Ogni sera si ritrovava lì, nel mondo che si era creato, sommerso da note e accordi che lo trascinavano dove avrebbe voluto stare per sempre: un mondo diverso, una vita tutta nuova e la sensazione che nulla potesse andare nel verso sbagliato. Il buio inondava la sua piccola stanza, anche se riusciva ancora a scorgere una flebile luce proveniente dal soggiorno, dove suo zio stava probabilmente guardando la televisione. Si sistemò le cuffie sulla testa, che a contatto con il letto si stavano spostando, e sentì di essere tornato alla realtà solo quando notò un piccolo sasso sbattere contro la finestra della sua roulotte.
Si alzò a fatica togliendo del tutto le sue amate cuffie e lasciando che la musica si fondesse con il buio della stanza, si sporse notando la figura di Dustin proprio sotto alla sua finestra.
"Henderson? Che stai combinando?"
Vide la mano del ragazzo fargli cenno di scendere e di fare silenzio, Eddie sospirò e scavalcò la finestra, non era una novità che si cacciasse in qualche guaio o che avesse una delle sue strane idee. Appena i suoi piedi toccarono terra sentì la mano di Dustin afferrarlo per il polso e iniziare a camminare a passo svelto.
"Hey... vuoi spiegarmi dove stiamo andando?"
Questa volta lo disse a bassa voce, era una fortuna che non si fosse messo ancora il pigiama, sennò sarebbe stato esilarante. Dustin si fermò e allargò le braccia per fare scena.
"In un luogo straordinario!"
Ad Eddie scappò un sorriso divertito nel sentirlo dire in quel modo, ed in quel momento la trovò una risposta perfetta, quindi decise di non indagare oltre.Il campo delle roulotte si prolungava in tre diverse zone, la strada sterrata, il bosco ed infine il precipizio che dava sulla città, lì la vista era stupenda anche se Eddie non ci andava molto spesso. Non amava molto le altezze però riconosceva che a quell'ora della notte, con tutta la città in basso illuminata, era davvero una meraviglia.
"Henderson avevi ragione... è davvero straordinario!"
"E non hai ancora visto niente!"
Il ragazzino indicò sulla destra rispetto a loro, dove anche gli altri ragazzi li stavano aspettando. Eddie si voltò, c'erano tutti: Lucas, Mike, Max, Will, Undi, Robin, Nancy, Jonathan, Argyle ed anche Steve. Gli sembrava assurdo che avessero pensato anche a lui, non aveva mai avuto un gruppo di amici e per quanto era riuscito a legare con i ragazzini nella sua scuola, non credeva di meritarsi quella felicità."Ragazzi hey! Ci siete tutti, che bello rivedervi, come state?"
La voce di Eddie si fece più sicura e gioiosa, anche gli altri sembravano felici di vederlo e quello gli scaldò il cuore.
"Ora che Vecna sembra non essere più un problema ed ognuno noi è sano e salvo... cosa dovrebbe mai preoccuparci?"
La voce di Mike era tranquilla mentre spronava il ragazzo a sedersi con loro nell'erba con un gesto della mano.
"Te e Max avete avuto la peggio, ma entrambi siete in ottima forma no?"
Continuò Lucas mentre sfiorava la schiena della ragazza che abbozzò un leggerissimo sorriso mentre appoggiava la testa sulla sua spalla. Eddie si affrettò a sedersi tra Dustin e Steve ed appoggiò le mani dietro di se costatando che l'erba era davvero fresca per essere in piena estate.
"Le ferite non sono lievi e le cicatrici rimarranno... ma almeno non siamo più costretti a letto no?"
Lanciò uno sguardo d'intesa alla ragazza, alla fine, chi meglio di lei poteva capirlo in quella situazione?I ragazzi erano fantastici, ognuno di loro riusciva ad essere amichevole e sereno dopo tutto ciò che era successo. Eddie aveva un sorriso sul volto mentre guardava il cielo stellato sopra alla sua testa, perché per quanto la città potesse essere bella, il cielo gli regalava molte emozioni in più. Il suo meditare venne interrotto dalla voce di Steve.
"Quindi... sei riuscito finalmente a finire il liceo eh?"
Eddie si voltò verso di lui.
"Lo avevo detto fin dall'inizio che questo sarebbe stato il mio anno... non immaginavo così tanti intoppi nel mezzo ma alla fine, ci sono riuscito!"
"Se non fossi passato avresti potuto usarla come scusa però..."
"Molto simpatico Harrington! Per tua sfortuna sono riuscito a tenerla per un'altra volta"
Abbozzarono entrambi una risata divertita, erano davvero bravi a darsi noia."E sentiamo, tu sei riuscito a creare la tua numerosa famiglia felice?"
"Oh si... non vedi quanti bambini ho attorno? Credo che tu ne faccia parte sai?"
"Davvero? Quindi posso chiamarti mamma adesso?"
Steve gli diede una leggera spinta sulla spalla roteando gli occhi, non si sfioravano o toccavano quasi mai, quindi quel gesto fu strano per entrambi, ma uno strano decisamente piacevole. Eddie continuava a guardarlo mentre sentiva una leggera scarica elettrica attraversargli il corpo, dall'altro lato Steve si era voltato e cercava in tutti i modi di mascherare quella sensazione mai provata con un ragazzo, alla fine lo aveva solo spinto su una spalla per dargli noia.Durante tutto il tempo in cui erano stati l'uno affianco all'altro nel salvarsi da Vecna, avevano avuto modo di parlarle e conoscersi. Entrambi avevano sentito qualcosa che non si poteva definire semplice affetto. Nessuno dei due lo avrebbe ammesso o ne avrebbe mai parlato e quindi si limitavano a starsi più lontano possibile fisicamente. Parlavano, perché non ne avrebbero potuto farne a meno, ma evitavano in tutti i modi di aggiungere qualcosa di troppo o sfiorarsi per qualche secondo in più, era una limitazione che si erano dati entrambi senza neanche parlarne o discuterne, sembrava solo la cosa giusta da fare. Era la cosa giusta, sopratutto durante uno scontro di quella portata, dove nessuno dei due era certo di uscirne vivo, dove nessuno di loro poteva lasciare spazio allo svago e dove tutti erano a rischio di ferirsi o non vedersi mai più, ma adesso le cose erano diverse. Adesso regnava, finalmente, la calma, ma per entrambi era assurdo non nascondere quelle emozioni e al contrario coltivarle.
"Buonanotte allora, e grazie ancora per la serata!"
Eddie salutò con la mano appena fu davanti alla propria roulotte ed entrò poco dopo sempre dalla stessa finestra. Steve ricambiò il salutò e poi prese alcuni dei bambini per caricarli in macchina e portarli verso casa. I quattro in macchina con lui continuavano a parlare e confabulare su chissà che cosa, sicuramente qualcosa di cui non era a conosceva, nel mentre però ebbe il tempo per realizzare ciò che era successo quella sera. Doveva ancora metabolizzare il fatto che ogni parola che usciva dalla bocca di Eddie fottuto Munson, faceva scattare qualcosa in lui, ed odiava che non riuscisse a dargli meno importanza. Odiava che si stava facendo un'immagine personale di ogni gesto, modo di fare e caratteristica di quel ragazzo, non capiva cosa avesse di così speciale alla fine, anzi lo trovava quasi irritante alle volte. Però non poteva più nascondere a se stesso che non gli era indifferente, anche solo un suo piccolo gesto poteva cambiargli in meglio o in peggio la giornata.————————————————————————
Salve! 💕
Finalmente ho deciso di scrivere una FF sulla Steddie, spero che vi piaccia! Se volete lasciare commenti o consigli fate pure. Cercherò di pubblicare una volta al giorno o al massimo una volta ogni due! ✨
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Musica per l'anima || Steddie
Fanfiction"Poteva sentire il cuore di Steve battere più forte del solito anche da quella distanza, ed andare a ritmo con il proprio. Steve era la sua musica per l'anima, quella che non era mai riuscito a sentire con un paio di semplici cuffiette, quella che g...