"Miaaaaa,aiutami"-urlai io mentre entravo in casa
Mia che alla mia voce si girò improvvisamente,si diresse verso di me e mi chiese: "Valerio tutto bene???Hai perso la testa per caso?"-disse facendo un leggero sorriso
"Sono fottuto....domani c'e il Gran Gala con tutta la squadra. I giocatori porteranno le loro compagne io chi cazzo porto????"- le dissi mentre mi toglievo gli scarpini
"Beh potresti andarci da solo....cos'è quel livido che hai sul braccio??"-disse Mia puntando il dito verso un livido violaceo che si era formato sul mio braccio
"Ehm...lasciamo perdere va,da solo ma sei impazzito?"-risposi io sorvolando l'argomento
"No,adesso me lo dici...hai litigato con quel cretino che ti chiama terrone?"-chiese Mia infastidita
"Si..."-risposi io seccato-"ma potremmo parlare di questo per favore??Non so che fare..."-dissi io
"Mmm...se proprio vuoi fare una bella impressione,potresti andarci con me,sempre se vuoi"-mi propose Mia
"E David accetterebbe??"- le chiesi io
"Ovvio...sei il suo migliore amico poi dai non c'e pericolo,abbiamo gli stessi gusti...ahahaha mi piace scherzare su questa cosa dai,prendila con filosofia"- rispose Mia ridendo
"Ah,ci provi proprio gusto eh"-le risposi sorridendo-"va bene,male che vada ci vengo volentieri con te."
Mi guardai intorno..."cazzo ho dimenticato il borsone alla sede"
"Ma dove hai la testa?"- disse Mia mettendosi le mani sui fianchi-"muoviti ritorna a prenderlo,Pieveloce Achille...e non ti azzuffare di nuovo con quel coglione,poi ne riparliamo eh"
"Agli ordini mamma"- le dissi con un sorriso e corsi verso l'uscita.
Feci una corsa veloce (altro che Achille!!!) e in pochi minuti ritornai alla sede. Mi diressi verso lo spogliatoio dove c'erano i miei compagni a cambiarsi. Entrai e vidi il mio borsone sulla panchina
"La prossima volta non dimenticarti anche la testa eh"- rispose Diego sorridendo.Era a petto nudo
Io a quella visione indietreggiai...guardai il suo corpo per 3 secondi poi alzai lo sguardo verso di lui e dissi:" Eh per colpa di qualcuno,l'ho dimenticata"
C'era anche Alex lì,chissà se aveva ascoltato quello che avevo detto. Lui stava parlando con il suo gruppetto di amici
Mentre prendevo il borsone un compagno della squadra chiese a gran voce:" Allora domani sera portate quei splendori delle vostre compagne???"
"Me le faccio tutte io"- rispose uno dalla doccia
"Ma smettila che sotto c'hai un bonsai"-rispose Diego ridendo suscitando l'ilarità anche dei compagni
"E tu Valerio ,ce l'hai la ragazza??"-mi chiese quel ragazzo.
A questa domanda Alex e tutti i presenti si voltarono verso di me.
Mi trovai con le spalle al muro. Non sapevo che rispondere ma mi buttai e dissi: "Si...certo"
"Wau e come si chiama?? Che lavoro fa?E' bionda,alta??"- mi chiese insistentemente quel ragazzo
"Quante domande,sembra un interrogatorio"-rispose Diego sempre ad intervenire per difendermi-"hai qualche sua foto sul cell per esempio"-chiese
"Ehm...no,non ama molto farsi le foto"-risposi io arrampicandomi sugli specchi in una situazione di vistoso imbarazzo.
"Almeno dicci come si chiama dai"- chiese quel ragazzo
"No non posso,è un segreto"- gli risposi io-"adesso devo andare,ci vediamo domani sera".
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La solitudine dei numeri uno
DiversosValerio è un calciatore di 19 anni che deve vivere difficoltà riguardanti la sua omosessualità in un palcoscenico come quello sportivo dove gli atleti sono visti come simboli di virilità. Ha paura di dirlo agli altri e teme la loro reazione ma tutto...