odore di fumo mischiato all'alcol e al sudore, che solitamente la nausea, ma che in quel momento le tiene abbastanza la mente impegnata per non pensare a quanto si stia sgretolando la sua vita, nelle sue stesse mani.
Francisco la guarda da lontano, con un gin tonic tra le mani, la camicia sbottonata e lo sguardo perso, confuso, affranto dal dolore che sta provando sua sorella. Lo prova sulla sua stessa pelle, si vede improvvisamente riflesso in quello sguardo vuoto di chi vorrebbe estrarsi il cuore dal petto e agisce senza nessuna luce a guidarlo. È quello che gli succede tutte le settimane. È quello che non vorrebbe essere. E non vorrebbe mai che Sol si spingesse a tanto, ma in lei vede di nuovo il fardello di chiamarsi Villalba. È un incubo sempre più spaventoso, dove i mostri diventano gli alleati per sfuggire al regno luccicante.
Non può permettere che anche lei venga accolta nella sua stessa oscurità e preso da un momento di insolita lucidità si dirige a passo svelto verso di lei e la afferra per un braccio, trascinandola fuori e sottraendola alle attenzioni dell'ennesimo ragazzo molesto che non ricorda nemmeno più come si chiama. Lei protesta, ancora abbastanza lucida da controllare i propri movimenti, ma Francisco non vuole sentire ragioni e ignora anche Luna, che corre alle sue spalle.
«Che cosa stai facendo?» gli grida la mora, fermandolo e tenendo la sua migliore amica per le spalle.
Francisco arresta la sua camminata di colpo e le osserva entrambe con lo sguardo iniettato di sangue, arrabbiato e deluso da quell'atteggiamento. È strano trovarsi dall'altra parte per una volta, ma gli permette anche di guardare in faccia la realtà e capire cosa prova sua sorella ogni volta che tenta di farlo ragionare e lui la ignora, convinto che non ci siano soluzioni ai suoi malesseri.
E gli si spezza il cuore nel leggere nel suo sguardo vuoto che in quel momento anche lei prova lo stesso, perché capisce come si sente lei ogni volta che tenta di essere il suo appiglio e lui pensa di essere solo con le mani legate.
La mora lo guarda quasi scioccata, ma ammutolita, perché sa perfettamente cosa intenda e perché stia agendo in quel modo. Improvvisamente si sente colpevole ad aver trascinato lì Sol, pensando di poterla aiutare a smaltire il dolore come lei ha imparato a fare tempo fa.