Chapter 10 - Trip to asylum

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           She's giving hotness a new meaning

"Tn? Tn? Ma mi stai ascoltando o no?"
Steve mi svegliò
"Cristo santo ma hai dormito stanotte?"
Domandò lui
"Sisi è solo che la macchina di papà mi ha svegliata presto stamattina"
Mentii io, per non farlo preoccupare
"Sarà, ma non ti ho mai vista così stanca, comunque ti ho svegliata perché siamo arrivati, scendi"
Taglio corto lui, sapevo benissimo che era nervoso a l'idea di ripassare altro tempo con Nancy.
Entrati in casa salutammo i Wheeller che stavano in salotto e scendemmo nel seminterrato.
Scesi giu trovammo Lucas, Max e Dustin leggere degli articoli su Victor Kreel.
Dustin inizo a spiegarci che Victor kreel è stato la prima vittima di Vecna.
"Uccide una famiglia negli anni 50 e ..Puff. Sparice, fatto, a posto, e trent'anni dopo torna a uccidere adolescenti, non torna"
Dustin si zittì
Max stava scrivendo a quanto pare dall'altra notte, loro avevano tutti dormito qui.
Anche lei non aveva dormito, dopo aver scoperto che lei sarebbe stata la prossima vittima, ha iniziato a scrivere lettere di addio per tutti.
"Ha dormito?"
Chiese dustin
Immediatamente Nancy e Robin scenderono le scale dello scantinato
"Ok, sentite" Si annunciò Nancy, "Possiamo attuare il piano"
"Grazie agli schiavetti di Nancy, siamo tutte e tre studentesse modello dell'Università di Notre Dame"
"Ora siamo Ruth, Rose e Josephine"
Aggiunse Robin
Guardai i fogli che avevano portato, la media era altissima.
"Abbiamo chiamato il Pennhurdt Asylum e abbiamo chiesto di parlare con Creel, per la nostra tesi sulla schizofrenia"
"Hanno detto di no" Taglio corto Robin
"Ma alle tre, ci riceverà il direttore, ora non ci resta che convincerlo a farci parlare con Victor"
Disse Nancy
"Si a proposito, anche noi abbiamo trovato cose su Victor Creel, e, abbiamo delle domande"
Disse Lucas
"Si, ma ora noi dobbiamo prepararci"
Annunciò Nancy
Noi ragazze, seguite da Steve salimmo fino in camera di Nancy, steve continuava a pregare Nancy di trovargli un ruolo
"Steve devi rimanere con Max, è in pericolo!"
"Wow hai un poster di Tom Cruise!" Interruppe robin
"Robin, non toccare niente"
"IO da qui non posso fare niente" si rintromise steve
"Magari potrei essere d'aiuto con il direttore del manicomio..Potrei sfoderare il mio pam-pam charme" propose steve
"Ci serve un altro charme" Dissi io a Steve, che sinceramente doveva mettersi l'anima in pace.
"Touché" Rispose lui
Nancy iniziò a spiegare le ovvie ragioni sul perché lui non dovesse venire con noi
"...E per conquistarlo dobbiamo convincerlo che siamo anche noi avide di sapere.. E che anche noi siamo delle vere ricercatrici!"
"Porca troia, c'e una ballerina qui!" Interruppe Robin di nuovo
Steve sorrise, "Ricercatrice accademica, sisi Robin ne ha proprio l'aria"
"Beh, magari con il vestito giusto.." Disse tirando fuori dall'armadio un vestito rosato di lino molto elegante
"No ti prego dimmi che è uno scherzo.."
Sbuffò Robin.

A pena scese dalla macchina iniziai a osservare come Robin non riuscisse a camminare sui tacchi, davvero, era esilarante
"Quest'affare mi soffoca e mi prude, ho prurito ovunque" Si lamentò lei
"E poi perché tn è vestita da signora della morte e noi due da caramelle?"
"Perché mi sono scelta io i vestiti, e poi è irrilevante
la comodità, siamo accademiche"
"Che sembrano essere a pena state a una colazione di pasqua"
"Su questo non ho dubbi" Risposi io ridendo
"E poi il reggiseno che mi avete fatto mettere mi pizzica sulle-"
"Ok, che ne pensi di lasciar parlare noi?" La interruppe Nancy.
"Non solo è possibile, è inevitabile" Disse Robin
"sono sul punto di morire per strangolamento!"
Arrivate in segreteria, la segretaria ci fece immediatamente andare nell'ufficio del signor Hatch
Ci sedemmo e ci domandò i nostri fascicoli, che iniziò a sfogliare con calma e tranquillità.
"Una media di 3.9..Tutte e tre..Notevole.."
"La lettera di raccomandazione del Professor Brantley..." Interruppe Nancy porgendogliela
"Ah conosco Larry.. E anche molto bene, com'e che si dice.. Chi non è capace a fare, insegna"
Ridemmo piano, ma Robin era troppo nervosa.
Nancy la squadrò e poi continuai la conversazione.
"Ehh si.. Si al dire il vedo, è per questo che siamo qui. Restando chiuse in un aula quanto potremmo mai imparare?"
"Condivido il vostro pensiero. Davvero. Ma c'è un protocollo per visitare i pazienti come Victor.
Bisogna fare domanda, poi superare un processo di selezione, e.. a quel punto il consiglio si pronuncia."
Elencò lui.
Abbassammo tutte lo sguardo
"Vedo il vostro disappunto..Ma sono felice di mostrarvi la nostra struttura! Potreste parlare con pazienti nel reparto di minima sicurezza"
"E questo..Ci farebbe molto piacere.. È solo che. ehm" Iniziò Nancy esitando.
"Dobbiamo discutere la tesi tra un mese"
Sorrisi io
"E siete in ritardo. Di chi è la colpa?"
Quest'uomo mi stava facendo impazzire
"Nostra, indubbiamente, e per questo mi scuso.."
"Non scusarti, Ruth, e che cazzo" imprecò Robin
La guardammo confuse
"Il punto è che noi abbiamo fatto richiesta mesi fa, ma è stata respinta anche la seconda volta, e siamo qui, come ultimo tentativo di salvare la nostra tesi, e sul serio, non respiro con questo addosso"
"Allora rose forse dovresti uscire a prendere un po' d'aria" Le consiglio Nancy
"Forse dovrei, Ruth, Perché sto iniziando a pensare che sia tutto un colossale sbaglio, mi sta venendo un'erezione cutanea, e mi fanno male le tette, in realtà Antony, posso chiamarla così?? Questi non sono i miei veri vestiti. Li ho presi in prestito perché volevo che ci prendesse sul serio"
Nancy sbuffò rassegnata
"Perché nessuno in questo campo prende sul serio le donne! Non ci fanno integrare, ma lasci che le racconti una storia. Nel 78 Durante il campo estivo la mia counselor raccontò a me e a tutto il dormitorio, la vera storia del massacro di Victor Creel, e il piccoli Petey McNew, ricordi Petey, vero Josephine?"
"Petey, si certo"
"Già, il piccolo Petey iniziò a piangere seduta stante, andò in iper ventilazione, gli altri non dormirono per settimane, e neanche io ma non per paura! Perché ero ossessionata dalla domanda: Cosa porta a un essere umano a commettere atti raccapriccianti come questo?? Gli altri sognavano di diventare astronauti, giocatori di Basket, rockstar, io volevo essere lei. Perciò mi perdoni se sto facendo tutto ciò che posso incluso indossare questo ridicolo vestito per poter parlare con l'uomo che ha acceso in me la passione per come capire la sua mente. Perciò si, non abbiamo le scartocce che servirebbero ma non mi dica che se quel frignone di Petey McNew non sarebbe riuscito a parlare con Victor, solo chiedendolo, perché sappiamo entrambi che ci sarebbe riuscito perché uomo.." Dovette riprendere il fiato, io e Nancy eravamo a bocca aperta da questo suo monologo.
"Quindi, 10 minuti con victor, solo questo" Pregai io
"Non chiediamo altro",aggiunse Nancy.
"Mi avete colpito, va bene."
Concluse
Esultammo internamente tutte insieme e poi lo seguimmo fuori.
"Torno fra mezz'ora" disse alla segretaria uscendo
Poi iniziò a illustrarci tutta la struttura
"Ecco i giardini, splendidi vero? I pazienti ci trascorrono due ore al giorno.."
I giardini erano magnifici, i pazienti facevano attività ricreative in giro sparsi in questo luogo, probabilmente molto inquietante, ma che sarebbe stato meraviglioso in un altro tipo di struttura.
"Non possono scappare?" Domandò Robin
"Potrebbero, ma non vogliono, scelgono di restare, gli piace qui"
I pazienti annusavano i fiori e strappavano erbacce mentre ci guardavano incuriositi.
Entrammo in una struttura da qui si sentiva musica classica già da fuori.
"È una delle zone più gettonate, la stanza dell'ascolto. Abbiamo scoperto che la musica calma le loro menti compromesse, la canzone giusta, soprattutto se ha un significato personale si rivela molto stimolante, ma alcuni pazienti sono incurabili..."
Disse aprendo la porta dell'aula di isolamento.
Scendemmo delle scale ripide. Sul muro c'era scritto
Reparto criminali, accesso previa autorizzazione
Rassicurante, davvero.
"Dottor Hatch. Sarebbe possibile parlare con Victor da sole?" Domandò Nancy.
"Da sole?"
"Si, il fatto è che vorremmo metterci alla prova" Specificai io
Ci guardò con aria sospetta, poi accordò il permesso.
"Si, perché no, oggi mi sento un po' ribelle.. Tienile bene d'occhio" Disse alla guardia.
Ci rivolse un sorriso e finalmente entrammo.
Sì aprii un corridoio buio, illuminato solo da qualche lampada sul soffitto, ben poco luminose per uno spazio così grande.
Caminammo mentre la guardia ci spiegava le regole
"Non toccatelo, non spaventatelo, non passate alcun oggetto e mantenete un metro e mezzo di distanza dalle sbarre" Concluse lui
"Tutto chiaro?"
"Sissignore" Rispondemmo all'unisono
"Victoooor, è il tuo giorno fortunato, hai visite, e sono molto carine" Disse facendoci l'occhiolino.
Risposi con una faccia disgustata, poi mi concentrai su Victor, che stava seduto su una sedia rivolto verso il muro che grattava sulla scrivania.
Non rispose
"Avrà una luna storta" Disse la guardia prima di allontanarsi." Divertitevi"
"Victor?" Lo chiamò Nancy
"Io mi chiamo Nancy, Nancy Wheeler, lei è Tn e lei Robin.."
Victor continuava a grattare sulla scrivania.
"Abbiamo delle domande" taglio corto Robin
"Non..Parlo con i giornalisti, Hatch lo sa."
"No! Non siamo giornaliste" Risposi io, mi avvicinai con cautela alle sbarre "Siamo qui perché noi le crediamo. E perché ci serve il suo aiuto.."
"Chi o cosa ha ucciso la sua famiglia, pensiamo sia tornata.." Aggiunse Robin
Victor si voltò verso di noi rivelando la mancanza dei suoi occhi. Dovetti trattenere il fiato, le gambe mi tremavano dalla paura. Nancy era pietrificata, Robin altrettanto.
"La nostra amica, ha descritto l'attacco come una trance, come un incubo ad occhi aperti, per questo crediamo che la prossima sarà lei" Raccontò Nancy
"Queste parole le ricordano ciò che è successo alla sua famiglia?"
Victor rimase in silenzio respirando forte.
"Victor?" Lo richiamai io "So che è difficile.."
"Voi non sapete un bel niente.." Taglio corto lui
"Ha ragione, non sappiamo, per questo siamo qui.. Per imparare, per capire"
"Dobbiamo sapere com'è sopravvissuto.."
"Sopravvissuto??" Domandò lui ridendo
"È così che mi definiresti eh? Sono davvero sopravvissuto? No. ve lo assicuro, sono ancora negli abissi dell'inferno" Disse lui avvicinandosi alle sbarre
"Ero tornato dalla guerra da circa 14 anni, un prozio era morto lanciandoci una piccola fortuna.
Abbastanza per una casa nuova, una vita nuova, era una casa splendida, Alice diceva che quella sembrava uscita da una favola"
"Alice era sua figlia?" Domandai io
"Mh si, ma Henry il mio bambino, lui era molto sensibile, lui sentiva che qualcosa non andava.. Abbiamo vissuto un mese di pace in quella casa, poi è cominciato l'inferno, così pensavo, animali morti, mutilati e torturati hanno iniziato a comprarire nei pressi di casa."
Avevo la pelle d'oca, ero pietrificata, quel racconto era davvero inquietante.
"Conigli, scoiattoli, galline, persino cani!" Elencò Victor
"Lo sceriffo disse che era stato un gatto selvatico, ma quello non era un gatto selvatico.. Era il male, ne animale ne umano, era un'emanazione di satana, un demone, ed era più vicino di quanto pensassi...La mia famiglia iniziò ad avere delle visioni evocate da questo demone, veri incubi ad occhi aperti.. Questo demone sembrava volerci torturare, persino la piccola Alice.. Non molto tempo dopo anche io cominciai ad avere visioni.. Suppongo che il male debba avere una dimora, e nonostante non avessi una spiegazione razionale sentivo che questo demone era sempre vicino. Alla fine mi ero convinto che si nascondeva in qualche angolo oscuro della nostra casa, aveva maledetto la nostra città, la nostra casa e noi.."
Abbassò lo sguardo malinconico e si sedette sul suo letto.
Robin si avvicinò a me impaurita
"Prese mia moglie per prima, cercai di far scappare i bambini, volevo salvarli, ma ero tornato in Francia, in guerra, era un mio ricordo.. Credevo che i soldati tedeschi fossero dentro.. Ho ordinato di bombardare, mi sbagliavo" Si coprii le orecchie come se potesse sentire ancora le voci di quei ricordi.
"Questo demone mi stava provocando ed ero sicuro che mi avrebbe preso come aveva preso la mia Virginia, ma poi, ho sentito un'altra voce...Inizialmente mi sembrava un angelo, li segui per poi ritrovarmi in un incubo ancora peggiore
"Nel mentre, il demone si era preso i miei figli, o meglio, Henry era finito in coma, ma morí una settimans dopo, ho provato a seguirli.. Ma Hatch fermò l'emorragia.." Disse rifacendo il cesto, come conficcandosi qualcosa negli occhi.
"Non ha voluto che li raggiungessi.." Poi si accasciò suo suo letto piangendo.
"L'angelo che ha seguito.. Chi era?" Domando Nancy
Victor non rispose e iniziò a cantare una canzone.
"Victor?" Lo richiamo Nancy.
Poi qualcuno ci interruppe "È tutto di vostro gradimento?" Chiese il dottor Hatch ironico.
"Ho avuto un interessante conversazione con il professor Brantley. Forse dovremmo discuterne nel mio ufficio mentre aspettiamo che arrivi la polizia!"
Minaccio lui.
Lo seguimmo seguite a nostra volta da due guardie della sicurezza.
Uscimmo, rifacendo la stessa strada inversa di prima, passammo dalla sala dell'ascolto, dove i pazienti continuavano ad ascoltare musica.
Poi realizzai. Un lampo di genio, mi avvicinai a Nancy e Robin "Secondo Victor quella sera è successo tuto, ma in modo specifico ha parlato della musica, ha detto che c'era la musica!" Robin aveva capito anche lei " E quando gli abbiamo chiesto dell'angelo sembrava mormorava un motivo.."
Robin inizio a cantarlo
"Dream a Little dream of me?" Indovinò Nancy
"Si, era Ella Fitzgerald" Precisai io
"La voce di un angelo!" Aggiunse robin
"Hatch ha anche detto che la musica tocca punti del cervello che le parole non toccano, potrebbe essere la chiave per tornare della realtà!" Realizzai io
"Vale un tentativo" Disse Nancy
Ci guardammo le spalle
"Possiamo batterli!" Disse Nancy
"Cosa?"
"Fino all'auto!" Dissi io
"Ok ma vi avverto subito ho una pessima coordinazione, ho imparati a camminare sei mesi più tardi degli altri bambini"
"Seguici e basta!" Dissi iniziando a correre
"No oh dio!" Imprecò Robin
"Ehi! Stanno scappando! Urlarono le guardie
Robin era esilarante, lanciò le sue scarpe per il giardino "Cenerentola! Hai perso la scarpetta!" Urlò un paziente.
Scoppiai a ridere, questa scena era esilarante
"Fermatevi! Fermatevi!"
Richiamavano le guardie invano
Finalmente arrivammo alla macchina, la caviglia ancora mi faceva male.
Nancy mise in moto.
Ripescai il walkie talkie da qui Dustin ci chiamava.
Robin imprecava sollevata, pescai il walkie talkie
"Ragazze abbiamo un codice rosso!"
"Dustin! Sono Tn ti ricevo" Dissi io ancora col fiatone
"Finalmente cazzo! Vi prego ditemi che avete trovato una soluzione!" Ci guardammo in panico
Valeva la pena provare
"La musica Dustin la musica!"
Gridai
"Dustin mi ricevi?" Lo richiamai
"Dustin?" Due volte
"Dustin ci sei?" Tre volte

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Broken Strings- Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora