Il mattino seguente il leggero sole che entrò dalla finestra riflesse sui miei occhi svegliandomi. Avevo una casa che affacciava sul lungomare di Posillipo insieme ai miei. Dopo anni e anni di sacrifici dei miei genitori era il massimo che potessi dargli.
Scesi dal letto e mi diressi in cucina. A tavola c'erano i miei genitori. Mio padre che guardava la tv. Stavano parlando della vittoria del Napoli e in particolare di me che avevo parato il rigore. Io ancora assonnato mi sedetti e mentre bevevo il latte giravano gli highlights della partita.
"Sei stato davvero bravo figliolo"- disse mio padre con un sorriso a 32 denti. "Sono davvero fiero di te"
"Sei l'orgoglio della nostra famiglia"- mi disse mia madre mentre portò il caffè a tavola
Io arrossii,ero imbarazzato...non reggevo simili emozioni
"Si ma adesso non gli fate troppo complimenti se no si monta la testa". Mia entrò in cucina. Mia vive da sola con la madre che si è separata dal padre. Quando la madre va a lavoro viene sempre da noi,l'abbiamo adottata oramai. I miei la salutarono e anche io con un occhiolino
"Ma guarda che io non mi monto la testa,mon amour"-dissi io scherzando
"A parte che sono più forte io"- disse Mia posando i cornetti che aveva portato
Si,Mia giocava a calcio. Non l'avreste mai detto vero?? Gioca nella squadra femminile del Napoli. Fa la prima punta. L'ho vista giocare è molto brava
"Ma se giochiamo in due ruoli differenti,idiota"- le dissi ancora
Guardai l'orologio erano le 8:20.
"Oddio,ho gli allenamenti"- dissi io alzandomi ad un tratto dalla sedia. "Mamma,dove sono gli scarpini??"- chiesi io."Non riesco a trovarli"
"Ma non vedi che sono proprio affianco a te???"- disse mia madre indicando gli scarpini che stavano su una sedia
"Che sbadato"-dissi io ridendo mentre presi gli scarpini e mi sedetti per indossarli
"Ah,se non ci fossi io...voglio proprio vedere questa tua ragazza se avrà la stessa pazienza che ho io"- disse mia madre mentre sparecchiava
"A proposito quando avremo l'onore di conoscerla??"- disse mio padre.
All'inizio esitai,non sapevo che dire. "Papa sono gay..." si questo dovevo dirgli ...era il colpo di grazia da orgoglio della famiglia sarei diventato la vergogna. Allora inventai una bugia
"E' molto impegnata,fa la modella,gira continuamente l'Italia"-dissi io alzandomi
"Wau, e com'è?Bionda?Mora?"- disse mio padre curioso
"Magari ne riparliamo,adesso ho gli allenamenti"- dissi io cercando di sorvolare
"Oh vengo con te"- disse Mia mentre mangiò l'ultimo pezzo di cornetto. Presi il borsone e scendemmo dalle scale e ci incamminammo
Mentre camminavamo Mia mi afferra il braccio e mi dice:"Si può sapere chi è questa ragazza???"
Mi salì il cuore in gola. Neanche alla mia migliore amica l'avevo detto. A nessuno. Ma sapevo di non poter andare avanti così,non potevo vivere in questo bunker. Almeno lei doveva saperlo. Qualcuno doveva saperlo non ce la facevo più a tenerlo dentro.
Allora mi fermai,Mia mi guardò e si fermò anche egli: "Valerio,che c'e?"
"Ehm Mia,devo dirti una cosa ma prometti che non cambierà mai la nostra amicizia e che non lo dirai a nessuno,ok?"- dissi io diventando ad un tratto serio
Mia perplessa e quasi preoccupata mi disse "Fede che ti succede??? Sei malato per caso??"
"Nono,tranquilla sto benissimo. Riguarda me stesso...c'e una cosa che devo dirti. Ecco io sono .... "Fedeee". Qualcuno mi interruppe. Era David che salutandoci si dirisse subito verso di noi. No non potevo dirlo anche davanti a lui,non voglio perderei tutto il rispetto che aveva per me.
"Ehi David ciao,Fede stava per dirmi una cosa davvero importante"- disse Mia mentre David si avvicinava.
"Vai bomber parlane anche con il tuo fratellone"- disse David facendomi un sorriso
"Ehm...volevo dirvi che ....". Mia e David mi guardavano fissi negli occhi attendendo che io dicessi qualcosa
"Valerio dai,tranquillo di noi ti puoi fidare"-mi tranquillizzò David.
"Volevo dirvi che....-alzai gli occhi al cielo- sono orgoglioso di avervi come amici,siete persone fantastiche davvero,non avete mai spesso di sostenermi "
David e Mia fecero un sorriso e mi abbracciarono.
"Che carinooooo"- mi disse Mia abbracciandomi forte
"Ma bomber lo sai che su di noi ti puoi sempre fidare"- mi disse David. Si staccarono da dosso
"Adesso ho gli allenamenti ci va di vederci stasera per una bella pizza??" - proposi a loro
"Ovvio,bomber"- disse David." A stasera "
David se ne andò mentre io e Mia continuammo a camminare. E anche questa volta non ho avuto il coraggio di dirlo... maledetto me e la mia paura.... eppure dovrebbe essere una cosa normalissima. Ho paura.Si degli altri,dei media... finirei su tutti i giornali. "Calciatore gay,si dichiara" già immagino la prima pagina... con la mia foto sopra. Sarei stato la vergogna di tutta la mia famiglia....
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La solitudine dei numeri uno
De TodoValerio è un calciatore di 19 anni che deve vivere difficoltà riguardanti la sua omosessualità in un palcoscenico come quello sportivo dove gli atleti sono visti come simboli di virilità. Ha paura di dirlo agli altri e teme la loro reazione ma tutto...