Chapter 11 - Old memories

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I'm trying to get over this
I wish that you would stay in my memories
But you show up today, just to ruin things
- Conan Gray, Memories

"Non urlare con me Munson! Mi hai chiesto di parlare. Bene. Parla ma se urli un altra volta giuro che me ne vado."
"Tn, forse sto urlando perché sono fottutamente frustrato e non sto capendo un cazzo!"
"Ho detto di non urlare Edward!"
"Cristo santo Tn, e cosa pensi di farmi se non smetto di urlare eh? Prova a biasimarmi porca troia."
Disse guardandomi dritto negli occhi
Era troppo, presi la mia roba e uscii.
A pena uscita dalla porta trovai Wayne appoggiato al van di Eddie che si fumava una sigaretta.
"Tutto bene voi due?"
Stava probabilmente aspettando che smettessimo di urlare per entrare.
"No Wayne, scusa ora vado a casa."
"Da sola? È buio, i tuoi si arrabbierebbero, lascia che ti accompagni."
"Wayne, ti prego, no."
Ma lui testardo mi afferrò per il braccio gentilmente. Lo guardai dritto negli occhi.
"Ti prego, è notte e qui non è un posto per te, ti accompagno fino a casa, o dove vuoi te, poi ti lascerò in pace"
Accettai finalmente il suo invito ringraziandolo.
Prima che potessi salire in auto Eddie si fermò davanti alla porta.
"Cazzo Tn aspetta"
Ma Wayne lo fermò
"Lei va a casa ora, lasciala stare, noi due ne parliamo dopo"
Eddie imprecò, poi mi guardò negli occhi sofferente e pentito.
Scesi dalla macchina.
"Tn, smettila sembri una pazza! Spiegami ti prego, non puoi andare via così!"
Incredula le emozioni presero le redini di quella situazione.
"sappi che hai aperto una ferita che
non guarirà mai. E il giorno in cui tornerai da me,
perché lo farai, strisciando, quella ferita non si sarà
rimarginata. Ti pentirai di non aver voluto
comunicare, come farebbe un essere umano dotato
di cervello. Ti pentirai di avermi detto delle parole
così meschine e alle mie spalle, a
qualche metro da me. Striscerai e rimarrai in
ginocchio fino a quando non ti farà male."
E fu così, che lo lasciai li, incredulo anche lui dalla mia risposta, salii in macchina con Wayne che mise in moto e partimmo.
Eddie rientrò in casa spezzato.
Wayne mi diede una pacca sulla spalla mentre io guardavo malinconica il finestrino.
"Sei stata forte, non credevo avessi tutto quel coraggio, com'era quella parte? Ah si «Striscerai e rimarrai in ginocchio fino a quando non ti farà male» , se non fosse per la situazione sarei scoppiato a ridere davvero! Sei stata forte!"
Mi strappò un sorriso
"Ecco il sorriso che voglio vedere! Ascolta, mio nipote sarà pure svitato, ma non è cattivo, spero che risolviate, dagli un'altra chance! Se no rimaniamo amici noi due e usciamo senza di lui! Anche io posso giocare a d&d!" Questa volta ridemmo entrambi.
Wayne era speciale.

Mi svegliai sudata sul divano del seminterrato di Nancy insieme a gli altri, tutti dormivano.
Ormai non dormivo più. Chiudevo gli occhi e mi passavano per la mente vecchi ricordi.
Poi realizai, mi aveva svegliato il rumore del Walkie-talkie, era la voce di Eddie.
"Hey Dustin, qui è Eddie l'esiliato, ci sei?"
Mi stropicciai gli occhi
"Dustin ci sei? Dustin?"
Mi alzai
"Terra chiama Dustin!"
"Ehy" lo chiamai.
"Tn?"
Non sapevo che dire, avevo la lingua impastata e la gola secca.
"Si sono Tn."
"Tn! Hey! Uhm? Mi servirebbe una consegna di cibo piuttosto in fretta" Spiegò lui come se non fosse successo niente
"A meno che non vogliate che esca allo scoperto.."
"Nono non farlo, resta dove sei arriviamo il prima possibile."
Conclusi io.
Ma prima che potessi attaccare
"Si si si si, ascolta, ehm. Potreste prendermi sei birre? Lo so che è una gran cazzata bere adesso, ma.."
Sbuffai.
"Una birra fredda mi calmerebbe i nervi."
E mentre Eddie soffocava ancora quella mia speranza notai una cosa importante.
Max non c'era
"Ti richiamo dopo" Dissi tagliando corto
"No, non osare! Tn! Tn"
"Dustin! Svegliati!"
«  Cosa? » mugugnò lui
« Non dovevi sorvegliare Max? »
« Si si si »
« Ok allora dov'e? »
« Era qui! Un secondo fa.. »
« Avro dormito al massimo per.. Un'ora »
Ero a bocca aperta,salimmo al piano di sopra, dove la signora Wheeler, che adoravo, stava preparando la colazione.
Il signor Wheeler invece leggeva il giornale in cucina.
Ritrovammo max seduta al tavolo da pranzo che disegnava con i pastelli della sorellina di Nancy,
« Buongiorno ragazzi! » Ci salutò Karen
Nancy era seduta al tavolo con Max
« Va tutto bene? »
« Si. Si, va tutto bene. » Dissi io con i nervi tesi.
« Trovo davvero bello che siate così uniti »
Disse Karen
« Ma provate a restare uniti in un'altra casa una volta tanto.. »
Suggeri il marito che non ci sopportava più ormai
Lo ignorai
« Sapete che siete i benvenuti qui! »
Disse invece la signora Wheeler
« Si certo, siete come una famiglia per noi » Risposi io mentre mi abbracciava.
Poi mi avvicinai a Nancy e Max mentre Dustin si serviva di Waffles facendo innervosire di più Ted, che lo squadrò da capo a piedi.
Sul tavolo, erano presenti diversi fogli, Nancy li aveva connessi, mi stavano spiegando che quello che aveva visto Max era la casa di Victor Creel.
« Andiamo a svegliare gli altri » dissi alzandomi.

A pena scesi dalla macchina sgranai gli occhi, eravamo proprio davanti la casa di Victor Creel.
Entrammo per cercare indizi.
Passarono qualche quarto d'ora.
Steve e Nancy partirono da un lato, Lucas e Max da un altro, Robin seguiva a distanza Steve e Nancy ed io ero sola con Dustin.
« Allora Tn, che mi racconti di nuovo? » chiese lui curioso.
« Nulla di che, tu? »
« Nemmeno io. »
Dopodiché seguirono qualche minuto di silenzio.
Poi Dustin riprese la conversazione
« E con Eddie? Avete fatto pace? »
« Certo, ora siamo, buoni amici. »
Sospirai.
Dustin voleva probabilmente sapere qualcosa.
« Sai Tn, te lo chiedo perché stamattina ti ho sentita dire il suo nome mentre dormivi. »
Porca troia
« Dustin ti sarai sbagliato, non ho sognato Eddie, forse ho detto Teddie, sai stanotte ho fatto un sogno troppo strano c'era quest'orso-»
« Tn smettila » mi interruppe lui
« Gareth me l'ha detto che facevi parte dell'hellfire eh, lo sappiamo dall'inizio, e che quest'anno li hai abbandonati per stare con Chrissy, ma non hanno mai capito perché. »
Ah certo,
Il problema di quando litighi con qualcuno in un gruppo, ci sono sempre molte versioni.
Ma non tutti sapevano la verità.
"No Dustin, Eddie sa benissimo perché se ha deciso di non condividerlo con il gruppo saranno fatti suoi. Io e Eddie abbiamo litigato, ma non se ne è
mai reso conto del perché, adesso fa la vittima perché me ne sono andata.."
Dustin abbassò lo sguardo
"Tn, scusami.. Però, posso sapere almeno perché?"
"Un giorno forse ti dirò tutto." dissi continuando a cercare indizi
"Il giorno è arrivato." insistè lui
"No" dissi indicando il cielo fuori dalla finestra
"Ora è notte Dustin" Sorrisi io
"Ti prego, tn, siamo o no migliori amici? Gli amici non mentono!"
Sbuffai, se Dustin lo sapesse? Non vedrei il problema. E poi mi sono rotta di farmi supplicare.
"Ok dustin, ma se lo dici a qualcuno ti rovino la vita."
"Sisisi certo Tn quello che vuoi"
Esultò
"Ha sparlato di me con il gruppo, tutto qua, cosi ho lasciato."
"Cosa? Per questo li hai abbandonati?"
Esitai se continuare o meno.
"Non voglio dirti troppo adesso, però un giorno scoprirai che in un rapporto, le cose si fanno in due-"
Prima che potessi finire il mio discorso filosofico sulle relazioni fummo interrotti da Steve che ci chiamò di sotto.
Dustin sbuffò.
Scendemmo le scale e ci ritrovammo tutti intorno al lampadario, che ogni tanto si illuminava.
"Che succede?" Domandai confusa.
"Le luci, prendono vita, come con will..."
Spiegò Nancy
"Vecna è qui" Constato Dustin
"Ma dall'altra parte" sussurrò Lucas
La luce del lampadario cessò il suo spettacolino.
"Credo sia a pena uscito" Scherzò Robin
"Ci ha sentiti?" Domandò Max nervosa
"Mettiti le cuffie.." Consigliò Steve
"Ok ragazzi, spegnamo tutti le torcie e separiamoci"
Proposse Nancy
Cosi fu
"Non vediamo più niente così" Disse inteliggemente Steve
Dopo svariati minuti di buio Robin ci chiamò
"Hey ce l'ho!"
La sua torcia stava brillando, ma poi cessò.
"Ce l'avevo"
Poi fu lo stesso per la torcia di steve
"Oh.. si muove!"
Seguimmo la luce, che ci portò fino alla soffitta.
Li le luci stavano impazzendo.
Poi ci rendemmo conto che la luce brillava ormai in un solo punto. Unimmo le nostre torce che ormai avevano vita propria e si erano accese tutti insieme.
Sembrava voler dire qualcosa, qualcosa di importante.
Improvvisamente le lampadine iniziarono a scoppiare, come fuochi d'artificio a uno spettacolo pirotecnico.

...

Broken Strings- Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora