Capitolo 4 - Cloro

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Era da troppo tempo che la sua matita non scorreva cosi veloce nel prendere appunti su gli accordi e le note della nuova canzone che non gli usciva proprio dalla testa. Ma la cosa più irritante era Steve, che non gli liberava la mente e faceva in modo che ogni parola ed ogni suono di quella canzone fosse dedicato a lui. Sbuffò appena rendendosi conto di essere almeno da tre ore piene a cercare di creare qualcosa di accettabile, era cosi lontano dalle solite canzoni a cui era abituato. Sentì poi bussare alla porta e alzò la testa dal foglio notando suo zio di fronte a lui.
"Si?"
"C'è una ragazza qua fuori che chiede di te!"
Lo guardò perplesso, una ragazza? Chi mai poteva essere? Si alzò appoggiando la chitarra che aveva tra le mani da una parte e mettendo il taccuino al proprio posto.

Arrivò davanti alla porta della roulotte notando Robin.
"Hey ciao! Quale buon vento ti porta qua, Buckley?"
La ragazza in risposta sorrise ed indicò con un cenno della testa la sua macchina.
"Che ne dici di venire in piscina a casa mia? Sai è il giorno libero mio e di Steve! Almeno ci rilassiamo un po'!"
A quelle parole Eddie sorrise, non ci poteva credere che stavano ancora pensando a lui, era tutto così surreale.
"Ma certo! Prendo il costume ed arrivo! Te intanto vuoi accomodarti?"
Le fece cenno di entrare dato che non lo aveva fatto subito, la ragazza entrò e si guardò attorno, quel posto racchiudeva un sacco di brutti ricordi per il gruppo, ma adesso sembrava una normalissima roulotte. Salutò l'uomo a sedere sul divano e si mise al suo fianco intrattenendolo in una avvincente conversazione, mentre Eddie cercava il necessario per un pomeriggio in piscina. A volte, anzi sempre... ammirava la capacità di Robin di fare amicizia anche con i muri, e sapeva bene quanto suo zio fosse un osso duro per le interazioni.

"Ci sono!"
Disse tornando di là e vedendo la ragazza alzarsi.
"Sei stato così veloce, eravamo nel bel mezzo di una conversazione interessante... beh signor Munson ci rifaremo eh?"
Lo zio annuí con la solita espressione fredda.
"Mi ha fatto piacere! Torna presto a trovarci!"
Eddie pensò di non averlo mai sentito dire una frase del genere a nessuno, ma non commentò e si allontanò con la ragazza.
"Quindi hai la piscina?"
Il ragazzo salì in macchina nel posto del passeggero dopo Robin.
"Ti stupisci più per la piscina che per la macchina?"
"Dovrei esserne perplesso?"
"Eddie... ho preso la patente letteralmente due giorni fa!"
"Allora dovrei esserne impaurito!"
Il ragazzo era tranquillo, come se non avesse paura di morire e appena Robin gli disse di stare tranquillo, decise di mettersi comodo facendo spallucce.
"Mi piace che ti fidi!"
Sbagliò subito la partenza dando uno scossone imprevisto, ma subito dopo riuscì a gestire la macchina in qualche modo. Almeno portò entrambi sani e salvi a destinazione.

La casa di Robin era davvero grande, i suoi genitori erano probabilmente dei ricconi a giudicare dall'aspetto dell'abitazione. Eddie seguiva la ragazza, che lo condusse fino alla piscina, dove la visione di Steve sdraiato sul lettino lo aveva folgorato e fatto bloccare sul posto. Il costume leggermente tirato giù che lasciava intravedere i peli sotto all'ombelico, un braccio dietro alla testa e gli occhiali da sole che si spostò appena notando le due figure.
"Oh eccovi! Mi spiace ma non ho resistito e mi sono già piazzato al sole!"
Le guance di Eddie erano decisamente arrossite, non si aspettava di certo una tale visione appena arrivato, era un benvenuto perfetto a dirla tutta.
"Per quanto mi riguarda potevi anche fare un tuffo! Ma vedo che ti senti a tuo agio eh? Eddie dai... accomodati!"
La ragazza parlò per prima e poi fece cenno ad Eddie vedendolo ancora immobile davanti alla piscina.
"Oh si... certo!"

Si avvicinò e posò la propria roba sul lettino accanto a Steve, mise l'asciugamano e si tolse la maglia sentendosi osservato, infatti appena si voltò notò lo sguardo di Steve su di se, abbozzò un leggero sorriso e poi notò la sua mano avvicinarsi. Rimase perplesso, ma anche curioso nel vedere cosa voleva fare e le sue dita sfiorarono un tatuaggio che aveva sul fianco, a quel contatto gli venne la pelle d'oca e sentì una sensazione strana allo stomaco.
"Non pensavo che avessi questo tatuaggio nascosto sotto alla maglia..."
Solo in quel momento lo sguardo di Steve incontrò quello di Eddie, e notando come lo stava osservando arrossì un pò. Dopo qualche secondo in cui nessuno dei due aveva la minima intenzione di scostare lo sguardo, Eddie prese la parola.
"Ah si... beh rappresenta la mia passione! La musica... cioè sopratutto la chitarra, ma credo che si capisse no?"
"Mh.. si! Ti piace proprio sporcarti la pelle eh?"
Tornò a guardare la piscina davanti a se, mentre Robin si mangiava le unghie delle mani a sedere su una poltroncina da esterno.
"Fino ad un secondo fa... sembrava piacerti però! Harrington... Ma che sta combinando Buckley?"
Chiese poi facendo un cenno con il volto verso la ragazza.
"Lascia fare, ha invitato anche Vickie e la sta aspettando!"
"Ah! Quindi sono stato invitato per non farti fare il terzo in comodo praticamente?"
Ridacchiò mentre si metteva comodo sul lettino.

Musica per l'anima || SteddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora