Chapter nineteen

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KEIRA'S POV.

12 gennaio 2015.

Il compleanno di Zayn. Prima che saltiate a conclusioni affrettate, non ero una stalker: avevo semplicemente visto un vecchio post, precisamente di un anno prima, dove lui stava festeggiando il suo compleanno; ho visto la data ed ho collegato tutto.

Ancora non realizzavo che quel ragazzo in verità avesse ventidue anni, poiché ne dimostrava di meno. Sorrisi ripensando al giorno in cui gli avevo dato del "vecchio" e lui mi chiamò arrabbiato ma anche divertito. Scossi la testa per scacciare i miei pensieri, che in qualche modo andavano a parare sempre su di lui.

Lui aveva un ragazza, e non era giusto nei suoi confronti che io provassi qualcosa per Zayn. Lui aveva una ragazza con cui passare questo giorno così importante per lui, una ragazza che sarà la prima a svegliarsi per fare una sorpresa al fidanzato appena svegliato, una ragazza che si sveglierà presto solo per preparargli la colazione. Queste piccole che sembrano tanto futili, ma innescano nell'animo un'emozione forte. Emozioni che solo la sua ragazza saprà provocargli. 

PERRIE'S POV 

12 gennaio 2015. 

Il compleanno del mio fidanzato, Zayn. Probabilmente non me ne sarei ricordata se non avessi visto il calendario in cucina quella mattina. Fantastico! Dovevo pure comprargli un regalo. 

Penso sia il minimo, per tutte le volte che ti va da taxi personale. 

Ma figurati, è il minimo che lui possa fare.

Il mio fidanzato ancora dormiva, ero a casa sua poiché la sera prima avevo ottenuto il permesso dai miei genitori per venire a stare da lui. Preferivo starmene a casa piuttosto che venire qua, ma mio padre e mia madre stavano iniziando a diventare petulanti. Così ho deciso di venire a distrarmi un po' da Zayn. 

Immagino bene come tu ti sia distratta. 

Benissimo. Il mio fidanzato poteva anche essere petulante tanto quanto i miei genitori, se non di più, ma a letto era il massimo. A volte pensavo che sapesse fare solo quello.

"Ma cosa devo fare esattamente, cucinare qualcosa?" mormorai tra me e me. Oltre al regalo, dovevo pure cucinargli la colazione. Sbuffai, e alla fine decisi di scendere al panificio sotto casa del mio fidanzato, per comprare qualche croissant. 

"Guarda tu cosa mi tocca fare" un altro sbuffo. 

KEIRA'S POV.

Che noia la matematica. 

Purtroppo alla prima ora avevo quella materia che era bella e interessante, sì; ma solo se capita. Il problema era che io non l'avevo mai capita. Nonostante mi piacesse abbastanza, non riuscivo a ragionare: quella materia mi faceva perdere la testa, letteralmente. 

"I was careless, i forgot, i did" canticchiai mettendo all'orecchio anche l'altra cuffia. Erano le 7.30 e io avevo deciso di camminare verso scuola, invece di farmi dare un passaggio da mia madre come sempre. Per due motivi in particolare: lei era andata a lavorare presto, quindi non poteva accompagnarmi, e poi avevo bisogno di respirare un po' d'aria fresca.

Mentre camminavo verso scuola, mi imbattei in un negozio di musica. Vidi varie chitarre in vetrina e, guardando l'interno, decidi di entrare quando un'idea mi balenò in testa. 

Entrai nel negozio e il campanellino appeso ad esso mi fece sussultare. L'anziano al bancone ridacchiò leggermente, poi mi sorrise gentile venendomi in aiuto. 

"Buongiorno, signorina. Di cosa avrebbe bisogno?"mi guardai intorno, leggermente spaesata. Poi rivolsi la mia attenzione al signore difronte a me, sorridendo leggermente. 

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