Chapter six

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"Allora...come va con gli studi, Keira?" cercò di rompere il ghiaccio Zayn, ma l'unica cosa che ruppe fu il contatto visivo mio e di Perrie. 

Quella ragazza sembrava fatta di ghiaccio: in due ore che la "conoscevo" non avevo mai visto un sorriso sul suo viso, e quelli rivolti a Zayn sembravano finti. 

A volte mi sentivo di essere la terza incomoda, ma dal comportamento gelido nei confronti di Zayn, la terza incomoda lo sembrava lei. Il moro parlava più con me, mentre Perrie se ne stava al telefono per i fatti suoi a ridere e a parlare. Ogni volta che lei se ne usciva dalla conversazione con un "scusate, è il mio telefono", l'aria diventava subito tesa tra me e Zayn, ma poi riprendevamo a parlare come se nulla fosse successo. 

Ma magari, tutte le idee che mi ero fatta su Perrie erano sbagliate e che fosse soltanto un po' imbarazzata e sorpresa che il suo ragazzo avesse invitato una sua amica ad una loro uscita. Mentre facevo questa constatazione, una domanda mi sorse immediata.

Perché Zayn mi aveva invitata? Praticamente nemmeno mi conosceva e non sembrava affatto intento a farlo. Ma quello che mi spaventò di più, fu il fatto che accettai il suo invito. Inizialmente non volevo, ma poi accettai per qualche strano motivo a me ancora sconosciuto. 

Quella che sembrava aver capito fu Emma, che praticamente fu lei ad accettare per me. 

Ma poi, capire cosa? 

Non lo so. 

"Molto bene, Zayn" sorrisi imbarazzata dal suo sguardo, lui annuì ricambiando il sorriso. 

Subito dopo calò il silenzio, poiché Perrie ci degnò della sua presenza. Sembrava abbastanza turbata e questo non passò inosservato a Zayn. 

"Perrie, stai bene? Che succede?" le domandò preoccupato. 

"Nulla, però devo andare" sia io che Zayn la guardammo spaesati, ma lei non ci considerò minimamente. 

"Ciao" mi salutò senza neanche guardarmi in faccia e lasciò a Zayn un misero bacio sulla guancia. 

Appena Perrie lasciò il locale, l'aria tra me e il moro divenne subito tesa. 

"Facciamo una passeggiata?" mi domandò Zayn ponendo fine a quel silenzio assordante, annuii semplicemente. 

Presi il mio cornetto e la mia cioccolata calda, mentre Zayn andava a pagare il suo ordine. 

Era così concentrato sul portafoglio che nemmeno si rese conto del mio sguardo persistente su di lui. Era così bello: i suoi jeans neri fasciavano alla perfezione le sue gambe magre, la giacca che egli aveva gli dava forse un'aria da duro; ma, da quel poco che avevo potuto notare, Zayn pareva la persona più dolce al mondo. 

"Signorina" mi richiamò diverse volte una persona, ma i miei occhi erano ancora sul bel volto del moro. 

"Signorina!" balzai leggermente sentendo quella voce, la stessa che mi aveva richiamata diverse volte prima. 

"Si?" domandai al signore di fronte a me. A malincuore dovetti staccare i miei occhi da Zayn, ma forse era meglio così; si sarebbe accorto di me e del mio sguardo. 

"Le è caduta la giacca" guardai verso la mano del signore, che in quel momento stava tenendo la mia giacca. Sorrisi imbarazzata, ringraziandolo flebilmente. 

"Di nulla, buona giornata" mi salutò cordialmente, per poi lasciare il negozio. 

Ero così sbadata! 

Il moro ritornò da me, e insieme uscimmo da quel locale. 

"La prossima volta scatta pure una foto, non mi lamenterò" la sua voce arrivò come un sussurro alle mie orecchie, facendomi rabbrividire. In quel momento mi resi conto che sì, mi aveva notata. 

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