Capitolo 5

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La frenata del pullman mi svegliò dal mio sonnellino,chissà se nel frattempo qualche mio compagno mi avrà fatto qualche scherzo...vabbè poco importa tanto ormai non li vedrò più se non da avversari.

Scendemmo dal pullman e mentre stavo per andarmene il Mister mi chiamò,mi avvicinai e mi disse: "Prima di andare volevo dirti una cosa"

"Mi dica,mister"-risposi io

"Grazie per tutto quello che hai fatto per il Napoli,in questa società sarai sempre il benvenuto ogni volta che tu vorrai"- mi disse il mister facendomi un sorriso. Mi diede una pacca sulle spalle: "Vediamo se sei così maturo da essere un giocatore della Juve,porta l'orgoglio napoletano anche lì".

Io ebbi un attimo di presunzione per via dell'adrenalina: "Ovvio,mi sento pronto per questa nuova avventura" gli dissi tenacemente

Il Mister mi sorrise: "Domani ci sono le firme del contratto,ci vedremo insieme al tuo agente"- mi disse il mister-"Adesso devo andare,in bocca a lupo per tutto Valerio". E vidi il Mister allontanandosi man mano.


Avevo un nodo in gola,volevo piangere. Mentre camminavo rividi il lungo mare di Posillipo...cazzo mi mancherà tantissimo nella fredda e caotica Torino. Ricordo quando mio padre da piccolo mi portava qui sulle sue spalle e mi diceva: "Napoli non la cambierei più con nessuna altra città,è una bellezza nelle mani di alcune persone sbagliate che la fanno diventare una rovina".

Non ce la feci a trattenere le lacrime,piansi. Mi mancherà tutto della Campania: i paesaggi,le feste,le cene infinite durante le festività,il calore della gente. Solo i napoletani sanno dare un'allegria del genere.

Mi asciugai le lacrime man mano che mi avvicinai al mio appartamento.

"Del Piero,Baggio,Platini"- ripensai a tutte le leggende della Juventus mentre salii le scale. Quando ero ormai giunto sull'uscio di caso sentii una voce provenire da lontano: "Dai smettila,ahahah,così mi fai il solletico"

Io dubbioso mi avvicinai: vidi Mia e David che si stavano "coccolando" a vicenda. Mi videro e fecero finta come se non fosse successo nulla.

"Ehi Valerio ,ciao tutto bene?"- mi disse David quasi ridendo mentre continuava a giocare con Mia

"Dai smettila... Valerio,scusa se non te l'abbiamo detto ma io e David stiamo insieme da quasi una settimana"- mi disse Mia baciandolo

"Ah...sono felice per voi"- gli dissi con un tono rauco. In realtà mi dava fastidio,molto fastidio...ero molto geloso di Mia e non tolleravo il fatto che stesse con il mio migliore amico.."Potevate anche dirmelo però eh,sono sempre l'ultimo a sapere le cose"- dissi io quasi arrabbiato

Mia e David la smisero di giocare.

"Valerio ,che ti succede??? Scusaci,volevamo dirtelo..."Lascia perdere"- dissi io interropendo Mia e indirizzandomi verso la porta di casa mia. "Tanto non vi vedrò mai più".

A queste parole Mia e David si guardarono esterrefatti: "Che cosa?"- dissero insieme e si misero davanti la porta impedendomi di entrare.

"Che significa che non ci vedrai più?"- disse Mia turbata.

"Mi hanno venduto..."- le risposi io abbassando lo sguardo e posando il borsone per terra.

Mia si mise la mano sulla bocca rimanendo senza parola. David si avvicinò e stava per appoggiare la mia mano sulla mia spalla quando lo bloccai: "Lasciami stare". David indietreggiò e ritirò la mano.

Mia osservò la scena: "Ehi stammi bene a sentire"-mi disse spingendomi verso il muro"questo non significa che devi trattarci male. Prima o poi te l'avremmo detto...pensavo che non ti desse fastidio visto che sei .... " Mia ci ripensò e non lo disse.

La solitudine dei numeri unoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora