Capitolo 16

540 24 1
                                    

Ogni volta che andavo al San Paolo da piccolo non vedevo l'ora di sedermi in quella curva e urlare con tutto il fiato che avevo in gola e sostenere la mia squadra insieme ai miei tifosi.
"Papà mettimi sulle spalle,voglio guardare i calciatori"-ripetevo sempre io
E mio padre obbediva seppure doveva prendersela con qualche tifoso che da dietro si ribellava perchè con quella torre non riusciva a vedere nulla. Eppure adesso era diverso: ero avversario

Appena il pullman entrò nello Stadio San Paolo ebbi un nodo alla gola e un mal di stomaco. Vedevo già i tifosi del Napoli fuori a sostenere la propria squadra in una fila chilometrica davanti i vari settori: era tutto esaurito,d'altronde c'era da aspettarselo. Quando c'e la Juve,Napoli si ferma per 90 minuti.
Ritornavo in quello stadio da avversario e la cosa mi metteva molta ansia
"Sta tranquillo,Valerio "- mi ripeteva Diego mentre entravamo-"non farti spaventare da un insulso boato e ricorda che i tifosi...."
"I tifosi non fanno vincere le partite,si lo so"-lo interruppi continuando la frase
Diego sorrise. 

Il pullman si fermò nel parcheggio riservato solo ed esclusivamente a noi dove ad aspettarci c'erano delle telecamere e dei giornalisti. Noi subito ci dirigemmo verso lo spogliatoio dello stadio
Ovviamente era uno spogliatoio povero rispetto a quello dei calciatori del Napoli,nessuno stemma,solo delle semplici panche di legno ed un muro azzurro. Posammo le nostre robe e ci cominciammo a preparare. Qui il vero e unico protagonista ero io,ero l'ex di turno. Su di me pesava tutta la responsabilità. Un errore e sarei finito su tutti i giornali per ammutinamento, per motivi di nostalgia e attaccamento al Napoli...meglio evitare

Nello spogliatoio si respirava un clima di tensione ma allo stesso tempo di adrenalina,i compagni si sostenevano a vicenda-
"Valerio ,vedi di non fare nessuna stronzata. So benissimo che sei nervoso e che questi sono i tuoi tifosi,ma devi dare il meglio di te. Il Napoli c'e sotto a 2 punti,ci giochiamo tutto. Siamo ormai a metà nell'opera,non rovinare tutto"- mi disse una voce dall'altra parte dello spogliatoio. Era Alex


"Non accetto consigli da uno stronzo"- gli risposi mentre indossavo gli
"Che c'e???I due innamoratini già litigano???"-disse ironicamente un mio compagno

"Dai,dagli un bacino Alex,basta che non lo fate qui"- disse ridendo un altro mio compagno.

Alex improvvisamente si scagliò contro di loro: "Smettila o vi faccio il culo a tutti e due,avete capito??? Io e lui non stiamo insieme,è stata solo una trovata pubblicitaria"

I due da lupi si trasformarono in piccoli agnelli ammutoliti davanti alla rabbia e al tono di minaccia di Alex. 
Una trovata pubblicitaria?? Che grandissimo figlio di puttana...
"Basta voi tre. Non so cosa sia successo e sinceramente non lo voglio neanche sapere,fate tabula rasa di tutti i vostri pensieri,problemi,preoccupazioni. Oggi abbiamo una sfida fondamentale contro il Napoli importante non solo per loro,ma per noi in particolare. Siamo ad un passo dal scrivere un altra pagina di storia,non molliamo proprio ora"- disse il mister per caricarci-"FORZA RAGAZZI,IO CREDO IN VOI". Noi rispondemmo con un urlo liberatorio 

Uscimmo dallo spogliatoio e ci dirigemmo verso il tunnel dove ad aspettarci c'erano già i calciatori del Napoli. Riconoscetti alcuni miei ex compagni e mi avvicinai a loro mentre l'arbitro controllava che tutto fosse apposto. Quest'ultimo ci fece segno di uscire e noi lo seguimmo. Vicino al muro che portava al campo c'erano 3 immagini religiose fra queste spiccava San Gennaro (protettore di Napoli), i giocatori del Napoli toccavano e baciavano la sua immagina come fosse una sorta di portafortuna. Io più salivo quelle scale più mi saliva l'ansia fino a quando non cominciai ad intravedere quel verde. Entrai in campo e una pressione quasi mi schiacciò. Il San Paolo era così,stupendo,come l'avevo lasciato. I tifosi che cantavano "Napule è" il nostro inno,una coreografia che faceva intravedere il Vesuvio. Rimasi per un attimo colpito ma poi raggiungetti subito i miei compagni. Ma purtroppo appena finito l'inno cominciarono i fischi e i tifosi urlavano "Di Biase traditore"
Io ero già teso,questo fu il colpo di grazia,quasi volevo scoppiare a piangere ma dovevo trattenermi
"Valerio ,non pensarli ok?? Sei fortissimo,hanno solo paura"- disse come sempre Diego per rincuorarmi. Mi diede una pacca sul di dietro,accompagnata da una sua risata ironica come a dire "So che ti piace" io gli sorrisi
"E non dirmi che non ti è piaciuto!"- gli risposi ironicamente
"Oh si mi sono eccitato molto guarda,adesso pensa alla partita però"- disse Diego sorridendo.
Io mi accomodai nella porta a destra. E iniziò la partita. Ad ogni azione del Napoli che riuscivo a smorzare venivo accompagnato da fischi. Sentivo i tifosi il lontananza che intonavano cori per il Napoli fortuna che c'era la pista di atletica a dividermi da loro,perchè ci sarebbe mancato poco che non mi sarebbero saltati addosso. Questo entusiasmo fu smorzato quando improvvisamente su una semi sforbiciata,l'ennesima,Alex ci portò in vantaggio. Il San Paolo fu gelato mentre noi esultavamo vicino alla nostra panchina dove tutte le riserve ci accolsero e ci abbracciarono. Io accennai facendo il segno di ok...che dovevo fare???? Il tabellone segnava 0-1 per la Juve 
I napoletani,nonostante lo svantaggio,continuavano a sostenere i propri calciatori quasi entrando in campo. L'attaccante del Napoli più volte cercò di avvicinarsi alla mia porta ma riuscii a contrastare i suoi tiri,fortunato anche nel prendere un palo... Ma purtroppo quando mancavano 5 minuti al termine. Un tiro da centrocampo,complice anche una deviazione,mi beffò. Fu 1-1, il San Paolo impazzì di gioia fino a quasi venire giù...io me la prendevo,dando dei calci al palo mentre i miei compagni mi rincuoravano e mi incoraggiavano. La partita finì con quel risultato,eravamo con un piede e mezzo allo scudetto,ma il mio errore era imperdonabile. 
Rientrammo negli spogliatoi, il Mister si congratulò con tutti,inoltre avevamo preso 1 punto in trasferta contro una squadra in forma.
"Spero che quel gol non te lo sei fatto prendere apposta"-disse Diego scherzando e avvicinandosi-"sei stato comunque magistrale.Bravo!!"
Io non resistetti più e gli diedi un bacio sulla guancia,lui sorrise e mi diede una pacca sulla spalla.
Alex da lontano aveva assistito alla scena, distolse lo sguardo e ritornò dentro. 
Ripensavo a quella scena quando  sentii una voce provenire da lontano che man mano si avvicinava. Era Mia,corse verso di me. Aveva assistito alla partita in tribuna su mio permesso,aveva il pass per entrare anche negli spogliatoi se voleva 
"Non correre,non devi affaticarti"-le dissi io venendole incontro
"Smettila dai...sei stato molto bravo. Peccato per i cori dei napoletani...invece di ringraziarti,uff!!!Vabbè avete preso un punto,siete sempre in lotta per lo scudetto vero??"
"Sisi,nonostante il pareggio siamo ad un buon punto. Allora come stai?"- le dissi toccandole la pancia
"Sto bene grazie,comincia a muoversi...è ancora presto per sapere il sesso"- disse Mia guardandosi e toccandosi la pancia.
"Vieni con me, andiamo a casa, ti faccio conoscere i miei compagni"- dissi io prendendo per la mano Mia
"Aspetta Valerio devo dirti una cosa..."- disse Mia con un grande sorriso
"Dimmi,Mia"- dissi io
Da lontano un uomo dal viso già conosciuto si avvicinò a Mia. 
"Ti ricordi Federico, il tuo vicino di casa??? Ecco,adesso stiamo insieme"- mi disse
Io lo guardai,cazzo quanto era figo non lo ricordavo così bello.
"Ehi campione come va??? Peccato per la deviazione,volevo i tre punti io. Ma vabbè chi s'accontenta gode sei stato molto bravo"- mi disse con un sorriso
"Grazie..."- gli risposi io sorridendo
"Ah e ovviamente,il piccolino o la piccolina diventerà tifoso/a della Juve"- disse Federico toccando la pancia di Mia
"Ma nooo,daiii"- gli dissi io quasi prendendomela come un bambino
"Va bene,lo decideremo più in là"-disse Mia evitando un duro ma allo stesso tempo piacevole diverbio fra me e lui.
"Adesso dobbiamo andare,buon viaggio Valerio. Ti vogliamo bene"-disse Mia
Federico mi fece un occhiolino e i due si diressero verso l'uscita dirigendosi di nuovo in tribuna mentre io,dopo essermi cambiato velocemente,mi indirizzai verso il pullman insieme alla squadra.

La solitudine dei numeri unoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora