"Sono stanco di rincorrere sempre verso gli altri,di dare sempre me stesso per tutti,di affezionarmi a loro ma non venire mai ripagato. Adesso basta non merito di soffrire,non per colpa di uno stronzo"
Mi dissi questa frase mentre indossavo gli scarpini.C'era silenzio nello spogliatoio,la tensione si poteva tagliare come il burro nell'aria. Volti tesi,preoccupati,determinati. Era la giornata di Juve-InterLo Stadium era una bolgia all'entrata in campo dei giocatori,cori e striscioni dei tifosi juventini verso di noi. A tutto ciò ne rimasi estasiato,ma da un lato riaffiorò in me il Mr Hyde del Napoli,non potevo sorridere davanti ai tifosi che ci hanno sempre odiato,così voltai lo sguardo. Eravamo consapevoli che non sarebbe stata una partita facile e che per i tifosi valeva molto più dei 3 punti,ma noi ci avremmo messi noi stessi pur di vincerla. Vincere non è importante...è l'unica cosa che conta.
Ci disponemmo in orizzontale in mezzo al campo insieme agli arbitri per la canonica stretta di mano con la squadra avversaria. Vidi Alex mandare baci volanti verso la tribuna,dove sorrideva la sua ragazza.
"Fai finta di nulla,cazzo,fai finta di nulla. Pensa solo alla partita" mi ripetetti
Dopo il saluto e il lancio della monetina: noi ci disponemmo a destra,l'Inter a sinistra. Triplice fischio e la partita cominciò.
L'Inter giocò molto in offensiva tant'è che dovetti sudare sette camice per respingere con i pugni i tiri da centrocampo o dal limite. Dietro avevo il sostegno dei tifosi.
La Juve attaccò ma la difesa interista seppe spazzare bene e non concedere nulla fin quando verso la fine del primo tempo, fallo in area di un calciatore della Juve nei confronti di uno dell'Inter. L'arbitro indicò il dischetto: calcio di rigore...Cercai in tutti i modi di arrampicarmi sugli specchi,ma era evidentissimo il fallo quindi non protestai più di tanto.
L'arbitro fece allontanare tutti dall'area facendo rimanere solo l'attaccante dell'Inter. 1 vs 1. L'arbitro fischiò,il giocatore prese la rincorsa. La palla ebbe una strana traiettoria: angolata ma debole. Riuscii a pararla: Lo Stadium impazzì alla mia parata,i tifosi quasi entravano in campo. Era il mio secondo rigore consecutivo parato,il primo con la maglia della Juve. I giocatori corsero ad abbracciarmi,Alex mi diede solo un buffetto sulle spalle e si allontanò subito.
Finì il primo tempo 0-0. Ritornammo negli spogliatoi, dove venni elogiato dal Mister e dai compagni
"Bravissimo Di Biase...ma lì in difesa concedete troppo"- disse il Mister rivolgendosi ai difensori-" se non era per Di Biase stavamo già sotto,così dovete fare" e il Mister mostrò a loro sulla lavagna la giusta tattica da attuare per contrastare gli attacchi nerazzurri.
Trascorsi i 15 minuti,uscimmo dallo spogliatoio. Io ero il fanalino di coda. Quando si allontanarono tutti mi sentii preso da una forza trascinatrice. Mi voltai,era Alex
"Lasciami,che vuoi"- dissi io liberandomi dalla sua mano
"Aspetta cazzo,fammi parlare. Io ci tengo davvero a te..."- disse Alex guardandomi seriamente mentre la stretta maglia faceva intravedere i suoi pettorali
"Ah certo...non puoi stare con due piedi in una staffa. Scegli me o quell'oca ti sostiene in tribuna"- dissi io con un tono ironico ed un sorriso isterico
"Basta parlare di Elena così,sei solo geloso ecco"- disse Alex rispondendomi contro.
"Pff,geloso io? No,bello ti stai sbagliando di grosso"- risposi ad Alex
L'arbitro si avvicinò per spronarci ad entrare in campo: eravamo gli unici ancora nel tunnel
"Ne parliamo dopo"- disse Alex guardandomi e insieme ci dirigemmo verso il campoStavolta noi eravamo dalla parte opposta. Iniziò il secondo tempo,questa volta assedio Juve. Quelli dell'Inter si dimenticano di marcare Stefano Sturaro che tutto solo ebbe il tempo di crossare verso Simone Rugani che facilmente battè il portiere di testa. Era 1-0. Lo Stadium crollò in una gioia infinita,i tifosi si smuovevano dalle tribune,nella curva Sud. Anche io esultai con un urlo liberatorio, Alex mostrò quel suo bel sorriso dando il 5 ad un compagno. Eravamo in vantaggio ma bisognava mantenere il punteggio o almeno fare il gol della sicurezza. Ma la partita fu caratterizzata da una totale inerzia e finì 1-0 per noi. Tutti ad abbracciare Rugani,il biondino della Juve e il protagonista,oltre me,della vittoria. Corsi anche io verso di lui,abbracciandoli e complimentandomi con lui,egli fece lo stesso,mentre l'Inter ritornava a casa,consapevole di aver perso molto di più di una partita. In un clima di festa i giornalisti addossarono Rugani con le interviste,tra essi due si staccarono e si diressero verso di me che stavo alla sua destra
"Adesso Di Biase,vale 60 milioni? Aggiungiamo 30 milioni ad ogni rigore parato,che ne dice?"- disse una giornalista puntandomi il microfono e sorridendomi
"Eh no vabbè,così è esagerato. Sono contento di essere stato fondamentale in una partita contro una grandissima squadra come l'Inter insieme a Simone che è un professionista serio,adesso puntiamo verso le altre partite che dovremmo affrontare con la stessa forza e grinta che abbiamo usato oggi,mai sottovalutare il nemico"- dissi io in preda all'adrenalina
"Il litigio con Alex Agnelli è uscito su tutti i giornali,cosa è successo e si è chiarito con lui?"- mi chiese un giornalista che aveva seguito attentamente le mie parole precedenti.
"Ehm queste sono cose mie personali,con Alex va tutto bene è stato solo un momento di ira niente di più". Con queste parole mi allontanai da quei giornalisti mentre vidi proprio lui all'uscita del tunnel come se mi stesse aspettando.
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La solitudine dei numeri uno
AcakValerio è un calciatore di 19 anni che deve vivere difficoltà riguardanti la sua omosessualità in un palcoscenico come quello sportivo dove gli atleti sono visti come simboli di virilità. Ha paura di dirlo agli altri e teme la loro reazione ma tutto...